~Capitolo Sette~

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Come da programma, alle sette in punto Natalie entrò nella stanza della ragazza, con dei vestiti perfettamente ripiegati su una mano e il tablet con la tabella di marcia nell'altra.

<<Buongiorno signor..ina, ecco i vostri abiti per oggi.>>

Disse la corvina in tono neutro. Adrien, facendo finta di svegliarsi, prese gli abiti e si chiuse in bagno per cambiarsi.
Dopo un quarto d'ora uscì vestita, pettinata e con un accenno di profumo, poi insieme a Nathalie si avviò verso la sala da pranzo.
Aveva esattamente trenta minuti per mangiare, così decise di fare una colazione abbondante. Poi, quando Nathalie lo avvertì che il tempo era scaduto, si pulì le mani e le labbra e prese lo zaino, già pronto e poggiato accanto a lui, e raggiunse l'auto.

***

Marinette si alzò di buon umore quel giorno, anche se una nella sua situazione aveva ben poco per essere di buon umore. Si preparò e scese in cucina, dove diede il buongiorno a sua mamma con un bacio sulla guancia e fece colazione, mentre alla tv mandavano la replica dell'intervista al sindaco di qualche giorno prima.

"Sappiamo che gli ultimi eventi hanno turbato molte persone, ma gli agenti hanno concluso che a parte qualche edificio ricostruibile non ci sono stati danni. Consigliamo a tutti i cittadini di non farsi bloccare da ciò che è successo e continuare la propria vita come avete sempre fatto, finché la polizia e Ladybug non scopriranno come far tornare tutto alla normalità.

Il ragazzo sentì una morsa allo stomaco, dopo l'ultima frase del sindaco, probabilmente per i sensi di colpa e l'impotenza, la consapevolezza di non sapere da che parte iniziare e come fare per far tornare tutto come prima.
Sua madre lo notò e gli fece una carezza, poi lo lasciò fare colazione.
Per la prima volta, Marinette arrivò a scuola in tempo, anzi in anticipo, ma l'unico motivo era che Alya voleva parlare con lui, per capire magari qualcosa di più sul cattivo che l'ha resa maschio.

<<Quindi tu mi stai dicendo che un attimo eri svenuta e l'attimo dopo ti dei svegliata maschio?>>

<<Si! Non so come abbia fatto, ho solo visto un lampo colpirmi ma poi sono caduta a terra e ho perso i sensi.
>>

<<E niente trasformazione alla tartarughe ninja? Oh insomma!>>

<<Alya, non penso che sia questo il problema adesso.>>

<<...almeno posso chiamarti Marion?>>

<<Anche tu con questa storia!? Anche Tik- cioè anche mia mamma me l'ha chiesto!>>

Alya ridacchiò, per poi girarsi e smettere di ridere.

<<Ehy, che guardi?>>

Chiese curioso il ragazzo, guardando lo stesso punto che Alya guardava, adesso con una risatina che si trasformò in una sonora risata.
Di fronte a loro un ragazzo biondo, alto, vestito con capi firmati e seguito da una ragazza fai capelli arancioni, avanzava a passi da elefante verso la scuola, il viso rosso dalla rabbia e dall'imbarazzo, e i pugni serrati talmente tanto da avere le nocche bianche.

<<Non mi dire che quello è Chloé.>>

Disse Marinette portandosi una mano alla bocca per nascondere una risatina.

<<Vorrai dire Claud!>>

Ridacchiò Alya, facendo ridere Marinette. Il ragazzo biondo le sorpassò senza degnarle di uno sguardo. Proprio in quel momento suonò la campanella, e tutti entrarono. Marinette si sedette tranquilla, anche se lei, Nino, Chloé e Rose erano fissati dalla classe come se fossero degli alieni.
Alya interruppe il silenzio tombale con una risata, quando Nino si presentò tutto imbronciato in classe con un vestito e dei capelli lunghi e folti. Marinette cercò di farla stare zitta, ma si incantò quando vide entrare in classe una timida ragazza bionda dagli occhi verdi. Anche Chloé (o Claud) rimase imbambolato a guardarla.

<<Ehm... ciao.>>

Disse timidamente la bionda, alzando la mano in cenno di saluto. Marinette non si concentrò sulla lezione per tutta l'ora, era troppo occupato ad ammirare quella graziosa ragazza seduta davanti a lui.
Dopo la lezione Adrien uscì dalla classe, e Alya fece tornare Marinette alla realtà.

<<E così carina! È perfetta, ha degli occhi stupendi e quel rossore sulle guance la rendeva ancora più adorabile!>>

Disse il ragazzo, sospirando innamorato. Alya roteò gli occhi e sorrise. Dopo un paio di passi venne fermata dal braccio di Marinette, che le fece guardare davanti a loro: Claud bloccava Adrienne al muro con un braccio, mentre con l'altro le accarezzava i capelli, e i loro viso erano vicini, troppo vicini.

<<Adriennuccia... stavo pensando>>

"Oh davvero hai pensato?" Pensò Marinette, stringendo i denti.

<<Vado un po' male in chimica, che ne diresti di venire a casa mia per aiutarmi?~>>

Chiese Claud con una voce irritante, mentre faceva le labbra a cuoricino e si avvicinava ancora di più al viso della bionda, che intanto non sapeva cosa fare.
Marinette stava per intervenire, ma Alya fu più veloce di lei e si mise tra Claud e Adrienne.

<<Devi scusarla, Claud, ma questa settimana lei...>>

In quel momento il viso le si illuminò, e Marinette capì che on quello sguardo c'era un'idea che non avrebbe portato nulla di buono.

<<Questa settimana deve fare da insegnante di cinese per Marinette!>>

<<Cosa? E che ci vuole? Sai l'unica cosa che deve imparare? Sayonara!>>

<<In realtà sayonara sarebbe giapponese...>>

Intervenne Adrien, abbassando lo sguardo.

<<Fa lo stesso!>>

Adrienne guardò Marinette. Forse era meglio passare il tempo con un'amica che con Chloé, cioè, anche lei è sua amica, ma ultimamente lo sta spaventando. Con un gesto fulmineo si sfilò dalla trappola del biondo ed affiancò Marinette.

<<Ha ragione! Ho promesso di inegnarle il cinese, e io mantengo le promesse.>>

Disse con tono innocente e prese la mano di Marinette, facendogli colorare le guance dello stesso colore dei capelli del loro compagno Nathanael. Alya li guardò con un'espressione disumana, tra l'eccitato, il maligno e il furbo. Probabilmente stava già tramando qualcosa.
Marinette prese a balbettare in austroungarico, mentre Adrienne lo trascinava via e Alya li seguiva dopo aver goduto della vista di Claud su tutte le furie.

<<Grazie Marinette! O dovrei dire Marin? Marion?>>

La ringraziò, chiedendole come poteva chiamarla. Le parole le giunsero dopo qualche secondo.

<<N-n-non va b-b-bene Nanonette, cioè Marianette! M-Marinette!>>

La bionda lo guardò per qualche secondo e poi sorrise teneramente. Qualche secondo dopo vide la sua auto fermarsi davanti alla scuola, così sorrise al ragazzo e lo salutò.

<<Ciao Marinette, ci vediamo dopo per le lezioni di cinese.>>

Disse ammiccando, per poi sparire dietro la portiera argentata. Marinette fece un sorriso a trentadue denti e salutò, continuando ad agitare la mano anche quando l'auto sparì. Alya si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla.

<<Hai bisogno di un paramedico? Un massaggio al cuore?>>

<<Per ora massaggiami le guance, mi si sono paralizzate.>>

Disse lui con il sorriso ancora largo. La mora ridacchiò e le fece un massaggio alle guance per farle rilassare i muscoli. Marinette ha un bel sorriso, ma quando fa così è inquietante.

Lordbug & Chatte NoireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora