Capitolo 13

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Mi avvicinai alla tastiera, scrivendo con aria titubante tre semplici lettere.

" Ben?"

La risposta arrivò praticamente subito " Drowned "

Ben è annegato. Non c'era nessun dubbio. Era lui.

Ma come era possibile? Come poteva Ben trovarsi dentro al suo computer? Era morto, non avrebbe mai potuto parlarle. Deglutii, pensierosa. Una cosa del genere era assurda.

La cosa forse avrebbe dovuto terrorizzarmi, eppure... Era Ben, dopotutto. Era il mio amico.

Perché avrei dovuto aver paura di Ben?

" Magari perché ti ha appena terrorizzato con il suo gioco e non sembra avere buone intenzioni?" disse una vocina nella mia testa.

Le mani mi tremavano, eppure cercavo di sorridere. Era Ben, era il mio amico. Non dovevo avere paura di lui. Del resto, perché avrei dovuto? Ben non mi avrebbe mai fatto del male. Forse il problema era legato alla faccenda del sovrannaturale, più che altro.

Mi faceva strano pensarci. Non riuscivo a crederci, e forse un po' avevo paura. Del resto chi, trovandosi di fronte ad un evento sovrannaturale del genere, non avrebbe avuto paura?

Ma non di Ben. Non avrei mai potuto essere spaventata dal mio migliore amico.

... Giusto?

" Sono Emy " scrissi, con le dita che tremavano.

" Chi? " chiese lui, dopo alcuni secondi.

Non era possibile che non sapesse che fossi. Non aveva senso.

" La tua amica"

Stavolta passarono almeno tre minuti prima della risposta, in cui io attesi con il fiato sospeso, sperando con tutto il cuore che rispondesse.

" Io non ho amici"

Quella risposta mi lasciò a dire poco spiazzata. Lui... Non mi ricordava?

Come era possibile? Ben non poteva avermi completamente rimossa. Ero la sua unica amica, non sarebbe stato capace di dimenticarmi!

" Io sono tua amica"

" Quindi giochiamo"

Quella risposta aveva qualcosa di strano. Giocare... Non sapevo perché, ma mi lasciò inquietata.

"A che cosa giochi tu, Ben?" chiesi, scossa da tremiti sempre più forti. Mi stavo seriamente inquietando, e tutto era assurdamente orribile.

" Dipende. Tu sembri divertente, lo vedrai tra poco"

Chiusi di scatto il computer, dopo quella risposta. Mi asciugai il sudore che mi imperlava la fronte, con il respiro tremante.

Che cosa era diventato il mio amico?

Andai a sedermi sul letto, tenendomi la testa. Dovevo calmarmi, tutto questo non era possibile. Il sovrannaturale, in generale, non poteva esistere. Era... Impossibile.

E Ben non poteva essere lui. Ben non si sarebbe mai comportato così, in quel modo malefico. Non era minimamente possibile.

Non so esattamente quanto tempo restai in quella posizione, ma ad un certo punto sentii il rumore della porta d'ingresso che si apriva.

Non ci pensai due volte, ed uscii dalla mia stanza, affondando tra le braccia di mio fratello, scoppiando in lacrime.

- Emy... - mormorò lui, carezzandomi piano la testa - Che è successo?

- Adesso lui non mi ricorda più... - mormorai, cercando di soffocare i singhiozzi contro la sua giacca - Non sa nemmeno chi io sia...

- Ssh - sussurrò lui, prendendomi in braccio, e portandomi in salotto. Ci trovammo entrambi sul divano, mentre io piangevo tutte le mie lacrime.

- Che cosa c'è? - chiese, stringendomi con forza a sé.

- Ti... Ti prego... Non dirlo a nessuno....

- Tranquilla Emy, resterà solo tra me e te.

Alzai lo sguardo verso di lui, sui suoi occhi blu proprio come i miei. Vidi nella sua espressione quanto fosse preoccupato per me, e decisi che mai e poi mai gli avrei mentito.

Lui era mio fratello, e mi fidavo di lui.

- Ben... Ben mi parla.

- E-Emy?

- Sono seria - detto questo mi misi in piedi, asciugandomi una lacrima - Guarda. A-adesso ti faccio vedere.

Presi la mano di mio fratello, e lo portai verso camera mia - V-vai al computer. Lui è lì.

Nate mi fece sedere sul letto, dandomi un piccolo bacio sulla fronte - Ok, Emy, ora tu calmati un po'. Farò quello che mi hai chiesto, ma tu mettiti sotto le coperte e riposati, per favore.

Mi diede un bacio sulla fronte, per poi andare verso il computer.

Lo sapevo, mi stava prendendo per pazza, eppure era tutto reale, lo sapevo. Speravo solo l'avrebbe capito, nulla di più.

Restò al computer per alcuni minuti, ed io speravo, con tutta me stessa, che mio fratello capisse.

Doveva capire, solo lui l'avrebbe potuto fare.

Infine, si voltò verso di me, con un viso preoccupato.

- Allora? - chiesi, fissandolo.

- Nulla - rispose semplicemente lui, alzandosi - Il sito è completamente normale.

Strabuzzai gli occhi - Ma... Non è possibile. Lui... Lui...

Nate sospirò, andando verso di me - Sei stressata Emy, lo capisco. Stai tranquilla, passerà tutto, ok?

Mi scompigliò i capelli - Resta qua e riposa un po', senza stare a guardare il computer. Vuoi che resti con te?

Io scossi la testa e lui, in silenzio, se ne andò.

Mi presi la testa con le mani. Non stavo impazzendo, non ero stressata. Ne ero sicura, ciò che avevo visto era vero, vero più che mai!

Eppure mio fratello non si fidava di me, mi credeva una matta. Io non ero pazza, non potevo esserlo.

Era impossibile.

Un singhiozzo uscì fuori dalla mia bocca, e cercai di soffocarlo. Non ne potevo davvero più, ogni cosa era troppo strana, troppo assurda, troppo spaventosa.

Volevo la mia vita di prima, in cui ero allegra e spensierata, in cui quel genere di cose era lontano ed impensabile.

Avevo solo... Paura.

La stessa paura che ha un bambino del buio. La paura dell'ignoto.

E l'ignoto, lo sconosciuto, inspiegabile, è ciò che, in assoluto, fa più paura all'uomo.

Angolo autrice: Capitolo corto e schifoso. Vi prego umilmente di perdonarmi. Visto che siamo arrivati a mille visualizzazioni, credo mi piacerebbe fare un piccolo speciale. Tipo un ask per i personaggi, qualche curiosità sulla mia storia o un disegno fatto da me su Ben ed Emy. Decidete voi nei commenti.

A proposito, come va con i disegni?

E niente... Ci vediamo, ragassuoli!

Game Over | Ben Drowned Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora