Per: GIULIAGIULIA2004❤
Uhm vorrei solo dirti che il mio "testo" va oltre le 200 parole, ma dato che è la prima volta che scrivo qualcosa del genere, spero ti piaccia...
Titolo: Life Emotions.
Che fantastica giornata. Oggi al parco ho conosciuto un gruppetto di bambini davvero divertenti, per questo ho deciso di accontentarli suonando una dolce melodia, "Photograph" la canzone di Ed Sheeran, accompagnata con la chitarra. Ma più tardi, tutti siamo andati via per il temporale imminente, promettendogli che mercoledì prossimo mi avrebbero ritrovata lì. Appena apro la porta di casa, porto subito la chitarra in camera, per poi togliermi quei vestiti completamente zuppi d'acqua. Dopo essermi fatta una doccia scendo giù in cucina per ritrovarmi mia madre intenta nel preparare la cena. Dovete sapere che lei è sempre stata una cuoca coi fiocchi, infatti si siede al tavolo portando con sé due piatti di carbonara. Mi chiede della mia giornata, ma le dico che come al solito non ho fatto nulla di interessante oltre che andare al parco, dato che lei sa della mia 'solita routine del mercoledì'. Poi lei mi racconta della sua impegnativa giornata a lavoro, dato che lei è una giornalista. Dopo questo ci intratteniamo ma ancora per poco, perché l'indomani sarebbe stata dura per entrambe. Cavolo, una settimana più pesante di questa credo di non averla mai passata perché, ogni mattina mi svegliavo presto per andare a scuola, il pomeriggio facevo da babysitter a Jason, il figlio della vicina di casa, per poi correre alle lezioni extra di musica. Ma per fortuna è arrivato mercoledì, per me è come un giorno dove staccare la spina a tutto ciò che mi circonda, che ho preso anche quest' abitudine da quando mio padre è andato via di casa tre anni fa. Mentre cammino per raggiungere il parco, sento già che sarà una giornata fortunata, poi incontrerò anche quei bambini deliziosi...ci sarà da divertirsi. Arrivata, mi sistemo al mio solito posto, esco la chitarra da fodero e inizio ad accordarla, ogni tanto mi guardo attorno e noto che oggi c'è più gente del solito. Decido di iniziare con "Albachiara" di Vasco. Credo di aver cantato alla grande mentre i pezzi con la chitarra sono stati "WOOOOW". Ricevo una marea di applausi, poi noto quei batuffolini, sono troppo carini, anche loro sono felicissimi, addirittura lanciano anche qualche fischio. Mi sento benissimo in questo momento, spero di aver trasmesso qualcosa a tutta questa gente perché il mio obiettivo è sempre stato questo, da piccola quando avevo sei anni volevo diventare una musicista/ cantante che fosse stata in grado di trasmettere quel qualcosa in più di un semplice suono. Da tutto questo mi riporta alla realtà un ragazzo davvero niente male, che indossa delle all star rosse, jeans neri aderenti e un giubbotto di pelle che lo rendono un gran figo. -Scusami il tuo nome è...? - mi chiede -ehm ...piacere io sono April-
-oh bel nome, io sono Stefan il produttore della Stars Record- io inizialmente rimango pietrificata, ma lui continua dicendo -ti andrebbe di venire a New York con me, anche perché so che avrai sicuramente qualche inedito-
-già...senti io, i-io non so, non posso lasciare qui mia madre da sola a Roma- balbettai -ma sai che opportunità come queste capitano una sola volta nella vita? Adesso ti lascio il mio biglietto da visita, ti do una settimana di tempo, mercoledì prossimo ci vediamo qui, stessa ora, okay? - finisce lui -Okay, allora a mercoledì prossimo. -
Ma chi l'avrebbe mai detto, io a New York...sarebbe bellissimo, potrei finalmente avverare il mio sogno, potrei diventare una famosa cantante come Rihanna, per questo assorta dai miei pensieri vado via, ritorno a casa prima del previsto. Dopo essermi posizionata sul divano, mi arriva una chiamata anonima, decido di rispondere -È lei April Foster?- aspetta, aspetta ma sono io, come sa il mio nome(?) -Sono io, ma lei chi è?- rispondo "Oh okay, salve. Sono l'agente Johnson del dipartimento speciale, sua madre Amanda Foster, ha avuto un grave incidente, adesso la stiamo trasportando al San Giovanni Battista, l'ospedale più vicino. Se può raggiungerci, saremo lì. -
