•Il rischio di essere scoperti•

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Dopo la lezione di Trasfigurazione segreta, tornammo al piano terra per andare a cena. Entrai prima io e dopo qualche minuto entrò anche lui, andando a sedersi al suo tavolo. Presi posto vicino a Harry e Ron e fissai il mio sguardo in quello del Rosso, che sembrava piuttosto arrabbiato.
«Tutto bene, Ron?»
Lui alzò le spalle e tornò a guardare il piatto.
«Dove sei stata?»
«Non hai risposto alla mia domanda. Comunque ero a studiare Trasfigurazione. Voi?»
Non era proprio una bugia. Era...una mezza verità. D'altronde ero veramente a studiare Trasfigurazione, solo che non ero sola.
«Allenamento di Quiddich molto intensivo. Harry ci ha tenuto li per due ore intere.»
Ron lanciò un'occhiataccia all'amico, e io capii subito il motivo della sua faccia arrabbiata. Harry doveva aver fatto una sfuriata per la sconfitta di domenica contro i Serpeverde, e probabilmente aveva dato la colpa al resto della squadra, meno che a se stesso. Il solito orgoglioso Harry Potter. E questo spiegava anche il posto libero tra i due, che io avevo occupato. Presi la forchetta e mi concentrai sul salmone cotto in padella e sulle patate al forno nel mio piatto. Il cibo era ottimo, e lo finii in cinque minuti.
«Ginny dov'è?»
«Oh. Ha mangiato presto e poi è andata a finire una ricerca che deve consegnare domani, perché dopo ha la ronda.»
Bevvi un sorso di acqua e annuii.
«A proposito di ronde. Tu non hai la ronda con Malfoy?»
Rischiai di strozzarmi con l'acqua.
«Ehm...si. Abbiamo cinque piani da controllare.»
Presi un pezzo di torta al cioccolato e mi concentrai su quella, per non pensare agli sguardi dei miei amici che sentivo puntati su di me.
«Cinque piani? Buona fortuna allora.»
«Grazie, ne avrò bisogno.»
Si, ne avevo proprio bisogno, considerato quello che sarebbe venuto dopo la ronda.
La sala stava cominciando a svuotarsi, il che significava che si stava avvicinando il momento della ronda, e dopo, della seconda lezione di seduzione.
«Bene. Noi andiamo in camera. A domani, Herm.»
«Ciao!»
I miei amici si allontanarono, lasciandomi sola. Ormai eravamo rimasti solo io, Malfoy, e i suoi amici, e quando anche questi uscirono, il Furetto si avvicinò a me.
«'sera, Granger. Direi di dare inizio alla ronda. Partiamo dai sotterranei e...»
Il mio cuore perse un battito alla vista del suo ghigno. Lo odiavo, perchè sapevo che non portava mai a niente di buono.
«E...cosa?»
«Hai mai provato il brivido del rischio di essere scoperti?»
«Giusto un paio di volte.»
Ma giusto un paio. Al primo anno quando io, Ron e Harry avevamo superato tutte le trappole per scoprire cosa nascondevano sotto la botola controllata da Fufi. Al secondo quando avevamo preparato la pozione Polisucco per prendere informazioni sull'erede Serpeverde da Malfoy. Il terzo quando eravamo tornati indietro nel tempo... La lista era troppo lunga per continuarla.
«Quindi?»
«Quindi...oggi faremo una lezione un po' speciale.»
Lo guardai negli occhi, cercando di carpire più informazioni possibili.
«Cioè?»
«La faremo durante la ronda.»
Scattai in piedi, inorridita da quell'idea assurda.
«Spero tu stia scherzando, Malfoy.»
Lui scosse la testa e sorrise maliziosamente.
«Forse non lo sai, Granger, ma il rischio di essere scoperti aumenta il desiderio sessuale.»
Spalancai la bocca, schifata dalla sua idea. Poi presi la borsa e senza dire altro uscii dalla sala. Sentii i suoi passi dietro di me, mentre scendevo nei sotterranei. Poi, davanti alla classe di Antiche Rune mi girai di scatto, incontrando il suo sguardo a pochi metri di distanza.
«Iniziamo la ronda o preferisci entrare?»
Ero arrabbiata. Anzi, che dico, molto arrabbiata. Voleva fare lo stronzo? Ok. Perché non nello stesso piano del suo dormitorio?
«Iniziamo la ronda. Deciderò io il momento per la lezione.»
Sentivo la mano destra prudermi dalla voglia di tirargli uno schiaffo in piena guancia, ma mi trattenni. Gli lanciai uno sguardo furente dalla rabbia e proseguii, controllando prima l'aula di Antiche Rune e poi quella di pozioni. Constatato che erano vuote richiusi la porta e proseguii, diretta a bagni. Malfoy mi seguiva in silenzio, dando un'occhiata a quello che controllavo io. Entrai nel bagno delle femmine, e vi trovai un Serpeverde che si baciava in modo molto appassionato con una compagna di Casa. Malfoy mi affiancò e si schiarì la voce. I due piccioncini si staccarono all'istante, guardandosi in giro, pieni di vergogna.
«Sapete che non potete stare qui.»
Dovevo sfogare la mia rabbia su qualcuno, e loro erano capitati al momento giusto.
«Lo sappiamo, scusateci. Ce ne andiamo in fretta...»
Fecero per uscire ma li bloccai.
«Che non succeda mai più. E in ogni caso...cinque punti attesta in meno. Ritenetevi fortunati. Avrei potuto togliervene molti di più. E ora, sparite!»
I due uscirono dal bagno come razzi, scomparendo dalla mia visuale.
«Qualcuno è incazzato, eh?»
Presi Malfoy per il colletto e gli tirai giù il mento, in modo che incontrasse il mio sguardo furente.
«Senti un po', Malfoy. A che gioco stai giocando?»
«Si chiama, 'Come far incazzare Hermione Granger'. E mi sta riuscendo. Comunque, perché non iniziamo la lezione subito?»
Gli tirai lo schiaffo che avevo tanto cercato di non dargli, e lui per tutta risposta mi spinse contro il muro, chiudendomi tra le sue braccia.
«Così mi ecciti, Granger. E ora, seducimi.»
«Altrimenti?»
Avvicinò il suo viso al mio, e sfiorò la mia bocca con la sua.
«Altrimenti ti punirò a modo mio.»
Sentii un brivido di paura percorrermi il corpo e deglutii. Decisi che era meglio accontentarlo, quindi appoggiai le mani dietro al suo collo e cominciai a massaggiargli i capelli, in modo lento e sensuale. Poi, visto che la mia bocca era giusto a portata del suo collo, cominciai a baciarglielo, tirandogli in contemporanea i capelli. Ma visto che sedurre significa anche parlare in modo sensuale, partii all'attacco.
«Cosa vorresti che ti facessi, Malfoy?»
Un bacio sotto la mascella.
«Potrei farti un succhiotto, tanto per cominciare...»
Mi concentrai su un lembo di pelle del collo, glielo leccai con la lingua. Poi lo morsi, provocandogli brividi di piacere, e infine succhiai lo stesso punto per qualche minuto. Quando mi allontanai, osservai la mia opera, e ne fui soddisfatta. Un segno violaceo di media grandezza era ben visibile al centro del suo collo, e glielo avevo fatto io. Mi avvicinai al lobo del suo orecchio e glielo leccai, provocandogli un gemito.
«Vado avanti o per ora basta così?»
Gli tirai forte i capelli e gli morsi la mascella, facendolo urlare dal piacere.
«No...ba-basta co-così.»
Cercò di regolare il suo respiro, che era ancora un po' corto per il piccolo 'assaggio' da parte mia. Nel pinto in cui lo avevo morso era rimasto un piccolo segno rosso.
Lo presi per mano e uscimmo dal bagno. Salimmo al piano terra, mentre lui continuava a fissarmi, famelico di desiderio.
Controllammo la Sala Grande, che era ormai buia e vuota. Poi guardammo qualche altra classe e la sala insegnanti. Dopo aprimmo il ripostiglio delle scope e lui mi spinse dentro, chiudendosi la porta alle spalle.
«Seducimi ancora, Granger. Quello di prima mi è piaciuto. Ora voglio qualcosa di più.»
Lo disse con una voce roca e bassa, che mi fece percepire la sua eccitazione e mi mandò una sensazione strana al basso ventre.
«Ok.»
Gli sfilai il maglione e lo buttai per terra, e poi lo spinsi contro il muro, come lui aveva fatto prima con me.
«Vuoi giocare, Malfoy? E allora giochiamo.»
Cominciai a sbottonargli la camicia, molto lentamente. Gli allentai il nodo della cravatta, ma la lasciai al suo posto. Quando la camicia fu del tutto aperta gliela sfilai fino a metà braccio e poi appoggiai le mie mani sulla sua schiena muscolosa, cominciando a massaggiargliela e lasciandogli qua e la qualche pizzicotto. Lui grugnì e cercò di baciarmi, ma io non glielo permisi. Continuai la tortura sulla sua schiena muscolosa, e intanto gli baciai le clavicole. Poi baciai i suoi capezzoli, prima quello sinistro e poi quello destro, e glieli morsi, provocandogli altri gemiti e un brivido lungo la colonna vertebrale. Continuai la mia discesa, baciandogli gli addominali, e avvicinandomi sempre di più all'altezza del suo basso ventre. Quando ebbi finito di baciare ogni punto del suo petto, misi le mani sulla sua cintura e gliela sfilai, e poi gli sbottonai i pantaloni. Lo guardai nei suoi occhi folli dall'eccitazione, che mi pregavano in silenzio di continuare. Ma poiché dovevo sedurlo ed essere bastarda fino in fondo, e nonostante desiderassi andare avanti, mi fermai e gli riabbottonai i pantaloni, risistemai la cintura e la camicia e poi uscii, lasciandolo li insoddisfatto e voglioso. Lo aspettai davanti al ripostiglio per qualche minuto, dandogli il tempo di riprendersi e di sistemarsi. Quando uscì era ancora tremendamente eccitato. Lo si capiva dallo sguardo e dalla patta dei suoi pantaloni, che era più sporgente di prima.
«Tutto bene, Draco?»
Gli sorrisi maliziosa e lui mi prese il viso tra le mani, baciandomi con passione. Infilò la sua lingua nella mia bocca senza tante pretese e la spinse fino al limite, muovendo le labbra con foga e fame. Prima di dare fine al bacio mi morse il labbro inferiore, e poi si allontanò.
«Non abbiamo ancora finito io e te. C'è tempo per quello che hai lasciato a metà...»
Salì al primo piano e io rimasi li, paralizzata e rincoglionita, a pensare a quel bellissimo bacio, a quella voglia che lui aveva di me. Mi ripresi dallo stato di trance e gli corsi dietro, salendo le scale a una velocità ufo. Lo raggiunsi quando aveva già controllato la sala di musica e i bagni. Cercammo segni di vita in infermeria, in aula di Trasfigurazione e nell'ufficio di Gazza, e poi entrammo in biblioteca. La passammo in rassegna tutta, senza trovare anima viva. Decisi che potevamo salire al secondo piano, ma quando stavo per uscire dalla biblioteca, lui mi prese per un braccio e mi ritrascinò all'interno, in un punto nascosto e al sicuro da occhi indiscreti.
«Voglio che continui ciò che hai lasciato a metà, ora.»
«Ma non possiamo! Siamo in biblioteca, e qualcuno potrebbe scoprirci e...»
Lui mi prese per le spalle e mi fece inginocchiare davanti a se, all'altezza della patta dei suoi pantaloni.
«Ti prego...»
Lessi il bisogno nei suoi occhi e annuii. Non avrei fatto quello che pensava lui, ma comunque avrebbe urlato dal piacere.
«Va bene, Malfoy.»
Controllai velocemente che non ci fossero fantasmi o persone in giro, e poi gli abbassai i pantaloni. Mi alzai in piedi e gli baciai la mascella, mentre la mia mano destra si appoggiava sui suoi boxer e cominciava a muoversi a ritmo sostenuto. Sentivo il suo amichetto attraverso le mutande, ma non ci pensai. Con la sinistra gli accarezzai i capelli, mentre la destra continuava a muoversi su e giù, e io intanto gli baciavo il collo, la mascella, il naso.
«Oh si, Granger. Stai facendo un ottimo lavoro.»
Continuai emozionata ed eccitata la mia tortura, muovendo ora la mano più velocemente, e provocandogli gemiti più forti e più frequenti, quasi incontrollati, mentre brividi di piacere gli percorrevano la colonna vertebrale. Dopo qualche minuto lui fece un mezzo urlo, e fu scosso da un intenso orgasmo. Lo baciai per evitare che qualcuno sentisse il suo urlo, e intanto sentii le mutande bagnarsi nella mia mano, e le guance mi andarono a fuoco.
Lasciai che si riprendesse dall'orgasmo e intanto gli accarezzai i capelli, beandomi dell'odore di menta mischiato a quello del sesso.
«È...stato...stupendo.»
Sorrisi contro la sua bocca.
«Grazie, Hermione.»
Oddio, adoravo quando mi chiamava per nome. Era così...personale.
«E di che. Andiamo?»
Annuì contro le mie labbra e mi allontanò, per sistemarsi i pantaloni. Uscimmo dalla biblioteca e andammo al secondo piano.
«Mi toccherà cambiare mutande...»
«Già...»
Controllammo l'aula di Storia della Magia, quella di Aritmanzia e di Difesa contro le Arti Oscure, in silenzio, ma senza imbarazzo.
«Per oggi credo che come lezione possa bastare.»
Annuii ed entrai nel bagno di Mirtilla Malcontenta, vidi che non c'era nessuno e richiusi velocemente la porta, per non incontrare il fantasma fastidioso che abitava in quel gabinetto.
«La prossima volta ti farò imparare a vestirti in maniera più seducente, e a muoverti in modo più provocante, anche se oggi sei stata formidabile.»
Arrossii alla sua puntualizzazione e proseguii a controllare il terzo e ultimo piano di ronda.
Guardammo nell'aula di incantesimi, in quella di Babbanologia, nella Sala Trofei, nella Galleria armature, accertandoci che nessuno era fuori dal suo dormitorio.
«Bene, la ronda è finita, Malfoy.»
«Si. Allora...buonanotte.»
«Buonanotte.»
Mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulla guancia, e poi corsi su per le scale, allontanandomi da quella voglia di trasgredire le regole insieme a Draco.

Spazio autrice: Ciaoooo!!! Nuovo capitolo! Ormai siamo quasi a metà storia. Comunque, spero che 'Lezioni di seduzione' vi stia piacendo! Fatemelo sapere con voti o commenti, se vi va! Che dire...continuate a leggere per sapere cosa succederà nel prossimo capitolo. Vi dico solo una cosa: vestito elegante. Vediamo cosa vi viene in mente. Ciaooo!!!

Giada

Lezioni di Seduzione ~Dramione~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora