17.

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-Dastan che sta succedendo?-chiese lei con voce tremante. La paura le si leggeva sul viso, appena lui le fu vicino, capì che il momento era arrivato, doveva spiegarle tutto nei minimi dettagli. E non era facile cercare di non spaventarla. Sedette accanto a lei sul divano, trascinando il suo corpo scosso da tremori addosso al suo. Carezzandole i capelli iniziò un lungo racconto.
-Sai già che sulla terra non ci sono esseri umani, ma anche altre specie, vero?-dopo un mutuo consenso da parte di lei, Dastan proseguì.
-Tanti anni fa, venne alla luce che non c'erano solo mortali,ma anche immortali. Non si sa come questi siano nati, ne se siano stati creati. Ma esistono, da sempre,scoperti da alcuni anni,ma coesistono con gli umani da tanto tempo...- la fissò negli occhi cercando di spiegarle al meglio la questione. Zone non era più spaventata, non tremava più, ma il suo viso esprimeva sconcerto e preoccupazione.
-Questo cosa significa?- chiese lei.
Dastan prese un lungo respiro, avvolgendo un braccio attorno alla sua spalla.
-Zoe sei diventata immortale...-
Proseguì un lungo silenzio, prima che quelle piccole labbra si aprissero stupite. Un lieve sospirò, ma rimase muta davanti a quella affermazione.
-Non devi avere paura, bimba, è del tutto naturale.-
-Anche tu sei immortale?
-Si. Discendo da una particolare specie: i lupi mannari. Ma siamo completamente diversi da loro....-
-Lupi...quei lupi?- domandò sbigottita.
-Si, quei lupi. Ma ci sono altre specie. Sono davvero molte in realtà. -
- Ma che diavolo dici sul serio? Potrei appartenere ad un'altra razza?-
-Potresti. Ci sono un sacco di persone che hanno il dna mischiato ad unaltra specie, sarebbe così terribile per te? Sarebbe così brutto essere un elfo o una fata?-
-Oh, certo! Perchè allora non un vampiro!- rispose lei adirata mentre percorreva a grandi passi il salotto, avanti e indietro. Furiosa con lui e con il mondo intero! Tutto quello le sembrava assurdo, una menzogna!
-Spero proprio di no...-sussurrò Dastan e lei si voltò di scatto verso la sua figura.
-E cosa ci sarebbe di male? Non mi vorresti più se fossi un vampiro succhia sangue?-ribattè Zoe piccata, incrociando le braccia al petto. Era scossa, visibilmente, tentava di nascondere il tremore delle mani, ma non passava di certo innosservato a lui.
-Punto primo, no, non ci sarebbe nulla di male.- allungò le braccia, mentre lei passeggiava e le avvolse con le mani le gambe, attirandola al centro delle sue. -Sarebbe davvero sexy se tu mi mordessi con delle zanne...Anzi , sarebbe davvero eccitante avere il corpo segnato dai yuoi denti.- le afferrò una gamba con dolcezza, sollevandola a cavalcioni sul suo corpo: spingendola proprio contro la sua virilità eccitata. Le sollevò delicatamente la testa spostandola verso la sua. -Secondo: era mia intenzione fartelo capire prima, tu sei la mia donna e qualsiasi sia la tua razza o la tua discendenza non può importarmi. Perché è te che voglio!-
Dopo alcuni attimi di silenzio Zoe annuì accoccolandosi contro il suo torace solido. Pensierosa, con le ciglia aggrottate.
-È possibile che sia anche io un lupo mannaro?-chiese titubante.
-Potresti. I tuoi genitori probabilmente erano immortali,o comunque discenderai da uno di loro. Ma tesoro i tuoi occhi, non li ho mai visti da nessuna parte.-
-Che intendi dire?-
-Che sono unici e bellissimi.-sorrise lui, dandole un piccolo bacio sulla testa.
-La mia specie.-
-Non ti devi preoccupare di questo. Capiremo con il tempo,per adesso, voglio che tu stia tranquilla e al riposo. Anzi, preferirei che tu fossi a letto, a riposo, completamente nuda.-le schioccò un sorriso birichino, poco prima di baciarle le labbra e impossessarsi della sua bocca, con la sua fame insaziabile.
-Adesso. Letto. Nuda.-parlò chiaro sollevandola in braccio e portandola dritta nella camera da letto.
-Aspetta Dastan, fermati!- lui si bloccò, spostando lo sguardo verso il suo.
-Sei sicuro che possa fare l'amore in questo stato?-
-Oh, tesoro...sarà anche meglio farlo in questo stato!-ridacchiando la condusse a letto dove la spoglió e la baciò fino a consumarsi le labbra, e per il momento aveva evitato di parlarle di un'altra questione importante. Suo padre.

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