Capitolo 9.

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STACEY'S POV

Sono agguerrita mentre Lily è rimasta sbalordita per il mio gesto.
Non le avevo mai messo le mani addosso fino ad ora, ma se l'è meritato.
Mi ha fatto incazzare così tanto da esplodere, e non sopporto quando una persona non mi da retta.
E poi, da quando mi risponde in quel modo? Fino a ieri sembrava un cane bastonato e ha fatto sempre ciò che le ordinavo di fare, ma stranamente oggi ha avuto il coraggio di rispondermi e io sono rimasta scioccata. Non so cosa l'abbia spinta a opporsi a me, ma ciò non accadrà più. Non glielo permetterò.

Lily si posa una mano sulla guancia e mi guarda impaurita.
Non mi fa pena. Non provo nulla. Provo solo tanta rabbia, perciò non mi fermerò.
Una cerchia di ragazzi si fa presente attorno a noi assistendo alla scena e lei comincia a guardarsi intorno terrorizzata.
Aggrotto la fronte e un mezzo sorriso nasce sul mio volto, poi faccio qualche passo verso di lei e la spingo con violenza contro il muro tanto da farla sbattere forte e lasciarle sfuggire un gridolino.
Le persone cominciano a ridere e prendo nuovamente parola.
«Ecco ciò in cui ti sei cacciata, ti ho sempre detto di non metterti contro di me.»
«Mi dispiace, io non...»
prova a dire qualcosa ma senza successo poichè la interrompo per poi guardarla con aria minacciosa.
«Ti distruggerò puttana, hai capito?»

La gente tieni gli occhi puntati su di noi mentre si godono la scena e lei sembra scongiurarmi con lo sguardo di non continuare.
La prendo per i capelli e comincio a tirarglieli e lei inizia ad urlare pregandomi di smettere.
Prova a ribellarsi sferrando un calcio contro la mia coscia facendomi perdere l'equilibrio e ci riesce, ma nel momento in cui alza la testa, viene presa alla sprovvista da un mio pugno che arriva in pieno sulla sua faccia vicino all'occhio destro.
Mi spinge contro l'armadietto tenendomi ferma, mentre cerca con gli occhi aiuto in giro, ma poi
le tiro un calcio sulla pancia scaraventandola a terra, e Lily, ormai con le lacrime agli occhi, non trova la forza per alzarsi e difendersi.
«Sei finita, Collins.» le sussurro dall'alto mentre le persone urlano in coro il mio nome per incoraggiarmi.
«Ti prego, non..non farmi del male.»
balbetta rannicchiandosi tutta mentre io mi prendo gioco di lei ridacchiando insieme agli altri.
«Ma cosa pensavi, troia? Di poterti credere tanto forte da ribellarti? Tu non ti opporrai mai a me perchè sei debole e non vali un cazzo! Starai sempre ai miei comandi.»
Sghignazzo avvicinandomi e nel momento in cui alzo alzo la mano per colpirla definitivamente, arriva un professore che mi ferma da dietro e tutti gli studenti smettono di ridere di colpo.
«Si può sapere cosa succede qua?»
urla a tutti noi ma c'è silenzio assoluto.
Nel frattempo lei sta ancora singhiozzando.
«Tornate tutti nelle rispettive aule!»
Gli studenti se la danno a gambe levate e il professore prende pure lei per il braccio.
«Voi due venite subito con me, in presidenza!» esclama il professore tenendoci strette e io e Lily ci lanciamo delle occhiate.
Cazzo.
L'ho picchiata io, ma non posso prendermi le colpe. Devo assolutamente uscirne pulita da questa faccenda.

Arriviamo nell'ufficio del preside e ci fermiamo alla soglia della porta.
«Mi scusi signore, ho trovato queste due ragazze che si picchiavano.»
afferma il professore.
Il preside alza lo sguardo verso noi due.
«Le faccia entrare.»
Il professore ci fa entrare per poi andare via e noi nel frattempo ci accomodiamo sulle sedie di fronte alla scrivania.
Il preside ci poggia i gomiti sopra intrecciando le proprie mani per poi guardarci con aria accusatoria.
«Chi di voi due ha cominciato la rissa?»
«Lei!» interviengo subito puntandole il dito contro con il volto corrucciato facendo finta di essere stata aggredita.
«Cosa?» mi guarda sgranando gli occhi per poi girarsi verso il preside che attende una risposta.
«È vero ciò che dice?»
«No! Non è vero, non sono stata io, mi creda.» gli dice con tono implorante.
Mi guardo le unghie con aria soddisfatta mentre lei mi guarda stringendo i denti per trattenersi dalla rabbia.
«Dato che nessuna di voi due vuole dire chi è stata l'artefice, sarò costretto a mettervi in punizione e per di più avviserò i vostri genitori dell'accaduto tramite una lettera.»

Can't separate usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora