Prologo

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Emy si mise rapidamente le cuffie, aprendo il computer.
Se tutto fosse andato correttamente, allora il virus doveva essere al suo interno.
Andò su internet, trovando il sito di Cleverbot. Digitò un'unica parola sulla chat.

"Benjamin"

Attese alcuni secondi, senza che accadesse assolutamente nulla, poi arrivò una risposta. A scrivere era stato chiaramente lui.

"Hai incontrato un terribile destino, non è vero?"

"L'hai incontrato anche tu, Benjamin"

Non sembrò arrivare nessun'altra risposta. Per diversi minuti nulla accadde. Emy sperava di averlo lasciato spiazzato.
All'improvviso si aprì una nuova pagina, che mostrava uno schermo del tutto nero.
La ragazza restò a fissare lo schermo, curiosa, ma per niente spaventata.

- Ben - disse - So che ci sei.

Una figura apparve all'improvviso al centro dello schermo. Era umana, anche se per certi versi non lo sembrava.
Sembrava un ragazzo, vestito con una tunica verde, dai tratti elfici ed affilati. Aveva i capelli biondi lunghi quasi fino alle spalle, e sulla testa portava un cappello dello stesso colore della tunica. Aveva due lunghe orecchie da elfo, e dei grandi occhi neri da cui sembravano uscire lacrime di sangue. Non era come nel videogioco, qui sembrava reale, una persona vera dietro lo schermo. Probabilmente il suo intento era di spaventarla, ma non ci era riuscito, evidentemente.

- Ben... - disse la ragazza, in un sussurro - Sei davvero tu...

Le sembrava talmente strano. Era lui, il suo vecchio amico Ben. Dentro ad uno schermo, a piangere sangue. Ma pur sempre lui.

- Che stai dicendo? In che senso sarei davvero io?

- Davvero non mi ricordi? - chiese la ragazza, un tantino spiazzata.

- Non ho la minima idea di che cosa tu stia parlando. E sinceramente non mi interessa.

Lo schermo divenne nero una seconda volta, e la ragazza si ritrovò impossibilitata a fare qualunque cosa, aveva perso il controllo del computer. Sembrava davvero che avesse fallito, lui non voleva aiutarla.
Ma lei non si sarebbe certo arresa. Assolutamente no.

Aveva aspettato troppo a lungo quel momento. Avvicinò a sé il microfono che teneva sulla scrivania e con cui poteva comunicare con il virus all'interno del computer - Ben, per favore, ascoltami.

- Perché dovrei? Io voglio solo giocare!

- Posso raccontarti tutto. So chi sei davvero, Benjamin - rispose lei, sentendo la voce del ragazzo ma senza scorgere nulla dentro lo schermo.

Non ricevette nessuna risposta.

- Non vuoi collaborare? Beh, almeno lascia che ti rinfreschi un poco la memoria...

Game Over | Ben Drowned Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora