"Piccola."sentii qualcuno che mi svegliava.
"Ehi."dissi assonnata.
"Ti ho preparato la colazione, vieni di là."disse.
"Ora vengo."dissi e me ne andai in bagno.
Uscii e lo vidi bere il latte mentre guardava fuori dalla finestra.
Mi sedetti senza fare rumore per non farmi vedere,ma il mio tentativo non riuscii.
Si sedette di fronte a me e cercava di farmi capire che cosa c'era che non andava.
"Non sono pronta per darti la spiegazione."dissi sospirando.
"Quando me la darai? Quando tu avrai trovato qualcun altro?"disse alzandosi e riguardare fuori la finestra.
"Innanzitutto stai fermo, non ti alzare,sedere e alzare sempre. Mi scoppia la testa."dissi messaggiandomi la testa.
"Okay,ma rispondimi."disse venendo verso di me.
"Se mi dai tempo.-mi fermai,lo guardai e ricominciai a parlare.- questa motivazione riguarda me,non te. E tranquillo, non troverò un altro. Avrò lo stesso problema con lui come con te."
"Ma quale problema?"gridò.
"Ti ho detto che ho mal di testa."restai calma.
"Ma perché non me lo dici?"mi guardò.
"Avevo e ho paura."dissi singhiozzando.
"Paura di cosa?"continuava a guardarmi.
"Della tua reazione."dissi alzandomi.
"Mi fai preoccupare."disse avvicinandosi e prendermi per i fianchi.
"Devo fare i servizi."dissi staccandomi e andare nella mia stanza.
"Se non me lo dirai tu lo scoprirò."disse guardandomi fare il letto.
Mi fermai e sospirai.
"Non credo che lo scoprirai facilmente."gli andai incontro.
"Lo scoprirò..."mi guardò.
"Lascia stare"mi sedetti sul letto.
"No. Se io voglio una cosa la ottengo."disse sbattendo la porta e andarsene.Andai in bagno e non mi accorsi che stava pure lui. Stavo per togliermi la maglietta quando lo vedo uscire dalla doccia con un asciugamano in vita.
"Non sapevo che era occupato."mi giustificai.
"Ahahah certo."disse ridendo.
"Se tu non chiudi la porta non è colpa mia."dissi guardandolo con aria da sfida.
Non rispose.
"Ho finito i servizi e voglio lavarmi."dissi aprendo l'acqua.
"Okay..."disse continuando a guardarmi.
"Sei pregato di uscire..."sputai acida.
"Non ho finito ancora."
"Che devi fare?"misi le braccia conserte.
"Non posso dirtelo."mi imitò.
"Okay allora io mi metto nella doccia. Mi spoglio là e mi chiudo. Tanto sta la chiave."dissi spegnendo l'acqua e entrando in doccia.
Mi spogliai e buttai con violenza le robe fuori e mi chiusi a chiave.{Tomas}
Vedevo la sua forma da fuori. Aveva un corpo stupendo,ma non riuscivo a capire cosa mi nascondeva.
Ma lo dovevo scoprire presto. Lei dev'essere mia e di nessun altro.
"Puoi uscire adesso?"sentii spegnere l'acqua e lei che urlava.
"Non posso."dissi ridendo.
"Perché?"chiese arrabbiata.
"Voglio vederti."risposi sedendomi sulla sedia che sta in bagno.
"Non mi vedrai. Adesso vattene."disse.
Non risposi, aprii 'la porta' della doccia e sbucò la sua testa e i suoi capelli color oro che le cadevano.
"Per favore,devo uscire nuda adesso. Mi sono dimentica di prendere l'accappatoio."disse ridendo.
"Voglio vedere il tuo corpo."dissi io sfidandola.
"Non lo vedrai."disse arrabbiata.
"Okay,me ne vado."dissi per poi andarmene.
Chiusi la porta e sentii che l'aveva chiusa a chiave.
Sbuffai e tornai in stanza per vestirmi.{Jade}
Lo sentii sbuffare. Presi l'accappatoio,me lo misi e mi sedetti.
"Che situazione."pensai.
"Ancora là stai?"chiese ridendo.
"Sto uscendo."dissi per poi uscire.
"Ma un asciugamano? No? Devi coprire il tuo corpo stupendo."disse un pò arrabbiato.
"Ma...lasciamo stare."dissi andando in camera.
Mi vestii e uscii. Riportai l'asciugamano in bagno e poi preparavo il pranzo.
"Mi ha chiamato Don Graziano, ha detto che non passa per il pranzo e la cena. Starà con il maresciallo"disse guardando il telefono.
"No,cazzo."pensai e feci cadere il piatto.
"Ma stai attenta."disse ridendo.
"Ah ah ah ah. Non fai ridere."dissi acida.
Ripulimmo tutto e pranzammo.
Io guardavo lui, lui guardava me.
"Allora?"disse per poi mangiare.
"Cosa? Non te lo dirò. Se tanto ci tieni scoprilo tu."dissi ridendo.
"I tuoi genitori dove stanno?"mi chiese e mi bloccai.
"Mia madre è morta partorendomi e mio padre di cancro."dissi trattenendo le lacrime.
"Mi dispiace..."disse guardandomi.
"Tranquillo."dissi per poi portare il piatto nel lavandino.
"E dopo?"chiese curioso.
"Andai a lavorare all'età di 13/14 anni -dissi guardando fuori la finestra- da quando ho avuto il lavoro iniziai a bere, a drogarmi e..."mi bloccai e lo guardai.
"E?"chiese venendo verso di me e mettere il piatto nel lavandino.
"Tu stai cercando di scoprire che cosa ho per poter stare insieme,vero?"dissi arrabbiata.
"No,ti sto conoscendo meglio."disse sorridendo.
"Beh, non posso continuare. Poi lo sai perché sono venuta qua."dissi lavando il piatto.
Mi abbracciò da dietro e mi dava baci umidi sul collo.
Mi bloccai,mi girai e lo baciai con foga.
"Devi rilassarti."disse cercando di togliermi la maglia.
"No!"urlai e lo bloccai.
"Ma che ti prende? Ogni volta che cerco di toglierti qualcosa di dosso."gridò arrabbiato.
"Non possiamo farlo."gridai io di conseguenza.
"Ma perché?"disse guardandomi e urlando.
"Perché sono un'autolesionista."gridai piangendo e poi realizzai cosa avevo detto.
"C-cosa?"si fermò e il suo tono diventò basso.
"Hai capito."dissi sedendomi.
Venne vicino a me e mi abbracciò forte.
"Perché non me l'hai mai detto?"disse.
"Avevo paura..."dissi piangendo.
Mi abbracciò e mi sussurrò.
"Io non ti lascerò mai."
A quelle cinque parole sorrisi e mi sentii meglio.
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Mi hai salvato.
RomanceSi parla di una ragazza, Jade, orfana con un passato problematico. Affronta vari problemi:Alcoll,droga e autolesionismo. Ma grazie a Tomas, Jade riesce a cambiare.