Stars

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Alla fine, Jenna venne richiamata da Winston e continuarono a lavorare.

Uccisero un maiale grosso e vecchio.

"Lo uccidiamo perché è vecchio e poi sta già male" giustificò il ragazzo.

Dopo aver passato un'intera giornata a veder maiali morti, sangue e budella, Jenna decise di andare a fare un giro per la Radura.

Mancava poco e le porte si sarebbero chiuse, quindi Minho e i velocisti sarebbero rientrati.

Infatti poco dopo ecco i ragazzi più forti seduti al tavolo della mensa a mangiare maiale cotto da Frypan, il cuoco.

Jenna mangiò solamente una salsiccia e una costoletta. Niente di che.

Finita la cena si allontanò dal gruppo, che stava andando fuori di melona, e si accasciò vicino ad un grande albero.

Chiuse gli occhi.

"J! Stai tranquilla! Nessuno ti farà niente! Vogliono solo il nostro bene! Tranquilla!"

"Cosa mi faranno?"

"Solo altri test, li faranno anche a me. Ma in stanze separate. Finiti gli esperimenti saremo di nuovo insieme"

"Lo giuri?"

"Croce sul cuore"

E un altro ricordo affiorò la sua mente.

Non erano vere e proprie immagini, ma si sentivano solo le voci. Sembravano due bambini.

Un maschio ed una femmina.

Sembravano amici del cuore.

E poi Jenna ebbe la sensazione che quei due bambini non si siano più rivisti.

•••

Rimase lì per ore.

Si assopí un paio di volte,ma per il resto rimase sveglia.

"Ehi pive!"

Era Minho.

"Smettila di chiamarmi così, ho un nome. Che è Jenna!" disse la ragazza.

"Okay, tranquilla Fagiolina" sghignazzò.

"Sei appeso ad un filo molto sottile, Minho. Ho poca pazienza."

"Dai scherzavo"

"Perché sei qui? Non ti sto sul Caspio come a tutti qua?"

"Proprio per questo sono venuto a fare amicizia."disse Minho.

Lei lo guardò male.

"Va bene, possiamo dire che ero curioso di sapere a che pensavi, sai sei qui da almeno tre ore. E mi chiedevo che cippa lippa ti passasse per la testa"si difese lui.

"Cippa lippa?"

"Si, perché?"

Si guardarono. E risero come fosse la prima volta.

"A me piace stare qui, si possono vedere le stelle"disse Jenna.

"È da tempo che non le guardo" fece Minho "sai, da piccolo credevo che le stelle fossero come delle fate che facevano andare la tua vita avanti. Ognuno aveva la propria, secondo la mia testa. Facevano andare tutto bene.
Fu la prima cosa che ricordai appena arrivai qui. E da quel momento smisi di guardarle. Come se mi avessero fatto un torto.
Può sembrare stupido ma io non ce la faccio a guardarle. Mi sembra sempre che siano delle traditrici.
Bene, ora tocca a te dirmi qualcosa su te stessa!"

"Okay, allora fammi pensare"

Poco dopo iniziò a raccontare.

"Diciamo che in questi ultimi tempi ho ricordato qualcosa. Sono due bambini. Che parlano. Non si vede assolutamente niente, si sentono solo le loro voci.
Qualcuno li deve portare in stanze diverse e uno dei due ha paura. L'altro lo consola, gli dice che va tutto bene e che dopo si sarebbero riincontrati. Il ricordo finisce con un giuramento da parte del ragazzo forte e premuroso che dice che poi si sarebbero ritrovati.
Ho la strana sensazione che quei due bambini non si siano mai più ritrovati.
Questo ricordo l'ho riavuto circa un'oretta fa."finì Jenna.

"Okay,ora vado. Ciao pive!"disse Minho.

Lei ci pensò un attimo prima di rispondere.

"Ciao Minho Cretiminho!"

"Come mi hai chiamato?" domandò lui da lontano.

"Notte"lo salutò Jenna.

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