Can a drawing change your life? |Newtmas|

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La donna continuava a parlare, ma Newt aveva smesso di ascoltarla da un pezzo.
Le prestò attenzione solo quando gli toccò la fronte e lui emise un verso di dolore.
"Ma che hai fatto?" Domandò la madre.
"Penso..." iniziò toccandosi la fronte "di essermi ferito"
"Questo l'avevo capito. Ma come hai fatto?"
Newt decise che forse era meglio non dire la verità alla madre. "Ecco, io e Thomas stavamo tornando a casa e sono inciampato. Ho sbattuto la testa e mi sono fatto male. Poi lui mi ha aiutato"
"Non mi convince molto quel ragazzo. Potrebbe portarti fuori dalla retta via. Potrebbe indurti a fumare, a drogarti o a bere" dicendo questo si portò una mano al ciondolo che portava al collo: un piccolo Gesù crocifisso dorato. "Ha l'aria del cattivo ragazzo"
"Ma chi? Thomas?" Domandò stupito Newt. Non gli pareva proprio un cattivo ragazzo. Sembrava piuttosto impacciato, ma anche divertente.
"Newt, ti porterà sulla cattiva strada quel ragazzo. Cerca di non dargli troppa confidenza"
Beh, è troppo tardi. Sono già fuori dalla retta via. Pensò Newt, ripescando il ricordo del castello di bicchieri al bar.

···

Thomas era chino sul libro di matematica, nel vano tentativo di svolgere i compiti che gli avevano assegnato.
Era sullo stesso esercizio da almeno un'ora. Doveva risolvere un equazione e continuava ad avere come risultato X = 12, ma il libro segnava X = 4.
Per la frustrazione gettò i libri e i quaderni nello zaino, buttandolo sotto alla scrivania senza dargli nemmeno uno sguardo.
Si trovò a ripensare a una cosa che si era chiesto qualche giorno prima, quando aveva appena incontrato Newt: frequentavano la stessa scuola?
Probabilmente sì. Avevano di sicuro la stessa età e la città era piccola. Ma come poteva non averlo visto prima? Si disse che, quando non si conosce qualcosa è difficile notarla, ma quando la si conosce, la si vede ovunque.
Era per quello che Thomas vedeva Newt dappertutto? O forse c'era qualcos'altro?