Claudia era seduta sul bordo del divano intenta ad intrecciare perline colorate con dei fili. Si mostrava impassibile alle urla dei genitori che continuavano a gridare facendo cadere sedie. Soffriva ma continuava a tessere, e tessendo pregava. Aveva poco più di 16 anni ma era molto fedele, diciamo che per lei Dio era una specie di amico che non aveva mai, e mai avrebbe avuto accanto nel dolore. Era decisa in quello che faceva, mentre teneva stretto un capo del filo fra l'indice ed il medio. Nonostante sembrasse calma stava sudando freddo e stringeva sempre più le nocche delle dita, finchè non sentì la porta sbattere e di istinto lasció il filo. Le perline caddero rovinosamente a terra rimbalzando e creando un odioso ticchettio. Spalancó gli occhi verdi,mentre il padre tornava in salone sedendosi al grande tavolo di mogano. Era preoccupato, ma soprattutto pentito. Claudia si alzó passando sulle perline e spezzandole sotto al suo peso. Si vestì, prese lo zaino ed il cellulare. Prima di uscire si guardó allo specchio. Era cambiata. Molto. Era cambiata in peggio, sempre più chiusa e triste. Sarebbe bastata quest'ultima parola per descriverla. Guardó i suoi occhi attraverso lo specchio.
Erano di un colore nocciola.
Era triste.
Triste senza saperlo.
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Stelle ed aeroplani
MaceraLa vita è come un cielo di notte, vi sono stelle ed aeroplani. Purtroppo l'uomo è così stupido che alza lo sguardo verso gli aerei illudendosi di star fissando stelle. La delusione è tanta quando ce ne si accorge.