Capitolo 13

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POV SEAM

"Si, aveva una ciocca di capelli bianchi."

James stava parlando un po' troppo per i miei guasti. L'aveva vista per caso e aveva notato i suoi capelli che adesso erano peggiorati.

"Ciò non vuol dire che io stia accadendo ora."

Dissi alquanto alterato. James voleva la sua morte più di tutti. Era accecato da quella pietra più di quanto non lo fosse Damian.

"Calmati Seam, mi sembrò alquanto nervoso oggi, c'è qualcosa che non va?"

Mi disse Damian.

"No. Niente."

Tornai a sedersi e lui mi guardava con uno sguardo torvo. James stava per parlare quando lui lo precedette.

"Seam, ti ricordi cosa siamo giusto?
Ti ricordi cosa siamo noi due vero?
Ti ricordi cosa sei tu e chi è tuo padre?"

"Certo che me lo ricordo. Mio padre e Lucifero padrone degl'inferi , io sono erede al trono, siamo demoni."

"Bene e ricordi che tuo padre non sa che sei coinvolto in tutto questo giusto? Non vuoi mica che lo venga a sapere?"

Alzo la voce in quest'ultima frase. Non avevo paura di Damian. Io ero l'erede al trono ero più forte, veloce, e potente in confronto a lui. Ma non volevo che Lucifero venisse a conoscenza dei miei piani.

Non potevo farmi accecare da una ragazza, ciò che deve essere fatto verrà fatto.

POV ASHLEY

I miei capelli ormai erano quasi totalmente bianchi.

Le persone a scuola mi guardavano in modo strano, ma io non ci davo molto peso.
Anzi a dirla tutti mi piacevano.

Stavo avanzando verso la mia classe quando qualcuno mi prese per il braccio e mi fece voltare.

"Ashely."

"Ciao, ehmm tu sei?"

Disse al meraviglio ragazzo che mi si parò davanti. Occhi blu elettrico, capelli biondi quasi nel bianco, viso perfettamente scolpito. Sembrava un dio greco, ma mai quanto lo sembrava Seam.

"Ho scusa è vero, piacere Adrian, vedo che i tuoi capelli sono già cambiati. Anche i tuoi occhi?"

"Come scusa? I miei occhi?"

"Ho esatto scusa ancora. Sono Adrian un angelo protettore, so che tu sai già tutto su questa storia, sono il tuo custode."

Rimasi a bocca aperta, il mio custode? Non mi aspettavo di vedere un altro angelo che per lo più e mio custode.

"Bhe credi sul serio che le gli angeli supremi ti lasciassero morire così?"
Disse vedendo la mia espressione

"Cavolo i-io sono un tantino scossa."

"Bhe lo sarei anch'io. Su entriamo che siamo in ritardo."

Le lezioni passarono in fretta Adrian mi fissò per la maggior parte della giornata, e si offrì di riaccompagnarmi a casa.

"Adrian."

Quella voce l'avrei riconosciuta tra milione, era la sua. Scostante e fredda come sempre.

Era appoggiato al cancello d'ingresso della scuola.

Adrian mi sposto leggermente come per difendermi e lancio uno sguardo pieno d'odio verso Seam.

Lui non lo osservava neanche il suo sguardo era poggiato su di me.
Anche se sapevo che lui voleva il mio male non riuscivo ad odiarlo, c'era qualcosa che mi attirava in lui.

"Vedo che hanno incaricato te, pur sapendo che sei un idiota."

Disse dopo mille secondi voltandosi finalmente verso Adrian.

"Quest'idiota è già stata in grado di batterti una volta."

Scoppiò a ridere.

"Tu? Secondo me hai battuto la testa. HAHAHHAH.  Sappi che avrò ciò che voglio, e niente e nessuno potrà fermarmi. Ne tu e ne tantomeno lei."

Mi guardò, poi si voltò e riprese la sua strada.

"SEI SOLO UN IDIOTA. STUPIDO CRETINO."

Urlai. Volevo che almeno sentisse la mia voce.
Spostò la sua testa tenendola così di profilo, e fece notare quel suo stupido ma magnifico sorriso.

SPAZIO AUTRICE
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