Capitolo 15

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- È... È questa la tua storia. Ed è anche la mia - disse Emy, fissando lo schermo ancora nero.

La ragazza strinse forte i pugni - Ho fatto come ha detto l'uomo nel mio sogno, ti ho di nuovo fatto parlare con me attraverso il computer. E questo è tutto... Ben... Ora mi ricordi?

Passarono alcuni secondi di assoluto silenzio, poi Ben riapparve sullo schermo, su uno sfondo verde composto da un'infinità serie di numeri, con un'espressione cupa. Aveva sempre quegli inquietanti occhi neri, da cui colavano le strane lacrime rosse, ma era comunque più simile al ragazzo che Emy aveva conosciuto. L'espressione, le sopracciglia aggrottate, i capelli del tutto scombinati... Era lui.

- Ricordi?

- È stato... È stato davvero mio padre - disse Ben - È l'ultimo ricordo della vecchia vita che ho. Ma... Ricordo anche te. Ricordo tutte le vite in cui mi hai aiutato.

Ben sollevò lo sguardo verso di lei, rivolgendo le un sorriso sincero - Grazie.

- Non devi ringraziarmi - rispose Emy, abbassando lo sguardo - Avrei dovuto salvarti.

- Non importa - commentò il ragazzo, con una scrollata di spalle - Diciamo che non è poi così male stare qua.

- E allora? Avresti potuto essere ancora vivo!

- Ma guardami! - esclamò Ben - Prima ero solo un povero ragazzino maltrattato ed insicuro. Adesso invece sono forte! E non verrò più maltrattato da nessuno. In più... Sono felice. È bello stare nel videogioco, mi sento come se fossi Link.

- Davvero stai bene?

- Davvero.

La ragazza sorrise leggermente, e lui la fissò negli occhi - E-Emy... Tu sei... Sei davvero... Mia amica?

- Lo sono - rispose lei, sorridendo ancora. Sembrava che Ben stesse ritornando in sé. Non c'era quasi più traccia del mostro che in quegli ultimi giorni sembrava averla perseguitata. Era il suo amico, quel ragazzino tenero e forse un po' impacciato, dall'espressione dubbiosa è leggermente timida.

Ed Emy non avrebbe potuto desiderare nient'altro oltre a quello.

Ben avvicinò una mano allo schermo, fino a toccarlo. Questo per un attimo sembrò ondeggiare, per poi far uscire la mano del ragazzo, mentre i numeri iniziavano a scorrere a grande velocità. Sembrava che fosse un codice binario.

- Wow - disse lui, davanti al viso stupefatto della corvina, che guardava quella mano pallida sgranchire le dita, come se non fosse più abituata a stare nel mondo fuori dallo schermo, cosa che in effetti era comprensibile.

Ben avvicinò il viso allo schermo, carezzando delicatamente la guancia all'amica - Sei reale...

Emy sorrise - E lo sei anche tu...

Ben con uno scatto mise anche la testa fuori dal computer, dando un bacio sulle labbra alla ragazza.

Emy si sentì avvampare, ma ricambiò. Si era già accorta da tempo che Ben per lei era più di un semplice amico.

Quando si furono separati Ben tornò dentro lo schermo, e Emy fu pervasa da un senso di stranezza. Che diamine era appena successo?

- Che... Che strano - disse, sfregandosi una mano dietro la nuca.

Ben le sorrise - Già, proprio strano. Ma... Se io posso venire da te... Tu potresti entrare nel computer?

La ragazza si accigliò a quella richiesta - Di che parli?

- Possiamo entrare nel gioco. Non hai mai voluto vivere Majora's Mask?

In quel momento la dura realtà colpì Emy. Tutto quello... Era sbagliato. Ben era morto, e spiriti e vivi non si dovrebbero mai incontrare.

Che cosa stava facendo?

Era sbagliato, era tremendamente sbagliato... Eppure i quel momento lui era lì con lei.

Erano insieme, finalmente.

- È strano - disse soltanto la ragazza. Lasciami solo pensare. Quando riaccenderò il computer vorrà dire che avrò deciso.

Ben sorrise leggermente - Magari posso uscire dal computer, e restare con te.

La corvina scosse la testa - No... I miei ti vedrebbero. Credo che sarebbe troppo rischioso.

Sul viso del ragazzo si formò un'espressione delusa - Tornerai a trovarmi presto, vero?

Lei annuì, spegnendo il computer. Un attimo prima che lo schermo diventasse nero sentì un'ultima frase.

" Ti amo"

La ragazza sospirò, mormorando la stessa frase.

Eppure... Non riusciva a sentirsi felice. Tutto non era normale.

Era innaturale, e nel profondo del suo cuore sapeva che essere fidanzata con una sorta di demone era qualcosa di tremendamente sbagliato.

Sospirò, andando a sciacquarsi il viso, cercando di pensare.

Andò in cucina, trovando sua madre. Lei le chiese se ci fosse qualcosa che non andava, perché sembrava pallida.

Emy rispose solo che si sentiva stanca, prese un succo di frutta e, a passi lenti, andò verso la sua stanza.

Avrebbe dovuto essere felice, come l'uomo nel sogno aveva detto ad Emy tutto stava andando per il verso giusto.

L'anima di Ben era in pace.

Allora perché non lo era anche la sua?

Angolo autrice: Questo capitolo è troppo corto... Vedrò di farmi perdonare con il prossimo.

Game Over | Ben Drowned Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora