Charlotte era cresciuta tra i grattacieli di Manhattan, tra una scuola privata e l'altra. Una volta diplomatasi, però, aveva deciso di cambiare vita e di frequentare un college pubblico nel vicino quartiere newyorkese del Queens che certo non era ta...
"Merda!" pensai vedendo che il motivo per cui non riuscivo ad aprire il bagagliaio era proprio uno dei bottoni della giacca che era rimasto incastrato durante la chiusura. Il bottone era saltato via. Andai nel panico, presi i vestiti, chiusi la macchina e corsi dentro l'edificio.
Entrai e chiesi di Claire:"Buongiorno, mi sa dire dov'è la signorina McLaw?"
X:"Infondo al corridoio a destra, ci sono due porte, quella bianca è il suo ufficio." Io:"Grazie mille!"
Ero in anticipo, forse avevo tempo di rimediare a quel guaio...così bussai.
- "Avanti. Ehi sorella! Sei addirittura in anticipo! I bambini come sono andati?" chiese curiosa.
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Però poi aggiunse:"Ma aspetta cos'è quella faccia?"
- "Emm...sono andati alla grande! Dopo ti racconto...è che a quanto pare un bottone della giacca che era nella tua macchina è saltato via a causa della porta del bagagliaio..."
- "E qual è il problema?"
- "Come? Non sei arrabbiata?"
- "Per me può capitare di tutto a ciò che non ho comprato io e poi non ci tengo ai regali di quel cretino di Richard" disse ridendo.
- "Bene! Vedo che lavori tanto qui, ma perché non sei vestita di rosso come avevi detto?"
- "Devo ancora cambiarmi"
- "Beh io mi metterò la giacca che stai indossando tu ora..."
- "Cosa?!"
- "Eh..."
- "Scusa oggi vedrai Michael Jackson indossando uno smanicato impermeabile grigio?! Ma sei pazza?! Che senso ha??"
- "Ma non posso stare in top!" reclamai.
- "Però puoi metterti la giacca senza allacciarla, non ci hai pensato?"
- "Ma è la stessa cosa!"
- "Dai accosterai i due lembi...te l'ho detto! Al massimo s'innamora!" e scoppiò di nuovo a ridere.
- "Ancora con questa storia! Poi mi sentirò a disagio..."
- "Ok...credo che la timidezza non sia la tua migliore amica, quello è il mio ruolo! Quindi mandala a stendere e ascolta me!"
- "Ok..."
- "Se entri lì dentro c'è un mini bagno, vestiti e truccati che poi vado io. Comunque volevo farti notare che il cestino è vuoto, nessuna bozza per l'intervista cestinata, le domande da fare mi sono venute in un batter d'occhio alla perfezione!" disse orgogliosa sollevando il cestino.
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- "Bravissima!"
Mi vestii...stavo da favola! Tant'è che Claire decise di scattarmi una foto con la sua polaroid. Una foto che tutt'ora conservo con cura.
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Mi piacevo, anche se premevo con forza i due lembi della giacca uno contro l'altro perché mi sentivo scoperta.
Dopo aver scattato la foto Claire fece qualche passo indietro, mi guardò con approvazione, si sedette e disse:"Io ti ho avvisata, così fai innamorare qualcuno! Sei da togliere il fiato!"
Io risi imbarazzata e lei mi guardò rivolgendomi un altro dei suoi sguardi d'approvazione.
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Infine anche lei si cambiò ed era bellissima in quei vestiti rosso acceso, era raggiante e sembrava, anzi era, una donna piena di autostima e di autoconsapevolezza. In fondo stava per intervistare Michael Jackson, era importantissimo per la sua carriera.
Dopo qualche minuto sentimmo dei passi, delle voci cupe ed una voce dolcissima che spiccava tra le altre mentre Claire stava assumendo un sorriso biricchino e nervoso...
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