Capitolo 7.

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Mi giro e mi rigiro nel letto.
Sbuffo. Rimango a pancia in sù con lo sguardo rivolto verso il buio.
Non so nemmeno che ore sono, ma posso intravedere dai buchi delle tapparelle che la luce del sole non è ancora filtrata in stanza, quindi intuisco che sia ancora notte.

Non riesco a prendere sonno. Questa notte, al contrario della scorsa, non riesco a pensare a cose belle.
Nella mia testa si rifanno vivi ricordi sofferenti di cui sono protagonisti  Stacey e Jackson.
Scendo le scale per raggiungere la cucina, in silenzio.
Prendo un bicchiere d'acqua per cercare di schiarirmi i pensieri. Torno in camera e mi rimetto sotto le coperte cercando di chiudere occhio.
Non ce la faccio e inaspettatamente sento una vibrazione.
Prendo il telefono dal comodino e leggo il suo nome.

La sera, dopo avergli inviato quel messaggio, non mi ha più risposto e allora ho lasciato stare.

Lo apro.
dropintheocean:
"Sì. Menti a te stessa quando dici che nessun altro a parte te stessa può conoscerti. Sei abituata all'idea che nessuno possa farlo, e ti spaventa se ciò possa realmente accadere.
Inoltre, menti a te stessa quando dici che la musica non ti appartiene più perchè nonostante non conosca il motivo, so che non è così.
Ma puoi sempre rimediare se me ne parli."

Quelle parole fanno male, perchè le cose stanno così. È la verità. Non so come abbia fatto,  ma lui ha centrato il bersaglio.

musicsescape:
"Vuoi fare il moralista?"
scrivo cercando di stemperare la tensione, ma evidentemente quella battuta è fuori luogo.

dropintheocean:
"No, cerco solo di aiutarti."

Il sorriso che mi si era abbozzato prima, svanisce e il mio respiro accelera a quelle parole.

È vero, non voglio ammettere la verità e credo che mi stia comportando da immatura.
Ho sempre avuto bisogno di un appoggio morale, e ora che mi si presenta l'occasione mi tiro indietro? Non ha alcun senso, non mi capisco.
Sarà la paura del suo giudizio a fermarmi, ma fino ad adesso mi ha dimostrato di essere una persona pronta ad ascoltarmi, a scoprire cosa mi turbi.

L'angoscia e il dolore mi assalgono e si impossessano nuovamente di ogni minima particella del mio corpo.
I singhiozzi cominciano a uscire dalla mia bocca e le lacrime a scorrere lungo le mie guance.

Con le poche forze che ho, gli rispondo.
musicsescape:
"È difficile."

dropintheocean:
"Non credi che siamo giunti al punto di  abbattere questa barriera che si è formata attorno a te?"

Mi sta incitando ad aprirmi e dirgli tutto quanto.
Finora ci siamo detti il minimo indispensabile per aver idea di con chi stessimo parlando, ma non mi sono mai spinta oltre.

Sto per avere un crollo e sono sola, al buio.

musicsescape:
"La mia vita è una merda.
Sto piangendo in questo momento, lo sai?"
digito con la mano tremolante.

dropintheocean:
"Il mio intento non è quello di farti star male, ma di aprirti.
Sono qui pronto ad ascoltarti."

A quelle sue parole rassicuranti, i respiri si fanno più lenti e riprendo il controllo di me stessa.
Sospiro.
Lui è qui ad ascoltarmi, e io non ce la faccio più a tenermi tutto dentro.

musicsescape:
"Sono cresciuta in questo luogo di merda dove sono continuamente messa da parte e presa in giro dai miei coetanei a scuola.
Non ho amici, sono vista male da tutti e i miei genitori poichè non sono quasi mai a casa, non sanno niente di ciò.
Sono anni che vivo nella solitudine e devo sopportare questa situazione.
Il giorno in cui tu hai visto i miei post e mi hai scritto...Beh, avevo avuto uno dei miei tanti crolli emotivi e mi sono rifugiata nel mio piccolo mondo di cui nessuno ne è a conoscenza.
Non mi aspettavo che tu venissi in mio aiuto, non ero pronta a ciò.
Nonostante non ti avessi raccontato ancora nulla di me, tu avevi già capito il mio modo di essere, e hai intuito subito che non sono una ragazza che si apre facilmente, quindi se ora lo sto facendo è perchè mi sto fidando di te.
Spero che non mi giudichi per questo."

Lo invio senza nemmeno leggerlo.
Dondolo sulla sedia aspettando una sua risposta.
Mi sento leggermente meglio ad avergli detto ciò che mi riguarda.
Mi auguro che possa comprendere tra quelle poche righe.

La sua risposta arriva e io sobbalzo.
dropintheocean:
"Come potrei mai giudicarti?
Lily, non devi avere paura. Tu ti sei confidata a me e io ora ti sto accanto, va bene?
Non sei più da sola adesso, hai me.
Io posso aiutarti ad uscirne, posso aiutarti ad acquistare coraggio e forza.
Posso aiutarti a chiudere questo capitolo della tua vita per sempre e ad aprirne un altro. Devi solo credere in te stessa."

Mi porto le mani alla testa e tiro un calcio alla scrivania. Le lacrime mi stanno facendo venire il mal di testa e ho perso la cognizione del tempo.

musicsescape:
"Ah sì? E tu pensi che possa riuscirci? COME?
Non vedi che sono un caso perso? Sono anni ormai che sto in questa cazzo di situazione, e io ho perso le speranze."

Caos, c'è il caos più totale nella mia testa in questo momento.

dropintheocean:
"Perchè non hai mai avuto nessuno che potesse aiutarti e che ti stesse vicino! Capisci?"

Le mani cominciano a tremarmi e la rabbia comincia a farsi spazio dentro di me.

musicsescape:
"E saresti tu questa persona?
Che sei così distante? Sarebbe questo il tuo aiuto?"

dropintheocean:
"Che cazzo c'entra? Vicinanza o lontananza non conta, basta che ci sia supporto!"

musicsescape:
"Ma ti rendi conto di quello che dici? Non riesco a rivolgermi a nessuno!"

Mi sento così stanca.
Rabbia, pianti, esasperazione: mi portano tutte a non provare più nulla.
Non riesco a continuare la conversazione con Dylan, che mi addormento sulla scrivania senza curarmi della sua successiva risposta.

Can't separate usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora