Apro leggermente gli occhi notando una strana e cupa luce soffusa provenire dalla finestra, capisco che qui a Los Angeles sono sia una bella giornata soleggiata.
Mi giro dall'altro lato guardando l'orario riportato sul mio telefono.
Stranamente non sono in ritardo, cosa che accade regolarmente.
Dopo aver preso il mio amatissimo iPhone, mi risistemo sul mio fianco preferito, quello sinistro.
Ho molte notifiche, alcune della mia migliore amica, se così si può chiamare, e altre da vari social.
Becca, la mia migliore amica, è la ragazza più popolare della scuola, è nelle cheerleader, e ha avuto più ragazzi che amici.
Parlandone sembra una poco di buono, cosa non vera, con me è diversa, ci conosciamo da quando eravamo piccoline grazie ai nostri papà, i quali sono propietari della loro azienda.
Io sono tutto il contrario, studiosa, vergine, sfigata e ignorata da tutti.
Sta per iniziare un nuovo anno, il secondo anno alla Mckinley high school, wow.
Finalmente il mio cervello smette di creare quella fastidiosa vocina che mi parla in testa dicendo ciò che penso, e prendo la fantastica iniziativa di alzarmi dal mio letto, quando mi alzo subito lo sistemo, sono una persona molto ordinata e precisa, se qualcosa va storto io smatto.
Vado in bagno, fortunatamente libero, mi lavo il viso per poi guardarmi allo specchio e notare un bruttissimo brufolo, per fortuna piccolo, che ornava la mia fronte perfettamente liscia, grazie alle varie maschere che applico.
Non me ne preoccupo e volo giù in cucina, dove trovo mia mamma indaffarata, tra fare la colazione e leggere le ultime notizie, e poi noto mio padre, vicino all'appendi abiti intento nel prendere la sua giacca per andare a lavoro.
Do un bacio a entrambi, dopo aver salutato mio padre, mi siedo a tavola.
«Buon lavoro James, ti amo» dice mia mamma correndo a salutare mio padre.
Prendo uno yogurt greco bianco, nel quale metto esattamente 30g di cereali, sono molto attenta a queste cose, sono seguita da vari dottori, e adoro lo sport, quindi devo per forza mangiare bene.
Dopo aver finito la mia colazione, mi restano più o meno 40 minuti per prepararmi e andare a scuola.
Salgo di sopra, col mio fare da elefante, e mi fiondo nel bagno di camera mia per lavarmi e truccarmi, non mi trucco mai, ma stamani metto solo un po di correttore sul quel maledetto brufolo e del mascara.
Mi metto in piedi a braccia conserte davanti all'armadio, sperando che qualcuno di divino mi aiuti a scegliere cosa mettere.
Prendo dei Jeans, strappati sul ginocchio, ai quali faccio il risvoltino, non odiatemi.
Poi ci abbino un crop top grigio e le mie dottor martens basse nere lucide.
Indosso i miei occhiali da vista, e mi accomodo un po' alla meglio i capelli e la frangia.
Mi restano una decina di minuti, quindi messaggio becca.
-Becca buongiorno! Come stai?💞-
Scrivo io.
Sicuramente si starà truccando, ci impiega le ore per truccarsi, vuole che sia tutto super perfetto.
Prendo la cartella e ci sistemo perfettamente i libri al suo interno, ci metto tutto l'occorrente.
Mi avvio giù e vedo mia mamma già pronta con le chiavi della macchina in mano, pronta per andare a toglierla dal garage.
Saliamo in macchina di mia madre, e partiamo, ho un po di timore per questo anno, anche se ormai conosco le persone da cui è frequentata la mia scuola.
Fortunatamente non ci imbattiamo nel traffico, questo grazie alla dote innata di mia mamma nel fare le strade più disparate.
Arriviamo davanti a scuola, e scendo salutando mia mamma.
«Buona scuola amore mio, ci vediamo a casa per pranzo» mi dice lei con fare dolce.
«grazie mamma, e a te buon lavoro» sorrido ridacchiando e andando verso la porta d'entrata.
Aspetto becca al solito punto, vicino ai tavoli, il posto in cui ci siamo incrociate la prima volta.
La vedo arrivare dopo una buona decina di minuti, e gli corro incontro abbracciandola.
Dovevo dare per scontato che si mettesse la sua divisa da cheerleader, lei sta davvero bene con tutto.
«mi sei mancata tanto!» dico io prendendola a braccetto.
«aaahhw, anche tu» risponde lei.
Per becca questo è il terzo anno, è più grande, ma riusciamo comunque a vederci durante la pausa dalle lezioni.
Entriamo, e vedo lei che mi trascina a salutare il gruppo dei 'vip' anche se io non ne faccio parte.
Noto una faccia poco conosciuta, mi informerò dopo con becca se ci sarà il tempo.
Sento la campanella e mi allontano baciandola sulla guancia.
Le lezioni passano veloce, e al termine di esse vado fuori per aspettare becca.
Non ho fatto nuove amicizie, ci penserò domani.
La vedo in lontananza che parla con quel ragazzo di stamani, devo assolutamente informarmi su chi sia.
Vedo che corre verso di me, e io mi avvicino.
«tesoro, ho delle lezioni oggi pomeriggio, i miei mi costringano a recuperare matematica fin dall'inizio, scusami ma torniamo domani a casa insieme, va bene?» dice becca guardandomi con i suoi occhioni teneri.
«certo» sorrido, abbracciandola e allontanandomi.
Nella strada per tornare a casa ascolto la mia playlist di spotify preferita, e arrivo in un batter d'occhio.
Entro, ma ancora mia mamma non è rientrata da lavorare, né approfitto e mi metto un po sul divano, mi si chiudono le palpebre, quindi mi risposo un pochino, addormentandomi.
-
Vengo svegliata dal profumo del pranzo, quindi mi dirigo in cucina salutando mia madre e aiutandola ad'apparecchiare.
Il pomeriggio passa veloce, tra una serie e l'altra.
A cena i miei sarebbero stati fuori, quindi ne appofitto per prendere una pizza.
Finisco la prima stagione di ahs, consigliatami da una mia cara amica, Halis, non ho parlato molto di lei, ma le voglio tanto bene.
Mi addormento leggendo Cime tempestose, da sempre mio libro preferito.
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Coffee shop - Cameron Dallas
FanfictionQualcosa, o meglio dire, qualcuno, stravolgerà la perfetta ma noiosa routine di Sue.