~Capitolo Dieci~

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<<ehm... scusa, potrei andare al bagno?>>

<<C-certo, io..>>

La bionda lo ringraziò prima che lui potesse dire altro e filò in bagno. Plagg apparse dal solco tra i suoi seni dopo che lei chiuse la porta e controllò che Marinette non la sentisse.

<<Se pensi che continuerò a stare qui dentro, bhe sappi che non lo farò, si soffoca.>>

Plagg cominciò subito le lamentele, e Adrien sospirò pesantemente.

<<È l'unico posto dove non guarderebbe mai nessuno.>>

<<I ragazzi non rientrano in questa categoria.>>

La ragazza sospirò di nuovo e guardò male l'esserino. Prese una formina di camembert dalla sua tracolla e gliela porse, e Plagg la mangiò in un boccone.

<<Bene. Plagg, trasformami!>>

Il Kwami venne assorbito dall'anello e Chatte Noire sgattaiolò fuori dalla piccola finestra del bagno. Corse lungo un tetto e saltò lo spazio che divideva la piattaforma dal tetto accanto, notando poi, nella strada alla sua destra, una macchia rossa che volteggiava da un lato all'altro dell'ampia strada.

<<Ehy Bugaboy!>>

Chatte amava quel ribaltamento di ruoli, era lei a dare nomignoli a lui, nonostante qualche volta lui la chiamasse Gattina, ma qualsiasi vezzeggiativo sembrava dargli fastidio, come se usando un nomignolo stesse flirtando con lei. In effetti tutti i nomignoli che usava con Chat diventavano dolci al femminile. A Chatte non dispiaceva, ma per il supereroe sembrava strano provarci con colei che una volta ci provava con lui. Chatte flirtava ancora con lui, ma ora lui rispondeva ai flirt, invece di rifiutarli.

<<Ehy Chatte, le tue orecchie da gattina hanno sentito ciò che ho sentito io?>>

Il ragazzo la raggiunse su un tetto dove lei si era fermata. La bionda mosse le orecchie allegramente, attirando l'attenzione del corvino su di esse.

<<Intendi l'urlo stridulo?>>

<<S-si.. credo che c'entri quel vecchio Akuma lasciato in sospeso... ma quelle orecchie sono vere?>>

Chiese lui cambiando discorso e allungando una mano per accarezzarle le orecchie. Chatte trattenne le fusa ma non poté nascondere il colorito rosato delle guancie.

<<È una tuta magica, Insettino.>>

<<Non chiamarmi Insettino.>>

<<Ok, My Lord.>>

Il ragazzo sospirò e saltò dal tetto, seguito dalla bionda. Raggiunsero la Tour Eiffel, dove sulla punta Tomboy teneva per il polso Sabrina. Claud era ai piedi del monumento e guardava la scena disperato. La polizia posteggiava lì, ma non potevano fare molto, e non avevano il permesso di fare fuoco essendoci un ostaggio.

Sono venuti, pensò Tomboy. Perfetto, anzi, sublime.

Chatte si fermò ai piedi della torre accanto al partner e sospirò, guardando la figura storta di Tomboy che agitava ol corpo gracile della rossa.

<<Trucco vecchio, Androgirl, Volpina ti ha preceduto.>>

Commentò la gatta mentre si arrampicavano sulla torre. Tomboy gli rivolse uno sguardo truce, seguito da un sorriso compiaciuto. Si ritirò all'interno della piattaforma, mettendo al sicuro Sabrina, ma la teneva comunque stretta a sé come da scudo.
Chatte Noire e Lordbug raggiunsero l'Akuma sulla punta della torre, con le armi già pronte in mano.

<<Oh bene, ci rivediamo paladini di Parigi.>>

<<È un piacere rivederti, mia cara, o mio caro.. hai mai pensato di avere una crisi d'identità?>>

<<Oh certo, e tu dovresti capirmi, sei una ragazza? Sei una gatta? Sei una supereroina? Chissà come fai.>>

Chatte sbuffò, spostando una ciocca bionda dal viso.

<<Che ne dici se passiamo subito alla parte del combattimento?>>

<<Mhm... si dai, anche se non credo che voi vogliate rischiare di fare del male ad una civile innocente vero?>>

<<Non ce ne sarà bisogno.>>

Il corvino lanciò il suo yo-yo e afferrò la ragazza, la trascinò verso di sé portandola in salvo. Chatte prese il suo bastone e si avventò su Tomboy, che cercò di difendersi come poteva.
Lordbug usò il Lucky Charm, un cofanetto di cipria fatta a pezzi. Soffiò in direzione di Tomboy, che, accecata per qualche secondo, non si accorse di Chatte e non poté contrattaccare.

<<Grazie Lordbug, sei il mio eroe!>>

Sabrina lo ringraziò e lo abbracciò, il supereroe ridacchiò e preparò il suo yo-yo per scendere dalla torre. Chatte mandò KO Tomboy e lanciò un'occhiata al suo amato, con un sorriso felino.

<<Dovrei essere gelosa, Boogaboy?>>

Il ragazzo ridacchiò e scosse la testa, poi scese dalla torre.
No? Vuol dire che ha una possibilità con lui? No aspetta, semplicemente non prova qualcosa per Sabrina. Ma questo non vuol dire che non ho una possibilità con lui. Giusto?
Cacciò dalla testa quei pensieri e, una volta portata a terra Tomboy, diede al partner l'oggetto akumatizzato: un braccialetto borchiato. Il corvino lo spezzò e da esso volò via l'Akuma.

<<Hai fatto fin troppe malefatte, piccolo Akuma.>>

Il ragazzo la afferrò con lo yo-yo.

<<Ti libero dal male!>>

Prese in mano lo yo-yo e con un tocco lo aprì, liberando la farfalla bianca che volò nel cielo.

<<Miraculous Ladybug! E-Ehm, cioè, Miraculous Lordbug!>>

E in pochi secondi tutti tornò alla normalità. Fu un attimo, e Ladybug poté sentire di nuovo le dita tra i suoi codini, e Chat Noir tornò a vedersi i piedi.

<<Alleluja!>>

Esultò il biondo, mentre Ladybug sorrideva ai cittadini.

<<Possiamo tornare alla nostra vita di sempre.>>

Sussurrò Ladybug, e Chat Noir, fermatosi accanto a lei, le sorrise. Ladybug guardò il suo partner: il sorriso era di nuovo il suo, i tratti somatici erano più definiti e ovviamente i capelli erano una parte importante per riconoscerlo.

<<Già, e sai cosa farò adesso?>>

<<Cosa?>>

Il gatto le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò.

<<Andrò a buttare via il pacco di assorbenti.>>

Ladybug scoppiò a ridere, facendo sorridere e arrossire il biondo.

<<Chat Noir, il primo ragazzo ad avere il ciclo.>>

Rise ancora, poi lanciò il suo yo-yo che si agganciò al tetto di un palazzo. I due si lasciarono un'occhiata e si sorrisero.

<<Al prossimo Akuma, Gattina.>>

<<Al prossimo Akuma, Boogaboy.>>

Lordbug & Chatte NoireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora