18.

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Era vero. Fare l'amore da immortale era strabiliante. La sua forza era aumentata, i vestiti cedevano sotto il suo tocco. E Dastan sembrava essersi liberato da delle catene che lo trattenevano, era diventato più selvaggio e poco più rude. Alla fine dell'amplesso, dopo aver fatto l'amore per ore, stretta sul suo petto, notò attorno a sé, la sua forza e il suo cambiamento. Alcuni cuscini si erano strappati, lasciando le piume in giro per la camera, le lenzuola era ridotte a brandelli e la lampada sul comodino era crollata a terra. Si alzò un secondo mentre Dastan dormicchiava, per preparare la "colazione-pranzo", che portò a letto. Rimase in piedi ferma ad osservare il suo uomo. Dastan sul letto, sembrava un fotomodello, l'unica parte del corpo coperta era appunto la più sensuale ed erotica di tutte, da un pezzo di lenzuolo che cadeva morbido. I suoi occhi appena aperti avevano lo sguardo birichino, mentre un bellissimo sorriso alla "so tutto io" aleggiava sulle sue labbra, mentre i capelli, era scomposti, ma estremamente sexy.
-Dove sei stata?-
-Ero indecisa, fra colazione e pranzo. Ho preso qualcosa da mangiare a letto con una creatura tutta sexy!-Lei rispose facendo cenno al vassoio e lui sorrise facendole segno di avvicinarsi. Zoe poggiò il vassoio sul comodino, un attimo prima di venire attirata dall bestia feroce.
-Quanto sei bella!-le sussurrò baciandola. -Ho una voglia di mangiarti!-
Ridacchiò quando Dastan trascinó le labbra lungo il collo e poi sul seno. La sua pelle sensibile, rabbrividiva al tocco dei suoi denti e delle labbra.
Un attimo prima che lei posasse le labbra sulle sue, un tonfo preoccupante li fece sobbalzare. Lo sguardo di Dastan scattò verso la porta.
-Oh, no!-
-Dastan? Che succede?- chiese lei stringendosi il lenzuolo al petto mentre lui scendendo dal materasso di rivestiva,infilandosi un paio di jeans, e si precipitava verso la porta.
-Resta qui. Torno subito!-
Zoe rimase qualche secondo in più a letto, ma si alzò poco dopo, imitandolo. Vestendosi velocemente, segui le voci animate che provenivano dal corridoio principale.
-Dannazione! No! Stia indientro. Non può vederla!- diceva Dastan.
-Chi sei tu per impedirmelo?! Fatti da parte ragazzo!-urlava un'uomo.
-Sono il suo uomo! Sono il suo compagno! E tu non puoi vederla! Non ora!-
-Neanche per sogno ragazzo! Sono qui per vederla e ci riusciró, dovessi ucciderti seduta stante!-
Zoe si affacciò alla porta, osservando la schiena di Dastan, nuda e perfetta che si alzava e si abbassava al ritmo del suo respiro folle.
Dietro di lui un uomo dall'altrettanto imponente stazza con gli occhi socchiusi e le labbra da cui fuoriusciva un ringhio. Le uscì un respiro strozzato ed entrambi gli uomini si voltarono. -Dastan! Che succede?-
I suoi ochhi verdi incontrarono quel viso. Le sembrava cosi familiare. Così...
Gli occhi dell'estraneo si spalancarono e sembravano felicemente sorpresi mentre si avvicinava a piccoli passi vicino a lei, nonostante il passo fosse sbarrato dalla presenza di Dastan.
-Zoe....-mormorò l'uomo, improvvisamente con gli occhi lucidi. -Figlia mia...-

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