1.Un passo indietro.

1.7K 44 2
                                    

Sono agitata, ho chiamato i carabinieri e finirò in prigione. Ho le valigie perché sono pronta ad andare e restare lì,per tutta la vita.

Sto andando dai carabinieri per costituirmi.Chissà, forse loro mi aiuteranno.

Sono una ragazza problematica.
In fondo,me lo dicono tutti. Anche chi non mi conosce.

"Buongiorno signorina,ha bisogno d'aiuto?"disse un bravo prete con un gran sorriso.
"Si,grazie.Sto cercando la caserma dei Carabinieri."dissi ricambiando il sorriso.
Era davvero un uomo gentile,si vedeva da lontano.
"Certo,la accompagno se non le dispiace."disse aiutandomi a prendere le valigie.
Sorrisi.
"Sa già dove andrà a dormire?"disse curioso.
"Purtroppo no,ma mi metterò alla ricerca subito."dissi, non volevo dirgli che andrò in prigione, dopo iniziò a girarmi la testa e mi aggrappai al suo braccio.
"Signorina, si sente bene?"disse molto preoccupato.
"Sto bene, solo un pò di caldo."dissi sorridendo.

"Buongiorno Don Graziano."disse un uomo con l'uniforme da Carabiniere.
"Buongiorno Maresciallo. Questa signorina stava venendo in caserma."disse.
Si vedeva che aveva molta conoscenza con il maresciallo.
"Buongiorno."disse sorridendo.
"Maresciallo,si muova. Non abbiamo tempo da perdere."disse un'altro signore con l'uniforme.
"Lui è il capitano"disse il maresciallo presentandomi a lui.
"Buongiorno."disse molto in fretta.
"Capitano, si calmi. Cosa è successo?"disse Don Graziano preoccupato.
Quell'uomo si preoccupava per tutti.
"No,sto aspettando una ragazza che ieri sera mi ha chiamato molto agitata e mi ha dato l'app..."disse,ma venne interrotto da me.
"Sono io,capitano."dissi abbassando lo sguardo.
"Lei?"disse sorpreso il capitano.
"Si"sorrisi.
"Ma è molto giovane. Quanti anni ha?"disse il maresciallo sorpreso.
"19 anni."Accennai un sorriso.
"Allora entriamo."disse il capitano accompagnandomi dentro.

Tutti iniziarono a guardarmi.
Era come se non avessero mai visto una ragazza giovane in caserma.

Entrammo nell'ufficio del capitano e insieme a noi entrò Don Graziano.
"Allora? Cosa è successo?"disse il capitano.
Iniziai a piangere.

__________________________
Sapete, io posso sembrare calma,ma in realtà ho un passato oscuro.
Mia madre mori quando mi mise al mondo, mio padre mi fece vivere con il rimorso fino a 12 anni e poi mori di cancro.
Appena compii i tredici anni, iniziai a bere,drogarmi e tagliarmi...
Non avevo nessuno al mio fianco. Nemmeno un parente,tutti mi avevano rifiutato. Ero sola e mi sfogavo così.
Finché ieri, non incontrai un ragazzo che mi stava dando la droga. Ma al posto dei soldi, voleva me...io rifiutai e iniziò a toccarmi...
___________________________

"Signorina, perché piange?"mi chiese Don Graziano prendendo la mia mano.
Guardai il maresciallo e poi il capitano.
"Mi chiamo Jade e sono orfana,mia madre è morta mettendomi al mondo e mio padre mi ha sempre fatto vivere con questo rimorso,mi ha sempre detto che io non valevo nulla e che per colpa mia aveva perso il suo primo e grande amore. Doveva abortire, in modo che mia madre potesse stare ancora al suo fianco.
Mio padre è morto sette anni fa di tumore. Da allora sono rimasta sola, senza amici e parenti. Non sono andata più a scuola,ma ho sempre studiato. Poi ho iniziato a lavorare e guadagnavo parecchio, ho iniziato solo a 14 anni e non ho mai smesso.
Da quando ho tredici anni bevo,mi drogo e...sono anche un'autolesionista -feci vedere i segni- ieri sera stavo con uno spacciatore per comprarmi la droga. Invece dei soldi voleva me,ma io non volevo. Volevo rimanere sola e continuare la mia vita come sempre, fin quando non sarei morta. -guardai Don Graziano che mi stringeva sempre di più la mano e tutti e tre avevano gli occhi lucidi e al maresciallo gli scendeva una lacrima ogni tanto e io piangevo come una disperata.- Mi ha violentata e io per difendermi e scappare, ho preso un pezzo di legno che stava a terra e l'ho colpito. Credo di aver ucciso un uomo."piansi ancora di più dopo l'ultima frase.
Nessuno dei tre parlò, rimasero senza parole.
"Capitano -entrò un carabiniere- hanno trovato un corpo sulla strada per Roma"
Iniziai a piangere ancora di più.
"Stai tranquilla."disse Don Graziano sorridendomi.
"Non posso stare tranquilla, ho ucciso un uomo."dissi piangendo.
"Signorina, se posso farla stare più tranquilla, l'uomo non è morto,ma l'hanno portato in ospedale."disse sorridendomi il carabiniere.
"C'è ancora una speranza."disse il capitano.
"Ma ho tentato di ucciderlo."dissi gridando.
"È stata legittima difesa."disse il maresciallo.
"Rimanga qui, fin quando non torniamo."disse il capitano per poi andarsene, accompagnato dal maresciallo e il carabiniere.

"Allora capitano?"disse Don Graziano alzandosi e andare verso di lui.
"L'hanno portato in ospedale e dovremmo aspettare che si risvegli."disse guardandomi con gli occhi lucidi.
"Per favore,arrestatemi... Sono colpevole."dissi andando verso di lui.
"Starà in carcere per tre settimane e poi sarà di nuovo libera."disse il maresciallo.
"Tre settimane? Ho quasi ucciso un uomo."dissi piangendo.
In realtà da ieri sera mi sono convita che il carcere mi avrebbe dato tutto, ecco perché ho confessato. Li starò meglio.
"Si, è stata violentata e lei per legittima difesa lo ha colpito. La sua pena sarà piccola. Se morirà starà in carcere per sei mesi."disse guardando me e Don Graziano.
"Ho capito."dissi porgendo le mie mani verso il carabiniere che aveva le manette in mano.

Mi hai salvato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora