Capitolo 16

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Cazzo cazzo cazzo,Lopapa non rispondeva.

Perché quando avevo bisogno delle persone non rispondevamo mai?

'La devi smettere di cercare conforto in Lopapa tanto lo sai che non é Zaza' mi sussurrava intanto la mia vocina interiore.

Aveva ragione,ma mi irritava parecchio.

Doveva farsi i cazzi suoi,chi le aveva chiesto niente.

Sbattei il telefono a terra,nervosa e corsi in camera.

Presi la mia giacca di pelle nera e legai i miei capelli in una crocchia per poi fare un giro pieno di adrenalina in moto prima di dirigermi al mio studio per lavorare.

'Hey Stè!Che ci fai qui?'mi rivolsi a Sturaro che era appena entrato.

'Voglia di un nuovo tattoo'urlò.

'E vabbé stai già pieno,però uno in piú non guasta mai'dissi sorridendo.

'Ah Leo ha chiesto di te,vuole parlarti dopo'mi avvisò sfogliando il libretto dei tatuaggi ed indicandomene uno tribale.

'Ok Stè,faccio il tatuaggio e vado'ammicco iniziando il mio lavoro.

'Cosa vuole?'chiesi intanto.

'Non só,mi ha solo detto di volerti parlare'rispose facendo un gesto con la mano sinistra.

Una volta finito il mio lavoro,allora,mi diressi immediatamente da Leonardo cercando in tutti i modi di pensare a ciò che avessi potuto fare per ricevere una 'convocazione' da parte del signor Leonardo Bonucci.

Bussai e ad aprire arrivò la moglie,Martina.

'Hey Marty!'la abbracciai.

'Maria,tesoro,da quanto tempo non ci si vede!'esclamò sorpresa.

'Infatti!Non ci siamo piú viste agli allenamenti'sorrisi.

'Eh purtroppo ho avuto molto da fare con quelle due pesti!'rispose guardando i piccoli Bonucci e ridendo subito dopo.

Anch'io risi,poi continuai a chiacchierarci per un pò.

'Tuo marito mi vuole parlare'la avvisai in seguito facendo una smorfia.

'Chissà cos'ho combinato stavolta!'esclamai a bassa voce ma Martina mi sentì e si mise a ridere.

'Spero solo niente di grave tesoro,qualcosa come l'altra volta,altrimenti inizia a seguirti!Sai quanto sia affezionato a te'mi comunicò la moglie.

Io le sorrisi.

Infatti era vero,l'anno prima mi aveva ripresa perché in discoteca avevo bevuto e mi stavo baciando con Stefano (Sturaro);ma questo né Stefano,che era ubriaco,né Federica lo sapevano.

Era rimasto come un segreto tra me e casa Bonucci,infatti neanche Álvaro e Alice lo sapevano.

'Vai'mi invitò con un sorriso Martina ad andare dal marito vedendomi titubante.

'Leoooo!'urlai allora dopo un pò aspettando che sbucasse da qualche parte della casa.

'Ciao Maria'rispose abbastanza serio.

'Stefano mi ha detto che vuoi parlarmi,dimmi pure'

'Allora Mari,devo avvisarti di una cosa.Non l'ho vista ora,ma ho avuto solo adesso il coraggio di dirtelo.Sappi che non ho intenzione di intromettermi nella tua vita ma mi interessa avvisarti di stare attenta'premise.

'E con questo già mi stai dicendo cosa farai'dissi ridendo notando anche lui sorridere.

Poi continuò a dirmi cose del genere.

Mentre parlava lo guardavo in modo strano,inquisitoria su ciò che avrebbe potuto dire di lì a poco.

Non avevo idea della cazzata che avessi fatto per meritarmi una sgridata da parte sua.

'Vai Leo tranquillo'lo invitai a parlare al piú presto.

'Vi ho visto'abbassò un pó la voce rispetto a prima.

'A chi?'

'Te e Simone insieme'

'Dove?Ma quando mai?'cercai di difendermi.

'Marí eravate assieme un pó di tempo fà nello spogliatoio e vi stavate baciando'lo interruppi.

'Sei sicuro che fossi io?Sai com'é Simone'ritentai.

'Piú che sicuro'affermò con convinzione.

Risi ma poi decisi di dire la verità perché non avevo voglia di sorbirmi la sua solfa.

'E va bene eravamo noi,ma Leo non dirlo a nessuno altrimenti mi ammazzano,soprattutto Álvaro'lo pregai.

'Tranquilla Mari,solo dimmi che non lo farai piú,tu non sei così'disse guardandomi teneramente.

'E tu che ne sai?'

'Lo vedo.Sei sempre lì in disparte,timida che non dai confidenza.Sei sempre allegra e tranquilla anche se è vero che sei una tosta'

'Grazie Leo'lo abbracciai forte istintivamente trattenendo delle lacrime.

Tutti che mi ripetevano la stessa cosa 'Sei una tosta',ma non era vero.

Dentro ero debole,così debole che sebbene non lo lasciassi vedere dall'esterno,dentro morivo ogni volta che qualcosa mi ricordava il passato,ogni volta che qualcuno mi diceva male,ogni volta che mi urlavano contro.

In fin dei contri le parole di Leo mi avevano fatto piacere,per me lui era come un idolo,come uno zio.

'Non dire niente a Martina'lo avvisai dopo aver sciolto il lungo abbraccio.

Lui mi fece segno di stare tranquilla,un occhiolino ed un sorriso e lo salutai poi scesi a salutare Martina ed i bambini e andai via.

Mentre presi la moto mi venne in mente di fare una piccola deviazione prima di tornare a casa così da riuscire a sentire piú l'adrenalina.

Accelerai sempre piú dirigendomi a velocità elevata verso la periferia,così da svoltare in seguito e tornare indietro ma,proprio mentre svoltavo,un'auto mi venne addosso e siccome camminavo molto forte,persi i sensi.

Just Sex~Simone ZazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora