"Don' t worry, Mí"

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Quella mattina, Minho ebbe un ricordo bello e buono.

"Piacere, io sono Minho, ma puoi chiamarmi "

"Piacere, io sono..." e disse il suo nome ma nel ricordo si sentirono solo gorgoglii.

"Mmm, è troppo lungo, ti chiamerò J. È bello, corto e veloce. Proprio come me" e si mise a ridere.

Erano due bambini. Un maschio ed una femmina.

Jenna era li, davanti alle porte. Come sempre, d'altronde.

"Come mi hai chiamato l'altra sera?" domandò Minho, dietro di lei.

"Oh, Minho Cretiminho"

Lui fece una faccia offesa "perché?!"

"Tu continui a chiamarmi pive,o Fagio, e io ti chiamo Minho Cretiminho" disse lei con un sorrisino dipinto in faccia. "A proposito, non devi avere il vantaggio da Velocista e entrare qua dentro?"

"Mi spiace, ma penso che dovrai sopportarmi per ancora qualche decina di minuti. Gli altri Velocisti che devono accompagnarmi sono ancora in branda"

"Sciagura delle sciagure! Dovrò stare con te ancora del tempo" e fece finta di piangere. Ma poi rise.

"Ti sto cosi tanto sul caspio?"disse Minho.

"Ma va! In fondo sei simpatico. Solamente all'inizio non eri rose e fiori. Ma stai tranquillo, Mí. Mi sei simpatico"

" bene, molto bene. Aspetta, come mi hai chiamato?"domandò lui, sconvolto.

"Mí, ti da fastidio? Posso smetterla di chiamarti cosi.."

"No,no, no, non hai capito, è stupendo. Mi piace"disse Minho sorridendo.

"Ehi Minho!"disse una voce dietro di lui.

"Ehi Will! Pronto per il Labirinto?"

"Mmm, tra poco arriva anche James"

"Perfetto" si voltò a guardare Jenna.
"Continueremo la nostra chiacchierata più tardi" disse Minho, facendole l'occhiolino.

"Okay, buona fortuna Mí" e se ne andò.

"Fatto conquiste?"domandò Will, con un faccia maliziosa.

"Sta zitto testa di caspio!"

***

"Sai James, a Minho piace una certa persona"disse will.

"Uhhh! Chissà chi è!"rispose lui.

"Sapete che sono dietro di voi e che sento tutto?"

"Proprio per questo parliamo ad alta voce!"disse James.

"Be' parlate più piano, o arriveranno Dolenti e vi pungeranno dove non batte il sole"li avvertì Minho.

"Che paura!"lo prese in giro Will.

"Correte e state zitti!"

Continuarono a correre per un paio di chilometri.

Quando ad un certo punto Will si fermò.

"Minho, puoi venire qui?"

"Cosa c'è?" Minho andò avanti e affiancò l'altro ragazzo.

Sul muro del Labirinto c'era un cartello con su scritto:
CATASTROFE ATTIVA TOTALMENTE;TEST INDICIZZATI VIOLENZA OSPITI

"Che caspio significa?"domandò James.

"Ma cosa vuoi che ne sappiamo noi? l'abbiamo appena visto, come te!"rispose Minho.

"Okay, calma"

"Torniamo indietro"ordinò l'intendente "quanti chilometri abbiamo percorso finora?"

"Noi pensiamo sui 7 chilometri"

"Allora si torna indietro o non ce la faremo"

"Ma se sono solo le 11.00?"

"Si, ma dobbiamo portare quel cartello fuori di qui e portarlo nella Radura, per farlo vedere da Alby. E a me quel cartello sembra abbastanza pesante" rispose Minho.

"Allora andiamo."disse James.

Staccarono il cartello dal muro. Minho aveva ragione. Era abbastanza pesante.

Lo portarono Will e James. L'intendente rimase per ultimo.

Continuarono a camminare, ma Minho ebbe una fitta allo stomaco.

"Ehi Minho, tutto bene?" domandarono.

"Si tutto a posto. Solo un crampo. Andate pure avanti vi raggiungo."

"Noi andiamo piano e se entro cinque minuti non sei dietro di noi torniamo qui!" lo avvertirono." e lasciamo il cartello! E ti aiutiamo!"

"Okay, ma sto bene, solo due minuti che passa il crampo e arrivo" li rassicurò Minho.

E loro andarono avanti.

Dopo pochi minuti, il capo si alzò e iniziò a camminare.

Però sentí una cosa melmosa arrivargli in testa.

"Che caspio..?" Era un Dolente.

Minho iniziò a correre.

Raggiunse i suoi compagni e disse loro di mollare il cartello. Obbedirono.
Intanto, il Dolente si avvicinava.

"Veloci!" gridò l'intendente.

Era il primo ma si voltava sempre, non poteva lasciare i suoi compagni alla mercè del Dolente.

Andava tutto bene. La creatura stava rallentando.

Ma James cadde.
Il Dolente se ne accorse e iniziò ad accelerare.

Anche Minho se ne era accorto.

"JAMES!"gridò.

Tirò fuori un coltello e lo lanciò in direzione della bestia. La lama affondò nella sua carne. Il Dolente urlò per il dolore e rallentò.
Minho tirò su James e continuarono a correre.

Ma la creatura, ancora più arrabbiata, prese velocità e raggiunse Minho.

Gli prese le gambe e lo fece cadere. Lui urlò.

Will e James se ne accorsero. Presero un paio di coltelli, si avvicinarono al mostro e glieli impiantarono nella carne.

Il Dolente scappò.

"Minho! Ehi Minho, mi senti? MINHO!" urlò Will.

Guardarono il corpo di Minho, finché, sotto la nuca non videro.

Minho era stato punto.

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