Capitolo 14

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Ormai era il mese di maggio.
L'aria di primavera iniziava a farsi sentire.
Adrian stava sempre appiccicato a me, era molto gentile e carino nei miei confronti infondo era pur sempre il mio angelo custode.
I miei capelli erano diventati completamente bianchi, anche i miei occhi stavano cambiando. Erano diventati di un azzurro vicinissimo al grigio, Adrian aveva detto che ben presto sarebbero diventati anch'essi bianchi.
Seam era molto più distante e freddo, anche se pianificava ogni mio gesto, sembrava quasi che aspettare con ansia il mio risveglio.
Mi allenavo a combattere ogni giorno con Adrian e devo dire che ero diventata più tosto brava, i miei poteri si stavano risvegliando, ma il processo sarebbe finito solo quando mi sarebbero spuntate le ali.
Insomma è incredibile, fino a poco tempo fare ero una semplice ragazza ed invece adesso mi trovo ad essere una principessa non che angelo, in possesso di una pietra che può distruggere l'umanità e con tre demoni pronti ad uccidermi, è vero che le cose possono cambiare da un momento all'altro.

"Signorina Evans, pensa che la lezione sia così noiosa?"

La professoressa mi risveglia dai miei pensieri.

Mi guardò un po attorno.

Adrian mi sorride
Saem mi guarda con freddezza
Cassie mi guarda con aria interrogativa.

Sparirò e poi mi volto vero là professore.

"Mi scusi prof, non mi sento molto bene."

La prof mi guarda.

"Okay, se vuoi puoi uscire dall'aula."

"Grazie."

Mi alzo raccolgo la mia roba, visto che dopo c'era la ricreazione ed esco dall'aula.

Esco nel cortile della scuola. E mi appoggio al tronco di un albero.
Chiudo gli occhi per rilassarmi un po.

"Guarda un po' chi c'è."

Guarda la persona che ha parlato e restò un po stranita. In questa non la conosco.

"Come scusa?"

"Mh.. E tu saresti una principessa?"

Mi guarda con arroganza e presunzione.
È una ragazza. Con i capelli neri lunghi fino al ginocchio perfettamente lisci. Un fisico perfetto con le curve al punto giusto. Ma quello che più mi impressiona sono o sui occhi. Rossi, come il sangue.

Mi alzo in piedi. Il quasi stoniamo messe vicine. Lei capelli neri, io capelli bianchi.
Lei occhi rossi, io occhi grigi. Completamente opposte.

"Scusa un po' chi cavolo ti credi di essere."

Lei ride come se avessi appena detto una battuta.

"Sul serio? Secondo te cosa sono? Un demone è ovvio. Sono Tressa, la promessa sposa del figlio di Lucifero, ere al trono degl'inferi."

"Sai che mi importa, che cavolo vuoi da me."

"Da me? Niente, sono qui per parlare con lui, il mio futuro marito."

Guarda dietro di me, e sento il mio cuore cadere a pezzi.

Quindi Seam è figlio di Lucifero, erede al trono, diventare presto marito. E allora per quale motivo vuole la pietra. Non gli basta dominare l'inferno.

Subito si avvicina e prende Tressa per il polso e la trascina via da me.

"Che ci fai qui?"

Vedo rabbia nei suoi occhi, mi fa rabbrividire il suo sguardo.
Tiene ancora stresso il suo pugno al braccio della ragazza.
Credo che se lo farebbe a me, sentirei un dolore atroce al braccio.

"Sono venuto a prenderti. Tuo padre vuole vederti."

"Perché parlavi con lei?"

"Seam credi sia stupida? Infondo anch'io so della pietra. Quindi quando arriva il momento la uccideremmo insieme okay?"

"Tu non ucciderai proprio nessuno. Torna da dove sei venuta se non vuoi problemi."

Strattona via il braccio e posso notare il livido intorno al suo polso.

"Tornerò Seam. Non dimenticarti che siamo legati."

Mi lancia un occhiata e va via.

Mi giro raccolgo le mie cose e faccio per andarne. Sussulto quando sento che mi afferra il polso. Però lo fa con delicatezza, non lo fa con cattiveria come lo stava facendo poco fa.

"Stai bene?"

"Non dovrebbe importarti."

Lo fissò diritto negli occhi.

"Prima i tuoi occhi erano verdi. A quando pare anche quelli sono cambiati."

"Cambierà tutto. Voglio solo dirti che al l'omento non mi farò trovare impreparata. Adrian mi sta dando lezioni."

"Sul serio? Fammi vedere allora." Dice alzando un sopracciglio.

"Mi stai sfidando?" Gli chiedo?

"Si."

Lasciò cadere tutto quello che ho in mano. E mi lanciò contro di lui mirando con un cazzotto al petto. Ma subito si blocca e mi schiaccia con la schiena all'albero.

Si avvicina piano al mio orecchio, da sfiorare le labbra con esso è mi sussurra.
"Adrian dovrà impegnarsi un po' di più."

Sento in cuore che va a mille, tiro un sospiro quando si allontana.

"Sul serio Seam. Non ti permetterò mai di uccidermi."

Raccolgo tutto e mi allontano.

"Non è quella la mia intenzione."

Mi blocco e mi volto, ma lui non c'è più.

Che significa non è quella la mia intenzione?

SPAZIO AUTRICE

LO SO CHE SOMO MOLTO MOLTO ASSENTE MA CONTINUERÒ LO STESSO LA STORIA.
GRAZIE PER I VOSTRI SPLENDIDI COMMENTI.
MI RACCOMANDO PASSATE A LEGGERE LE ALTRE MIE DUE STORIE ❤️

L'ultima principessa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora