Capitolo 2 - Una scelta difficile

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3 dicembre 1987

Quella mattina mi alzai alle 7 ed andai a fare colazione vicino all'accademia. Dopo l'allenamento pranzai da Luca's insieme a Claire che come al solito mi raccontò la mattinata che aveva appena trascorso:

- "Allora vuoi sapere chi intervisterò per il fascicolo di Natale?"

- "Spara!"

- "Debbie Allen, l'attrice di Fame..."

- "E' una ballerina strepitosa! La ammiro tantissimo!" esclamai con gioia.

- "E Denise Bonet, l'attrice dei Robinson!"

- "Allora devo avere gliautografi!"

- "Ovvio sorella! Poi vabbe'...Clark, che lavora ad Ebony da ormai vent'anni, intervisterà i pezzi grossi dell'87... credo di fare anche fatica a dire di chi si tratta..."

- "No, ti prego! Dimmelo!"

- "Eddie Murphy e...Michael Jackson!"

- "Cosa?! Scherzi?!"

- "No... beh almeno Michael verrà da noi il 9 dicembre, il giorno in cui sarò inredazione per intervistare la Bonet... chissà magari lo vedrò! Devo fare in modo di portarti con me!"

- "Oddio sarebbe un sogno!"

- "Cavolo, si sta facendo tardi! Mi chiamano già! Maledetto cerca persone, spegniti! A dopo Char devo scappare! Ah e ho chiesto per quell'articolo e la direttrice mi permetterà di scriverlo, così riuscirai a trovare i soldi per far allenare i bambini in un posto decente; poi mi ha detto che ha anche una sorpresa a proposito ma che oggi mi farà sapere meglio. Salutami i bimbi! Ci sentiamo stasera!"

- "Grazie mille! A stasera e buon lavoro!"

Mentre percorrevo la strada per la metropolitana mi chiedevo se Claire sarebbe davvero riuscita ad incontrare Michael Jackson. In quel periodo mi ci stavo appassionando abbastanza e poi chi non avrebbe voluto incontrarlo???

Sulla metropolitana non facevo altro che pensarci. Avrei potuto chiedere ad Honey, una mia collega, di sostituirmi con i bambini in modo da avere il pomeriggio libero ed accompagnare Claire.

 Avrei potuto chiedere ad Honey, una mia collega, di sostituirmi con i bambini in modo da avere il pomeriggio libero ed accompagnare Claire

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Scesi dalla metropolitana. Solito posto, solita gente, tutti i giorni il solito che fischiava mentre passavo, il solito che mi chiedeva spiccioli... e poi i miei bambini! Samantha, Kyle, Alexis, Hilary, Mackenzie, Mellory, Jasmine, Malaki, Kimberly, Olivia, Lucy, Laureen, Rudy, Sheena, Imani e Kawhi... sì una squadra!

Erano davvero dei ballerini fantastici e il più grande di loro aveva solo 12 anni.

Però finchè sarebbero rimasti nel Bronx il loro futuro non sarebbe stato brillante. Speravo solo che non finissero a spacciare droga o a commettere omicidi, almeno finchè avrebbero ballato con me e passato i loro pomeriggi al centro ricreativo.

Dopo una lezione ordinaria tornai a casa e mangiai qualcosa, poi corsi da Claire.

Mi chiedevo se ci fossero novità riguardo all'articolo sui bambini...spalancai la porta senza bussare e mi lanciai sul divano accanto a lei che aveva mormorato un "ehi" senza neanche alzare gli occhi dal foglio su cui stava scrivendo. Glielo presi dalle mani e lei non cercò nemmeno di impedirmelo: posò la testa sulla mano per la stanchezza, era troppo esausta per assecondare la mia euforia.

- "Oh ma guarda! Stai già lavorando alle interviste! Ti porti avanti, eh?" dissi con entusiasmo.

- "In realtà sono giusto in tempo. Domani le devo consegnare. Quindi stasera niente stupidaggini, devo lavorare." E si riprese il foglio bruscamente.

- "Ok, ok signora giornalista!" cercai di sdrammatizzare.

- "Se sei qui peraiutarmi bene, se no zitta e calma...sorella!" e scoppiò a ridere.

- "Ah ma allora mi vuoi ancora un po' di bene, sorella! Certo che ti aiuto!"

Scrivemmo fino alle 2 di notte, ci addormentammo l'una sulla spalla dell'altra in mezzo a tonnellate di fogli scarabocchiati.

La mattina seguente la sveglia di Claire, impostata tutti i giorni alle 7:00, mi fece aprire gli occhi. Ne sentii l'eco dal salotto e mi tirai su cercando di capire dov'ero. Mi stavo per avvicinare a Claire per svegliarla ma mi bloccai con lo sguardo su un foglio vicino a lei... lo lessi.

Non potevo crederci.

Ero felice da una parte, ma triste dall'altra. Avrei dovuto prendere una scelta difficilissima.

Mimi Pia, Signor JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora