Chapter two

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Mi sveglio con il rumore assordante della mia sveglia, il risveglio è il momento peggiore delle mie giornate, non sai mai se riaddormentarti per finire il meraviglioso sogno che stavi vivendo, o alzarti per affrontare un'altro giorno l'inferno della scuola.
Sinceramente mi piace andare a scuola, ho ottimi voti, soprattutto a musica, amo cantare.
Di questa mia passione ne è al corrente solo Halis, per puro caso, quando mi sono messa a cantare a casa sua una canzone che passavano alla radio.
Dopo essermi presa un minuto per fantasticare e per immaginarmi a brodway, mi alzo e guardo le notifiche, senza darci molto peso, e mi avvio assonnata nel bagno della mia camera, accecandomi con la luce che proveniva dalla finestra.
Dopo aver fatto tutto quello che dovevo fare, mi dirigo in cucina, dove trovo la stessa scena di ogni mattina, mio padre che sta per andare a lavoro, e mia mamma che prepara la colazione.
Saluto entrambi e prendo la colazione portandola di sopra, mi sembrava troppo bello di essermi svegliata in orario ieri.
Apro l'armadio in cerca di vestiti mentre mangio il mio porridge, e alla fine decido di mettere dei pantaloni a vita alta Bordeaux a palazzo, mi stanno bene essendo alta, e una camicia nera attillata messa all'interno dei pantaloni.
Ovviamente, ci abbino le mie dottor martens basse, questa volta Bordeaux, con dei calzini alti, che abbasso fino alla caviglia creando quell'effetto 'arrotolato'.
Pettino i miei capelli mossi, voglio farci una sorta di shatush, avendoli un castano scuro.
Prendo la cartella, preparata la sera prima e vado di sotto.
In macchina mando il buongiorno a becca e a Halis, essendomene dimenticata per la furia.
Io: Buongiorno tesoro!
La risposta da becca non tardò ad'arrivare.
Da: Bec
Buongiorno anche a te, ci vediamo a scuola, oggi pranziamo insieme!
Ah giusto, dimenticavo, oggi ho dei corsi di lingue nel pomeriggio.
Avviso mia mamma, e mi affretto a mandare il buongiorno anche a Halis
Io: Buondì Hals!
Spensi il telefono, salutai mia madre abbracciandola e volai giù dalla macchina.
Arrivai propio nel momento in cui Halis stava per entrare, le corsi incontro abbracciandola.
Halis è una ragazza fantastica, sempre pronta ad'aiutare tutti, ci conosciamo dalle elementari, hai sempre qualcosa da imparare da lei.
Inziamo a chiacchierare del più e del meno, ieri lei non era presente a scuola per motivi di salute, quindi ci raccontiamo dell' estate trascorsa e dei ragazzi conosciuti durante essa.
Lei ovviamente mi parla delle serie TV, ne è davvero ossessionata, e un pochino influenza anche me.
Le passioni che ci accomunano sono la fotografia, e i libri, anche se abbiamo gusti molto diversi.
Parlando tocchiamo il tasto ragazzi della scuola, e colgo l'occasione per chiedere del novellino del gruppo dei popolari, ma lei mi avverte di starne alla larga, dice venga da una scuola di miami, si è trasferito da poco, è più grande di noi.
Arriva anche Becca, ci salutiamo ma è già l'ora di entrare in classe, io e Halis abbiamo Storia dell'arte, amo disegnare, e sono piuttosto brava, non è per vantarmi.
Becca invece ha il corso di matematica del terzo anno, non abbiamo corsi in comune data la differenza di età.
Finite le lezioni, usciamo nel cortile per pranzare, mi accorgo di essermi dimenticata il cellulare nell'armadietto, quindi mando Becca e Halis a prendere posto al tavolo dirigendomi al mio armadietto, numero 13, mio numero fortunato.
Noto qualche armadietto più in là quel ragazzo, guardandolo è davvero bello, alto, moro, il classico 'bad boy'
Mi affretto a tornare in cortile e a pranzare, e approfitto della presenza di Becca per chiederle di quel ragazzo.
«Si chiama Noah -dice- ha 17 anni, è simpatico ma molto stronzo» alzo le spalle, non sapendo cosa rispondere.
«è parecchio belloccio» aggiunge Halis con la bocca piena di patatine.
A me e a Becca scappa una risata, vogliamo molto bene a Halis.
Torniamo dentro, fortunatamente io Halis e Becca abbiamo armadietti abbastanza vicini, così non dobbiamo dividerci solo per andare ai rispettivi armadietti.
Ci avviamo nei laboratori che abbiamo segnati sull'orario, io ho Musica, Scienze, e Letteratura, tre materie che mi piacciono molto.
Il pomeriggio passa veloce, tra uno sbadiglio e l'altro.
Si sono fatte le 16, quando finalmente usciamo dalla scuola e decidiamo di andare al nostro bar preferito, Starbucks, ci avviamo chiacchierando e ridendo di ogni cosa.
Fortunatamente non è molto pieno, cosa strana essendo molto verso il centro.
Io, prendo un Caffè Americano, Halis il Frappuccino, e Becca il Cool Lime.
Ci sediamo al nostro solito tavolo, quando scorgo un tavolo circondato dal gruppo frequentato da Becca, noto anche la presenza di Noah.
Arrossisco quando incrocio il suo sguardo, facendo finta di nulla con le mie amiche.
Non avendole ascoltate, interrompo il discorso dicendo che avrei offerto io, dopo svariati minuti in cui discutevamo su chi doveva pagare, mi alzo e vado verso la cassa, noto che Noah non ha mai staccato i suoi occhi da me.
Faccio il prima possibile a pagare per prendere le mie amiche e uscire da quel bar.
Ognuna torna a casa propia, promettendoci di scriverci appena saremmo arrivate a casa.
Dopo essermi messa in pigiama, scrivo a entrambe di essere ancora viva, e poi mi metto a vedere How i met your mother, su Netflix.
Il resto del pomeriggio passa veloce, mi inizio a vestire quando tornano i miei genitori e mi informano che saremmo andati a mangiare fuori per festeggiare la promozione a lavoro di mia madre, è diventata direttore.
Mia madre lavora a Vogue, quindi è super fissata con la moda.
Torno a casa sfinita, dopo aver mandato la buonanotte a Halis e Becca e aver dato la buonanotte anche a entrambi i miei genitori, mi vado a mettere il pigiama e vado a letto.

Coffee shop - Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora