~Capitolo Quattro~

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Il giorno dopo Adrien si svegliò facendo dei lamenti strazianti. Un mal di pancia così non l'aveva mai avuto, inoltre la testa gli faceva ancora male, e anche il seno, a cui doveva ancora abituarsi, dato che non sapeva quando sarebbe tornato normale, gli faceva malissimo. Nathalie aveva chiamato una dottoressa, una dei pochi sopravvissuti all'attacco, in modo che capisse cosa stesse succedendo alla ragazza agonizzante.
La diagnosi fu semplice: Adrien aveva il ciclo. Essendo una ragazza era più che normale, per quanto lo fosse quella situazione, e la dottoressa le prescrisse semplicemente delle pastiglie per i crampi e il seno dolorante, mentre Nathalie si affrettò ad acquistare degli assorbenti.
Adrien non poteva credere a ciò che stava vivendo. I pensieri erano tanti e si sovrapponevano l'uno all'altro. Se fosse stato maschio avrebbe pensato ad una cosa alla volta, in modo ordinato, come a sua consuetudine, ma quel cervello pensava tutto in una volta, si spostava da un pensiero all'altro in pochi secondi, a volte non se ne accorgeva subito, ma qualche attimo dopo, confondendosi ulteriormente. Suo padre, venuto a sapere del suo status, decise che non sarebbe uscito di casa fino a quando non sarebbe tornato normale, quindi, dato che il ciclo non le permetteva nemmeno di camminare per il dolore, il fastidio e la paura di sporcarsi, sarebbe dovuta rimanere a letto fino a nuovo ordine.

***

Marinette era stata svegliata di colpo dai suoi genitori, che la guardavano sconvolti, soprattutto sua madre. La ex ragazza, appena realizzò, si mise seduta e portò le mani avanti.

<<Mamma, papà, posso spiegare!>>

La madre la interruppe, prendendole una mano.

<<Non ce n'è bisogno, abbiamo visto il telegiornale, sappiamo cos'è successo.>>

Spiegò la piccola donna, guardandola. Gli occhi le si bagnarono e strinse le labbra in una smorfia di tristezza.

<<Marinette mi dispiace tanto...>>

Singhiozzò lei, abbracciando il ragazzo che era suo figlio. Lui la abbracciò, mentre suo padre poggiava una manona sulla spalla del ragazzo, guardandolo comprensivo. Padre e figlio si lanciarono uno sguardo d'intesa, mentre la donna piangeva bagnando la maglietta del figlio.

<<Non preoccuparti Marinette, sono sicuro che Ladybug e Chat Noir riusciranno a risolvere tutto.>>

Disse l'omone, cercando di rassicurare il figlio, la moglie e anche sé stesso. Il ragazzo si morse un labbro, sentendo le parole del padre, che invece di tranquillizzarlo fecero il contrario. Cosa penseranno vedendo che anche Ladybug è una vittima dell'attacco? E come farà a risolvere tutto se non sa fare altro che pasticci? Già, non avrebbe fatto questo enorme pasticcio se solo avesse ascoltato Chat Noir su quel tetto... ma soprattutto: che fine ha fatto il suo partner?

***

Tom Boy si guardò le mani. Una illuminava la stanza con una luce rosa, ma l'altra lanciava qualche fascetto smilzo di luce azzurra, che zampillava dalle sue dita, come l'elettricità da un cavo difettoso. Maledetto Chat Noir! Pensò stringendo il pugno con il fulmine azzurro. Gliela avrebbe fatta pagare a quel maledetto, e soprattutto a Ladybug! Sempre lì ad intralciare i suoi piani! Ma non doveva perdere di vista il suo obbiettivo principale. Certo, doveva prendere i Miraculous che Papillon le aveva chiesto, ma doveva anche compiere la sua vendetta personale su Chloé Burgeois, la ragazza che l'aveva presa in giro davanti alla sua prima amica. Le aveva dato del maschiaccio, aveva detto che una che si vestiva e si comportava da maschio non poteva essere etero, e aveva raccontato alla sua prima amica, la prima che le avesse rivolto una parola gentile, che in realtà lei era innamorata di lei, così la ragazza si era allontanata da lei, e presto tutta la scuola iniziò a credere alla menzogna di Chloé.
Non poteva permetterle di averla vinta.

<<Papillon, ho bisogno di più potere per vendicarmi.>>

Non dimenticare i Miraculous.

<<Sta tranquillo, sono la priorità, manterrò il patto.>>

A.a. Hey! Scusate se non aggiorno da due settimane, ma le ultime settimane di scuola sono state un parto trigemellare @.@
Chiedo scusa per il capitolo corto, ma spero che la storia vi stia piacendo, e ci tenevo a dire grazie per chi vota, vi lovvo <3
In oltre ho avuto un piccolo blocco della scrittrice, e non sapevo cosa scrivere ;-;
Domanda: solo io, nonostante io possa dormire quanto voglio, sto sveglia fino a tardissimo? Mi sa di si, ma chissà =_=
Aggiornerò in questi giorni, sperando che il mio cervello elabori qualche idea :-P
Ciau!

Lordbug & Chatte NoireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora