CAPITOLO 7 "Non mi scappi.

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Nel cielo regnava il più oscuro e tenebroso buio, come del resto tutto di notte in quel posto.
Era impossibile riuscire a distinguere il suolo dal cielo, l'orizzonte dalla terra , era tutto mischiato in un'unica cosa, un ammasso di nero impenetrabile.
Il vento si era placato completamente e l'aria fredda e pungente minacciava tutti.
Non c'era luna quella notte né stelle; era tutto così oscuro e indefinito che qualsiasi persona avrebbe avuto il buon senso di restare a casa al sicuro.
A passi svelti e senza esitare una strana ombra si avvicinò ad un muro, schiacciandosi e ritornando ad essere un tutt'uno con l'oscurità.
A pochi metri di distanza due guardie erano sedute e parlavano tra di loro, ridendo di qualcosa.
L'ombra tese le orecchie e si mise in ascolto.
« Il nostro signore si sta ancora divertendo con quelle donne!» Urlò uno dei due scoppiando in una fragorosa risata.
« Già e noi due, siamo qui ad sorvegliare mentre lui se la spassa.» Esclamò l'altro con voce rauca e sconsolata.
« Tranquillo amico»
L'altro gli diede una affettuosa pacca sulla spalla e poi iniziarono a ridere insieme.
Lei si guardò in torno alla ricerca di qualcosa, quando sul suo volto comparve un sorriso.
Poco più in là c'era una grande tenda ben allestita da dove provenivano strani suoni.
In men che non si dica uscì dal suo nascondiglio e corse,i due uomini non ebbero neanche il tempo di accorgersi di quello strano movimento che lei fu dietro nascosta dietro ad un albero.
Si servì del suo mantello per mimetizzarsi completamente.
Nell'aria si era formata una insolita tensione.
Le due guardie avevano smesso di parlare e ora si guardavano a torno con attenzione.
Ma dopo qualche secondo tornarono a ridere gioiosamente.
L'ombra tirò un lungo respiro, buttando giù tutta la tensione e la paura del essere scoperta.
Poi ,delicatamente si slacciò il mantello, ed esso cadde lentamente per terra, così che la sua pelle e il suo corpo fossero allo scoperto, con le sue curve e con il suo abito che le risaltava.
Sistemo' il suo mantello nero dietro l'albero e poi, una volta fatto, cammino' con disinvoltura verso l'entrata.
Indossava un sottile strato di stoffa accuratamente ricamato sul seno, mentre in basso una leggera e semi-trasparente gonna le arrivava fino ai piedi.
Sul volto, dalle labbra al mento aveva lo stesso tessuto della gonna che la copriva rendendola irriconoscibile.
I capelli di un colore rosso sangue le ricadevano sulla schiena in onde perfette facendo risaltare il suo sguardo impenetrabile e sensuale.
- Signorina.- Esclamò la guardia osservandola dalla testa in giù con gli occhi colmi di desiderio.
La ragazza rispose con un cenno della testa, però prima studiò il viso di lui e gli sorrise provocandolo.
L'uomo non poté dire nulla che lei era già scomparsa all'interno; era stato così veloce che lui si chiese se fosse stata solo una semplice allucinazione, dopo tutto nessuna donna del villaggio era così bella.
Come lei aveva immaginato, la stanza era addobbata con soffici tessuti sparsi qua e là, si sentiva nell'aria stranamente tranquilla, un soffice aroma che proveniva dal fumo di un utensile appoggiato all'angolo e nascosto da altre stoffe.
Al centro della stanza c'era un grandissimo letto su cui erano appoggiate due figure.
C'era una donna che indossava il suo stesso abito, anzi che aveva solo i resti di esso, le rimaneva solo la gonna sollevata che le ricadeva sul sedere sodo.
Si vedeva benissimo i seni, completamente nudi che penzolavano a poca distanza da lui.
Lei si teneva stretta servendosi delle gambe all'uomo che era di spalle.
La pelle di lui era di un colore scuro, la schiena flaccida, da cui spuntavano cumuli di grasso.
La sua bocca fremente era su quella della ragazza seduta su di lui.
L'ombrae li guardava senza dimostrare particolare interesse o schock, come se fosse abituata a scenette di questo tipo.
L'uomo si staccò dalle sue labbra e le sussurro' qualcosa all'orecchio.
La ragazza si alzò da lui e corse verso l'uscita senza dire nulla.
Fu allora che tutta l'attenzione dell'uomo fu su di lei.
Immediatamente si alzò, in un misto di sorpresa e eccitazione , e solo allora lei notò che non indossava nulla.
Lo sguardo di lui sembrò bruciarle la pelle e guardare fin sotto i pochi strati di tessuto che la coprivano.
Restò per qualche secondo così, fissandola da una parte all'altra con occhi sognanti.
Lei restò immobile sostenendo il suo sguardo con uno provocatore.
Finalmente lui si decise a parlare.
- Finalmente una degna di esser qui, stavo iniziando ad non sopportare più quelle ragazzine.- Esclama con un ghigno soddisfatto.
Si fermo' di nuovo a guardarla, soffermandosi sul seno abbondate che straripava nella profonda scollatura.
Lei a passo felpato si avvicinò, lo fece in modo lento così che lui potesse osservare ogni suo minimo movimento.
Lui non disse niente e capendo le sue intenzioni la attese fermo, solo i suoi occhi tradivano una irrefrenabile impazienza.
Quando finalmente lei gli fu vicino, la prese violentemente buttandola con un solo movimento nel letto, mostrando una grandissima forza.
La ragazza sgrano' gli occhi dalla sorpresa ma si ricompose subito e sul suo volto ritornò l'espressione di prima.
Si alzò lentamente staccandosi dal materasso, proprio in quel momento lui si stese dolcemente sul lettino.
Lei iniziò a gattonare', avvicinandosi sempre di più e guardandolo dritto negli occhi.
Gli occhi di lui iniziarono a brillare di una strana luce, ma lei ignorò la cosa ricordandosi del suo obiettivo.
Quando fu abbastanza vicina si accorse immediatamente del suo membro chiaramente indurito e lo sfrutto' a suo vantaggio.
Lui dopo un po non ne poté più e si avvicinò, afferrandola e mettendola sopra di lui.
Lei non si oppose e proprio come aveva fatto quella ragazza prima di lei divarico' le gambe e le tenne strette sulla schiena di lui.
Accarezzo' lentamente il suo petto magro fino ad arrivare alla sua pancia pronunciata e gonfia.
Si avvicinò di più a lui facendo aderire il suo petto sul suo, mentre la mano andava sempre più in basso.
I suoi capelli di color rosso sangue si appoggiarono sulla sua schiena mentre a voce rauca si avvicinava al suo orecchio destro e sussurrava:
- Adesso.- Iniziò con voce sensuale.
Sentì sotto di sé il suo membro irrigidirsi e sorrise.
La mano arrivò sulla sua lunghezza la afferrò e lo strinse con una insolita forza.
L'uomo fece una smorfia di dolore.
- Sei in trappola.- Continuò.
L'uomo sgrano' gli occhi ma non ebbe il tempo neanche di formulare qualsiasi pensiero ,che lei sbraino' una spada e gli trafisse il cuore.
Il sangue iniziò a colare lentamente sulla ferita, sporcandole le mani.
Guardò il suo viso mentre perdeva colore, mentre la vita lo abbandova e un sorriso si fece largo sulle sue labbra.
Appena fu certa che il suo cuore avesse smesso di battere estrasse la spada bagnate e la puli'.
Si guardò a torno, come immaginava non c'era nessuno, evidentemente erano quelli gli ordini.
Strappò della stoffa che era stata usata come addobbo e la indossò cercando di creare un vestito, o quanto meno di coprirsi.
Aveva pochi minuti di tempo per compiere la missione e non ne poteva sprecare neanche mezzo.
Uscì dal e retro della tenda e come aveva previsto dava verso la città, era l'unica entrata accessibile.
Si coprì il volto e veloce, senza far rumore iniziò a far cadere dei dischetti argentati che nascondeva tra i capelli, ne prese uno e lo buttò dolcemente per terra al l'angolo della strada ed a pochi metri dalla tenda.
Poi proseguì con il secondo.
Si muoveva in modo aggraziato come se stesse danzando mentre saltellava da una parte all'altra e con precisione e rapidità lasciava in precisi punti altri dischetti.
L'interno della città era molto diverso da come ci si poteva aspettare. Era pieno di piccole case una più alta dell'altra costruite alla meno peggio, c'erano diverse panchine in legno e molti alberi che sbucavano dal terreno.
Come aveva previsto non c'era nessuno a quell'ora, ma il tempo si stava esaurendo.
La donna si fermò di colpo ed osservò il suo operato.
I piccoli aggeggi risplendevano nella notte erano sparsi ovunque, non davano nell'occhio infatti solo una donna addestrata a situazioni di questo tipo avrebbe potuto intuire qualcosa.
Strinse le mani in un pugno e poi sussurrò qualcosa, era come una preghiera.
Dopo di che scomparse, corse ad un velocità che era quasi impossibile sostenere per un essere umano,e sparì nel buio.
Poco dopo, quando fu abbastanza lontana poté vedere e sentire le urla e i pianti di quelle persone, mentre le bombe esplodevano bruciando e annientando ogni cosa.
Gli osservò, vide le guardie di prima scappare via, sentì grida di bambini, pianti di donne che capivano che era arrivata la loro fine, giovani che cercavano riparo, uomini codardi uniti ai coraggiosi che restavano con le loro famiglie fino all'ultimo secondo, non arrendendosi mai.
Lottavano, stavano combattendo per la sopravvivenza.
Un sorriso si fece largo sulla ragazza mentre osservava il fumo salire alto nel cielo.
- Missione compiuta.- Disse in un sussurrò.

Fino all'ultimo respiro 2-la verita' celata-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora