Capitolo 7

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Avevo inviato diversi messaggi a Ben in quei giorni. Non visualizzava e non rispondeva, ogni volta.

"Ben, è tutto ok?"

"Tuo padre è una testa di cazzo"

"Voglio che tu non lo debba vedere mai più"

"Come fa uno come lui ad ad essere tuo parente?!"

"Tu sei la persona migliore del mondo in confronto a lui"

"Tu non sei un mostro"

"Ti prego, non diventare cattivo come lui"

"Non fare il suo gioco"

"Non ti scoraggiare"

"Ci sono io"

"Ci libereremo di lui, insieme"

"Dimostragli che puoi continuare a vivere la tua vita, tienigli testa"

"Ti prego"

Dovetti aspettare quattro giorni prima che lui mi rispondesse.

"Ci sto provando, ma non è facile. Scusa se non ho risposto, mio padre mi aveva tolto il telefono in questi giorni, come punizione. Senti... Dov'è che sarebbe la festa di cui mi avevi parlato?"

Leggendo quelle parole un largo sorriso si formò sul mio volto.

Suo padre non voleva che noi ci vedessimo, odiava il fatto che Ben avesse un amico, ma per lui la cosa non cambiava. L'avevo capito, nonostante tutto lui non mi avrebbe mai abbandonata.

E fu così che, il Sabato stesso, mi ritrovai davanti ad una delle case più grandi del quartiere, con una sacca con il mio pigiama e uno spazzolino, mentre dall'edificio proveniva una forte musica.

Ben aveva detto che dopo cena normalmente suo padre lo ignorava, mentre usciva presto di casa per andare al lavoro. Di conseguenza, con tutta probabilità non sarebbe stato scoperto,

- Ehi Emy! - mi salutò uno dei ragazzi che erano già dentro, dalla finestra del primo piano.

Io mi voltai verso di lui - Ma ciao!

Il ragazzo aveva la pelle abbronzata, e dei capelli bruni e scompigliati - Come mai non entri? Ci sono praticamente tutti!

- Sto aspettando un amico - dissi - Probabilmente non lo conosci.

In quel momento stesso vidi la chioma bionda di Ben con la coda dell'occhio. Mi voltai e ci salutammo con un pugno contro pugno. Sembrava un tantino a disagio, evidentemente non era un ragazzo che andava spesso alle feste.

- Sarebbe lui? - chiese il castano, ancora affacciato alla finestra.

- Esatto. Ben, lui è Jack. Jack, lui è Ben!

- Ehi bello - disse Jack, passandosi una mano tra i capelli - Perché non entri un po'?

Ben sorrise, ed entrambi andammo a suonare il campanello.

Ad aprirci venne la persona che viveva nella casa, una ragazza dai capelli castani. Quando mi vide i suoi occhi verdi si illuminarono - Ciao Emy! Lui è l'amico che ti dovevi portare dietro?

Io annuii, e i due si strinsero la mano, sorridendosi.

- Ben.

Game Over | Ben Drowned Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora