Charlotte era cresciuta tra i grattacieli di Manhattan, tra una scuola privata e l'altra. Una volta diplomatasi, però, aveva deciso di cambiare vita e di frequentare un college pubblico nel vicino quartiere newyorkese del Queens che certo non era ta...
Dopo un lungo, lungo sabato arrivai a casa. C'era Claire già seduta sul divano ad aspettarmi.
- "E' da una settimana che non vengo qui, è più carino dell'ultima volta. Intendo...perché tutto quest'ordine, questo profumo...non avrai mica invitato un bell'uomo senza dirmelo?!" disse sogghignando.
- "Pff ...sogna sorella! Io dal 30 agosto con gli uomini non ci parlo più! Non che prima interagissi molto..."
- "Oh, come sei esagerata! Adesso per colpa di quel bastardo di Tom rimani single tutta la vita?!"
- "Non so..."
Si alzò mi mise le mani sulle spalle e mi condusse davanti allo specchio...
- "Ma guardati, sei uno splendore! Potresti fare la modella! Devi solo essere più sicura di te stessa, tu hai bisogno di un uomo che capisca il tuo valore, un gentiluomo! Di un uomo che voglia conoscere il tuo cuore... prima di ispezionare la tua carrozzeria!" e scoppiò a ridere.
- "Lo sapevo che non eri seria!" ed inizia a ridere anch'io.
- "Ahah... comunque brutte notizie da Ebony e per Ebony intendo la mia direttrice, la Richardson: 'Sognatevi di vedere Michael Jackson o Eddie Murphy! Verranno intervistati nell'ufficio di Clark e quando usciranno i bodyguards copriranno la visuale di ogni poro del loro corpo! Nessuno deve sapere della loro presenza! Vorremo mica farci riconoscere come quelli che hanno messo in pericolo Michael Jackson ed Eddie Murphy?! Non comportatevi come fans urlanti, avete molto lavoro voi tutti e in quanto giornalisti di Ebony dovrete mantenere un certo rigore! Altro che autografi! Lavorate e siate professionali!' lo so la Richardson è un po'... stronza, a volte. Ma perlomeno andrai tranquilla all'esibizione con i bambini"
Io:"Davvero?! Mi dispiace... però hai ragione, mi sento sollevata"
8 DICEMBRE, il giornoprima dell'intervista
In quel periodo il lavoro mi stava uccidendo, la coreografia era pronta e i bambini erano carichi, ma non mi sembrava mai abbastanza, sinceramente avevo paura. Non che li sottovalutassi, ma non capivo perchè una donna di quel calibro si sarebbe interessata a loro. Poteva cambiare idea da un momento all'altro oppure usarli per scopi pubblicitari del tipo "La direttrice della Corona Dance Academy si prende cura di un paio di trovatelli del Bronx".
Almeno quel giorno avrei pranzato con Claire, lei sapeva come tranquillizzarmi ed io volevo tranquillizzare lei in vista dell'incontro con Denise Bonet.
Quindi dopo un'ordinaria lezione in accademia mi diressi verso il Luca's. Passai vicino ad un gruppetto di ragazzini che stava giocando a basket. Tra loro notai Kyle, uno dei miei allievi.
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-"Ehi signorina Charlotte!" urlò dal campetto.
Io sorrisi e mi avvicinai.
-"Non vedo l'ora che sia domani! Con lei al nostro fianco andrà tutto bene." disse sorridente.
Io sorrisi a mia volta, il suo entusiasmo mi aveva fatto pensare che dovevo essere davvero stupida per aver anche lontanamente immaginato di lasciarli da soli in un giorno così importante. Grazie a Dio non ero più in quella situazione.
Ci salutammo e ricominciai a camminare finchè arrivai al Luca's e vidi Claire.
- "Ciao sorella! Cos'è quella faccia???" le chiesi preoccupata.
- "Char, non te lo immagini..."
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- "Dimmi subito cos'è successo!"
- "Clark è in ospedale e chi c'è domani in redazione tutto il pomeriggio??? Io! Io intervisterò Michael Jackson!"
- "Cosa?!"
- "Senti, tu devi venire! Io non ho niente di pronto e due interviste nello stesso giorno! Ho bisogno del tuo supporto e poi non puoi perderti quest'occasione, lo so c'è l'esibizione che per i bambini è importante, ma ti prego..."
