•Trasfigurazione 2•

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Cercai per tutta la mattinata di distrarre Draco da quel dolore atroce che doveva essere farsi aggiustare le ossa. Gli raccontai fiabe babbane, come Cenerentola, Biancaneve, La bella e la bestia. Tutte storie che avevano caratterizzato la mia infanzia. Sembrò funzionare, perché lui, proprio come un bambino, fu rapito dalla mia voce, e per un po' sembrò dimenticarsi delle fitte. Quando finii di raccontare quella di Belle mi venne da pensare che la mia storia assomigliasse molto a quella. Io che mi stavo innamorando di Malfoy, che fuori poteva sembrare una bestia, ma nel profondo era un ragazzo buono e dolce.
All'ora di pranzo Madama Chips tornò a visitarlo, e disse che poteva già essere dimesso, a patto di non fare troppo sforzo. Uscimmo dall'infermeria e scendemmo al piano terra, diretti in Sala Grande. Prima di entrare, però, lui mi fermò, tirandomi in parte.
«Ci vediamo più tardi?»
«Non lo so, l'infermiera ha detto che...se però te la senti...»
Lui annuì convinto e mi lasciò un innocente bacio sulle fronte.
«Allora ci vediamo dopo, Granger.»
Entrò nella sala e io decisi di seguirlo, subito dopo. Andai a sedermi vicino a Ginny, che stava parlando con Harry. Quando mi sedetti lei mi squadrò con lo sguardo. Sembrava...irritata.
«Cosa c'è, Ginny?»
Presi la forchetta e mangiai un po' di pasta.
«Cosa c'è? Hai tolto 70 punti alla tua Casa!»
Annuii con una calma apparente e le sorrisi maligna.
«Si, vedo che una parte della storia ti è arrivata. Sai anche perché?»
Lei fece si con la testa e tornò a guardare il suo piatto.
«Allora saprai anche che è mio dovere intervenire in quelle situazioni. Harry stava picchiando Malfoy, e per quanto sia mio amico ho dovuto farlo.»
Finii di mangiare la mia pasta e bevvi il succo di zucca nel bicchiere.
«Però Hermione, hai difeso Malfoy, dopo che lui per anni ti ha reso la vita un Inferno.»
Sbuffai e la fissai.
«E con questo? Ciò non toglie che Harry si è comportato male, e che se avesse riflettuto un po' di più ci saremmo risparmiati tutto questo!»
La Rossa guardò prima me e poi il suo fidanzato, che ascoltava in silenzio e tremava dalla rabbia.
«Avete altro da dire? Altre critiche da fare?»
Li guardai tutti e tre. Tre perché sapevo che nonostante si facesse i cavoli suoi, anche Ron aveva le orecchie ben tese per captare ogni parola.
«Mi dispiace. Sono stato troppo impulsivo.»
Harry alzò lo sguardo dal piatto, e sembrava veramente dispiaciuto.
«Non devi chiedere scusa a me, perché per quanto mi dispiaccia, io ho fatto solo il mio dovere. Sai a chi dovresti chiedere scusa, visto che gli hai spaccato metà faccia per nessun motivo in particolare.»
Indicai con la testa Malfoy, che stava chiacchierando allegramente con i suoi amici e poi mi alzai, avvicinandomi a Harry e Ron.
«Credo che dovreste chiarirvi con lui una volta per tutte. Ma senza alzare le mani. Scoprireste che non è quell'odioso ragazzo che sembra.»
Ok, forse mi ero spinta un po' troppo in la, ma ero stufa dei loro continui litigi. E poi avevo solo detto la verità. Loro odiavano Draco proprio come avevo fatto io per anni, solo perchè lui aveva celato al mondo intero il suo vero carattere. Io però avevo avuto la possibilità di conoscerlo per il ragazzo premuroso e carino che era veramente, e questo mi stava portando a vederlo in modo diverso.
«Tu vedi sempre il lato positivo in tutti, Herm.»
«Voi provateci. Non si sa mai che diventiate amici. E poi...potrei assegnarvi qualche punto...»
Era altamente improbabile che Harry andasse da Malfoy a scusarsi, ma almeno ci avevo provato. Salutai i miei amici e mi allontanai, diretta in biblioteca. Avevo ancora qualche cosa da prendere, prima della lezione di Trasfigurazione con Draco. Entrai, ma mi resi subito conto che li fare lezione non sarebbe stato possibile. Avevano deciso di venirci tutti oggi a fare le loro ricerche. Dovevo trovare un altro posto. Magari nella sala dove al quinto anno ci allenavamo di nascosto in Difesa contro le Arti Oscure. Si, perché no. La Stanza delle Necessità era sempre la soluzione a tutto. Corsi al settimo piano e passai tre volte davanti alla parete magica pensando alla stanza delle lezioni segrete dell'Esercito di Silente, addobbata con oggetti usati in particolare per lezioni di Trasfigurazione. Quando davanti a me comparve la porta, controllai di non essere seguita e poi entrai, ritrovandomi in una salone pieno di cose in apparenza senza un'utilità precisa. Sistemai la stanza a modo mio, spostando tavoli e oggetti, e poi tornai di sotto, perché il ritrovo con Malfoy ce l'avevo in biblioteca. Passai davanti all'aula di Trasfigurazione, e sentii le voci di Harry, Ron e Draco. La porta era socchiusa, e non riuscii a trattenermi dall'origliare.
«Prova solo a farle del male, Malfoy. Prova solo a torcerle un capello, a offenderla ancora, e sei un uomo morto.»
«Esatto. Non so per quale motivo, ma lei ha cominciato a fidarsi di te. Non tradire la sua fiducia, Malfoy.»
Stavano veramente parlando con lui, anche se non capivo cosa centrassi io. E senza vederlo, sapevo che sul volto di Draco aleggiava quell'odioso ghigno.
«State tranquilli. Non le torcerò un capello e non la prenderò più in giro, promesso. Anche perché se non fosse stato per lei, questa mattina mi avresti ammazzato, Potter.»
Ci fu un attimo di silenzio, che immaginai sostituito da sguardi carichi di odio e di rancore.
«Lo prometti, Malfoy?»
«Ve l'ho già detto. Lo prometto. Ora se non vi dispiace, ho cose più importanti da fare che starmene qui a chiacchierare con voi.»
Sentii i suoi passi avvicinarsi alla porta. Stava per uscire. Corsi alla fine del corridoio e poi mi girai, cominciando a tornare indietro proprio nel momento in cui Draco apriva la porta e usciva, seguito subito dopo da Ron e Harry.
«Oh Hermione! Ehm...cosa ci fai tu qui?»
Erano tutti e tre imbarazzati. Se solo avessero saputo che avevo ascoltato un pezzo della loro conversazione...
«Ero in biblioteca. Adesso sto andando in bagno. Avete seguito il mio consiglio, vedo.»
Malfoy guardò prima me e poi i miei amici, senza capire cosa intendessi.
«Ehm...si. Andiamo, Ron? Herm, vieni anche tu?»
«No, come vi ho detto sto andando in bagno, e poi devo finire di fare delle cose. Ci vediamo a cena.»
«Va bene.»
I miei due amici mi salutarono e scomparvero giù per le scale, senza degnare Draco di un saluto.
«Tu, seguimi.»
Lui si riscosse dalla sua confusione e mi seguì, allungando il passo su per le scale.
«Dove stiamo andando, Granger? Non dovevi andare in bagno?»
Io sbuffai cercando di trattenere le risate che minacciavano di uscire alla vista della faccia spaesata di Draco.
«A fare incantesimi di Trasfigurazione, ovviamente! Quella del bagno era solo una scusa.»
Mi affiancò e mi squadrò con lo sguardo.
«Lo immaginavo. E avevo capito che riguardava le lezioni di Trasfigurazione. Ma dove?»
«Adesso vedrai.»
Giungemmo davanti alla parete del settimo piano.
«Lascia fare a me, e appena vedi la porta, seguimi velocemente.»
Lui si appartò e io passai davanti alla parete tre volte, pensando alla stanza che avevo sistemato prima. Quando la porta comparve entrai, seguita da Malfoy. Come entrò rimase scioccato.
«Per sapere. Quanti incantesimi hai intenzione di farmi fare?»
«Tutti quelli che riusciamo a fare in due ore. In realtà avevo pensato ad una lezione più tranquilla in biblioteca, ma oggi era talmente piena che sarebbe stato impossibile fare lezione li senza farci vedere da almeno metà scuola. Forza, cominciamo.»
Mi innoltrai nel salone e andai a posizionarmi dietro ad un tavolo con sopra oggetti a caso.
«Ora faremo un ripasso veloce dei vari incantesimi imparati in questi sette anni. Mi raccomando, Malfoy. Movimenti fermi e sicuri con la bacchetta.»
Lui annuì un po' a disagio.
«Bene, iniziamo con il più semplice: Chartanimus.»
Lui tirò fuori la sua bacchetta e si concentrò sui pezzi di carta davanti a se. L'obbiettivo era trasformarli in animaletti di carta.
Prese un bel respiro, fece un movimento secco con la bacchetta e urlò: «Chartanimus!»
E la carta si trasformò in un serpente di carta. Ripetè l'incantesimo per altre cinque volte, trasformando i pezzi di carta rispettivamente in un coniglietto, un rospo, un gatto, una fenice e un lupo. Tutti di carta.
«Bene Malfoy. Noto con piacere che questo ti viene bene. Il prossimo è Avifors. Devi trasformare questi oggetti in uccelli.»
Lui annuì, anche se lo sentii sussurrare una cosa che mi sembrò molto un 'anche se avrei voluto farti vedere un altro tipo di uccello', alludendo sicuramente al suo amichetto dei piani bassi. Gli lanciai un'occhiataccia e gli intimai di concentrarsi. Il Furetto fece un movimento sicuro e fermo con la bacchetta.
«Avifors!»
La penna davanti a lui si trasformò in una penna con le ali, e io scoppiai a ridere.
«Non capisco. Ho fatto tutto quello che dovevo fare...»
«...meno che concentrarti. Il movimento del braccio e della bacchetta va bene. Il problema è che ti distrai facilmente. Riprova, dai.»
Lui fissò intensamente il piatto davanti a se, e poi ripeté l'incantesimo. Questa volta l'oggetto si trasformò in un bellissimo pettirosso.
«Benissimo Draco. Vediamo se era solo fortuna o bravura. Un'altra volta!»
Usò Avifors su una teiera, che trasformò in un colibrì.
«Ottimo. Visto, basta un po' di concentrazione... Vediamo, ora proviamo uno leggermente più difficile. Draconifors.»
Lo accompagnai davanti a delle statue di piccoli draghi, e lo vidi sbiancare, il che per uno pallido come lui era un tutto dire.
«Sai qual è la difficoltà di questo esercizio?»
«Ehm...si. Devo trasformare la statua in un drago e immaginare di comandarlo con la mia mente, facendogli fare ciò che voglio.»
«In un certo senso, si. Te la senti?»
Lui, per nulla convinto, annuì. Si prese un attimo per tranquillizzarsi e poi mosse la bacchetta.
«Draconifors!»
La statua si trasformò in un drago, che però aveva le zampe bloccate e non riusciva a muoversi.
«No, Draco. Non sei concentrato! Riprova.»
Riprovò una seconda volta, ma anche questa non andò bene.
«Non ce la faccio!!» urlò scoraggiato.
Mi avvicinai a lui e gli misi una mano sotto il mento, alzando il suo viso verso il mio, in modo da catturare il suo sguardo.
«Non esiste il non ce la faccio. Tu PUOI farcela. Devi solo volerlo. Ti faccio vedere e poi riprovi.»
Puntai la mia bacchetta sulla statua e urlai l'incantesimo. La statua si trasformò in un drago, e io immaginai di volare verso il lampadario. Il draghetto, seguendo il mio pensiero volò in alto, per poi appoggiarsi sul lampadario di cristallo. Poi immaginai di prendere fuoco e di scomparire, e quello lo fece, scomparendo nel nulla.
«L'hai ucciso!»
«No, l'ho fatto scomparire. Dai, riprova tu.»
«Ok...»
Si concentrò sulla statua, tanto che vidi la vena pulsargli sulla fronte. Mosse con sicurezza la bacchetta e urlò l'incantesimo. La statua si trasformò in un bellissimo drago verde smeraldo, che cominciò a volare e sputare fuoco sugli animaletti di carta. Poi fece uno scatto verso la parete, e un attimo prima di schiantarsi cambiò direzione, tornando a posizionarsi al suo posto e ad essere una statua. Vidi Malfoy saltare dalla felicità, e nonostante il cuore mi battesse per la sorpresa, lo abbracciai, felice a mia volta.
«Ce l'hai fatta!»
«Si. Incredibile. Io ero quel drago, e stavo volando! È stato...magnifico!»
Lo guardai nei suoi occhi color tempesta e poi gli baciai una guancia.
«Bravissimo. Ora...facciamo lo stesso esercizio con Lapifors.»
Lo presi per mano e lo trascinai davanti ad un altro tavolo ancora. Usò l'incantesimo contro un bicchiere e quello si trasformò in un coniglietto bianco. La parte difficile arrivava ora, perché avevo fatto in modo che dopo l'incantesimo la stanza si trasformasse in un labirinto, e solo controllando il coniglio Draco sarebbe riuscito ad arrivare dall'altra parte e prendere l'oggetto che avrebbe fatto scomparire tutto.
«Concentrati Draco. Puoi farcela.»
Il coniglio cominciò a muoversi, inoltrandosi nel labirinto. L'unica cosa che potei fare era osservare il Furetto che, con la bacchetta alzata, muoveva il braccio e aveva lo sguardo perso nel nulla. Ma era normale quando si pensava con la mente di qualcun altro. Passarono circa dieci minuti ed eravamo ancora al centro del labirinto, quando ad un certo punto questo scomparve e vidi il coniglio tornare indietro con una carota in bocca. Nel momento in cui me la appoggiò sulla mano, Draco perse il contatto con la mente del conglio, che tornò ad essere un bicchiere.
«Questa...è stata...la prova più difficile....che avessi mai fatto.»
«Però ce l'hai fatta. E sono fiera di te.»
Ci sorridemmo a vicenda, guardandoci negli occhi, e lui si avvicinò terribilmente a me, con l'intento di baciarmi. Ma proprio quando le nostre labbra erano a due centimetri di distanza, infilai tra loro un dito, e allontanai di poco il suo viso.
«Non ora, Malfoy. La tua lezione arriva più tardi.»
Lui sbuffò ma rise con me, e poi tornammo a fare altri incantesimi.

Spazio autrice: Come promesso...nuovo capitolo aggiornato. Spero che vi sia piaciuto, e che la storia in generale sia di vostro gradimento. Vi sarei molto grata se mi faceste sapere con voti o commenti cosa ne pensate, perché la storia ha tante visualizzazioni, ma non riesco a capire cosa pensano tutte queste persone che la leggono. Grazie in anticipo se lo farete! Al prossimo capitolo!! Ciaoooo!!

Giada

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