Chiude la chiamata...io rimango paralizzata, no no no non può essere lei è sempre attenta alla guida. Comunque non perdo altro tempo, mi alzo controvoglia dal divano per dirigermi all'ospedale. Arrivata trovo un ragazzo che potrà avere circa 22 anni, in divisa. Timorosa mi avvicino e chiedo -È lei l'agente Johnson? -mi squadra tutta dalla testa ai piedi e dopo avermi fatto un lieve sorriso mi dice -Eccomi, lei sarebbe?-
-Foster, April Foster, posso vedere mia madre?- subito sgrana gli occhi per tornare serio -Subito, l'accompagno- dopo aver fatto due piani a piedi, ci fermiamo al terzo. Dopo un 5 minuti entriamo in una stanza. La vedo, è piena di tubi. Corro subito da lei per poi stringerle una mano -Mamma ma che ti è successo?- le lacrime iniziano a scorrere come un fiume in piena. Sento dei passi e poi vedo che l'agente mi affianca per poi dirmi -Hey piccola, tranquilla...i medici hanno detto che fanno di tutto per farla riprendere, adesso però è in un coma temporaneo- non dico niente, lo guardo sempre con le lacrime agli occhi, quando all'improvviso vengo abbracciata da dietro, allora mi giro di scatto e tiro fuori tutto ciò che mi preoccupa e Miller 'scopro il suo nome solo dopo essermi calmata' ricambia stringendomi più a sé.
Beh che dire, sono passati 8 mesi da quando mia madre si è svegliata dal coma. Io ho rifiutato di trasferirmi a New York, per mia madre, lei aveva bisogno di me. Da poco si è ripresa completamente, ha ripreso la sua vita, il suo lavoro. Per non parlare di Miller, è un ragazzo speciale. Ormai sono due anni che ci conosciamo, mi è stato accanto per tutto questo tempo, quando credevo di perdere per sempre mia madre. In tutto questo periodo non ho mia abbandonato la mia musica, anzi, ho avuto più ispirazione e qualche giorno fa ho fatto sentire qualcosa a Miller, che è rimasto senza parole ma è subito andato via dicendo che aveva qualcosa urgente da sbrigare. Da quel giorno non ho più avuto sue notizie quando all' improvviso sento il cellulare vibrare ed ecco che trovo una notifica da parte di Miller che diceva di vederci al parco (dato che lui sapeva tutto sulla giornata "senza pensieri", il mercoledì). Più tardi mi reco al parco, bellissimo. Erano anni che non lo vedevo così, tutto quel verde, la gente che parla, i bambini che si rincorrono. Quando mi soffermo su una panchina, così famigliare...per poi vedere lui, Miller in tutto il suo splendore, non perdo altro tempo, mi avvicino in fretta. Appena alza lo sguardo su di me, fa un sorriso da togliere il fiato che subito ricambio. Poi si alza e mi abbraccia dicendomi -Ciao piccolina. Mi sei mancata questi giorni. -
-Anche tu- subito gli rispondo. Poi mi prende per mano e ci sediamo sulla panchina, ma sembra nervoso dato che passa la sua mano ripetutamente sui suoi capelli castano cenere. Poi inizia il suo discorso -Senti, io...allora dato che ci conosciamo da due anni ormai, i-io credo di sentire qualcosa, anzi, aspetta...io credo di AMARTI- mi guarda negli occhi ma poi riprende non dandomi neanche i tempo di rispondergli -Non ho mai conosciuto una persona così forte come te, soprattutto non hai abbandonato la musica, il tuo sogno. Devi sapere che qualche giorno quando sono scappato via da casa tua, ho contattato un mio amico produttore. Ha detto che puoi andare quando vuoi da lui, anche domani per fargli ascoltare i tuoi pezzi che poi sicuramente registrerai. -
Che ragazzo, in dieci minuti ha detto due cose importanti per me. Okay, sono contentissima che grazie al suo aiuto realizzerò il mio sogno, ma per adesso sono contentissima di avere LUI. Dopo aver passato un'intera vita credendo di non potercela fare, di non poter coltivare il mio sogno, di non poter incontrare qualcuno che potesse amarmi...SBAM! Molto spesso sottovalutiamo ciò che il destino ci serba. Mi riprendo da tutto ciò per poi rispondergli -ti amo anch'io agente Johnson- per poi baciarlo. Ecco il mio lieto fine.
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Concorsi Di Scrittura [partecipante]
RastgeleIn questo libro scriverò tutto ciò che richiederà il tema di un determinato concorso.