Capitolo 24

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Ilaria

Oggi abbiamo l'ultimo allenamento prima della partita: domani alle 15.00 giochiamo contro la squadra femminile della Roma, qui a Torino.
I miei genitori, essendo fuori per lavoro, non possono venire a vedermi e mi dispiace. Spero solo che i ragazzi vengano a vederci.
Prendo il mio borsone e dopo una decina di minuti raggiungo le mie compagne nello spogliatoio.
"Ragazze, se non siamo distrutte dopo l'allenamento andiamo a prenderci qualcosa?" propone Alice.
"Così ci distraiamo un po' dall'ansia della partita. Pizza e poi dormite da me dai!" aggiunge Rachele.
"Stasera io non posso... sono con Andrea" dice Matilde
"Fate i bravi e vedi di dormire che domani ci servi!" dice ridendo Ludovica
"Niente piccoli Andreini che girano per gli spalti eh!" aggiungo facendo scoppiare una risata generale.
Una volta cambiate, entriamo in campo.

"Ragazze ho deciso le formazioni per domani!" annuncia Allegri
"3-5-2. Matilde, Serena e Ginevra in difesa. Al centro Alice, Ludovica, Giada, Beatriz e Agnese. Davanti Ilaria e Ariel." dice mostrandoci la lavagnetta sulla quale ha scritto i nostri nomi.
Mi giro verso Rachele e la vedo chiaramente triste, Ludovica mi anticipa stringendola a sé.
Ci è rimasta male perché il mister non la farà partire titolare, è un attaccante e avrebbe dovuto giocare al mio fianco.
"Voglio in campo coloro che ho nominato!" grida il mister e così facciamo.

"Dai ragazze andiamo!" grida Ludovica con la sua solita voce stridula. Salutiamo Matilde e saliamo tutte e quattro in macchina.
Ludovica è davanti con Rachele alla guida, io sono dietro con Alice.
"Heyyy ma con Paulo?!" esclama improvvisamente.
Immagino abbia visto la mia immagine nel blocco schermo, un selfie assieme.
"Nulla, siamo amici. Storia lunga" rispondo prontamente.
"Io e Alvaro benissimoooo! Siamo sempre più legati" interviene Rachele mentre si ferma davanti ad un semaforo rosso.
"PARTE LA SHIP! ALVELE." grida Ludovica.
Evidentemente Alice ha capito la mia situazione e si limita ad abbracciarmi, sussurrandomi di stare tranquilla.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo in casa. Sistemiamo qualche coperta e alcuni cuscini sul divano e ordiniamo quattro pizze.
Rachele prende il telefono per mettere un po' di musica ma dopo aver fissato lo schermo per qualche secondo lo lancia sul tavolo.
"Oh ma che c'è?" chiede Alice seduta a fianco a me.
"Nulla. Era il portapizze che avvisa di essere leggermente in ritardo." risponde la ragazza dagli occhi verdi.
"Gli hai lasciato il numero?" chiede Ludovica con una faccia leggermente sconvolta.
"Si, problemi?"
Dopo qualche minuto il campanello suona, ci alziamo a prendere le pizze e ci sediamo a tavola.
La cena è accompagnata da un silenzio imbarazzante, vorrei tanto sapere cosa sia successo a Rachele. Ogni tentativo è inutile, continua a rispondere di non avere nulla e ogni volta usa un tono di voce sempre più alto e deciso.
"Ora si dorme, domani ci svegliamo alle otto." dice alzandosi da tavola
"Ma se la partita è alle 15.00!" ricordo
"Non mi importa."
La seguiamo in salotto e ci sdraiamo, bastano pochi minuti per farci addormentare tutte.

Aspettavo solo te||Alvaro e PauloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora