Capitolo 16

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Capitolo 16


Jillian, dopo quella scoperta, si era sentita male ed era corsa in camera sua a sdraiarsi. Hermione la lasciò andare e si ritrovò in giardino da sola.

"Molto toccante la storiella di oggi, Owens" sentì dire da dietro di lei. Ormai riconosceva il suono di quella voce a distanzia e anche il tono con cui pronunciava il suo cognome. Cosa pensava ora di lei?

"Cosa vuoi, Malfoy?" disse lei.

"Solo chiederti una cosa"

"Sarebbe?" lei era disposta a tutto purché non la lasciasse sola.

"Hai allontanato Lenticchia da te per quella maledizione?" e si mise difronte a lei, come la sera precedente, ma non si sarebbe più azzardato ad avvicinarsi: non lo aveva reputato saggio.

"No, non solo per quello" si ritrovò a dire.

"Quindi credi nella maledizione?" si ritrovò a chiederle.

"Ma certo che sì! Sono anni ormai che gli uomini che si intromettono in questa famiglia muoiono solo per aver amato una di noi" disse ormai in preda alle lacrime.

Stavano per litigare, di nuovo, a causa del suo fottuto orgoglio, come lo definiva sua sorella.

"La magia, Owens, non è fatta solo di incantesimi, pozioni e sortilegi" iniziò Draco, poi si tirò su la manica sinistra, rivelando il marchio nero. Ad Hermione venne un brivido a vederlo e a lui non sfuggi.

"Questo Marchio che ha terrorizzato tutto il mondo magico, è solo un simbolo di quello che era la tirannia di Voldermort. Un simbolo che caratterizzava tutta la sua malvagità. Ormai non ha più valore è solo il simbolo di tutti i miei sbagli, un tatuaggio che mi ricorderà per sempre tutto quello che ho fatto; ha avuto potere perchè la gente credeva che ne avesse, io credevo che ne avesse: il potere di uccidere tutti coloro che la pensavano diversamente da Voldemort".

"Cosa vuoi dirmi con questo?" chiese in un sussurro, si erano avvicinati ancora di più.

"Che le maledizioni, così come ogni magia, hanno potere solo se ci credi davvero. E io non ci credo; ho smesso di crederci da quando Potter ha ucciso il Signore Oscuro" le rivelò.

"Perchè mi stai dicendo di non crederci?" disse lei. Il desiderio che accadesse quello che la sera prima aveva bruscamente interrotto, in Hermione, crebbe sempre di più.

"Perchè voglio fare quello che sento, per una volta" disse lui e poggiò le sue labbra su quelle della ragazza e, questa volta approfondì quel bacio che aveva desiderato di darle da giorni.

Lei, per la gioia e l'estasi del momento, gli circondò il collo con le braccia stringendosi a lui più che poteva. Quello che non si aspettava era che lui le circondasse i fianchi per sollevarla alla sua altezza.

Un bacio così bello e carico di desiderio, Hermione non lo aveva mai ricevuto, nemmeno nei suoi sogni. Non voleva staccarsi da Malfoy per nessuna ragione al mondo, ma lui si stacco.

"Ehi, calma Owens, fammi riprendere fiato" disse lui, senza metterla giù; voleva tenerla alla sua altezza ancora per guardarla dritta negli occhi, come non aveva mai fatto.

"Dunque è così" sentirono una voce alle loro spalle e voltandosi, Hermione scoprì che apparteneva a Ron.

Mormorò un scusa a Draco e rincorse l'amico.

"Ron, Ronald aspetta!" disse per fermarlo.

"Non una parola! Non so chi diavolo sei tu! Prima ci riempi la testa sulla maledizione della tua famiglia e poi ti baci appassionatamente con quella serpe?" disse lui, sottolineando il suo disgusto.

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