Capitolo 17

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Confusione.
Ecco cosa sentiva: confusione.
Non era possibile.
Perché tutte a lei?
Perché doveva essere tutto così difficile?

Il quadro sembrava splendere di luce propria. Tutti quei filamenti sembravano allungarsi pian piano fino ad arrivare a creare delle radici. Il volto, bellissimo, sembrava essere stato scolpito. Niente di quel quadro sembrava essere realistico. Qualcosa attirava l'attenzione della Darnos che, seduta a terra, ammirava il quadro completamente immersa nei suoi pensieri.

Aveva cercato per anni di dare un volto alla madre. Un volto sempre oscurato che dava vita ai suoi incubi peggiori.
Un volto che Rachele, anni prima, aveva odiato.
Era tutta colpa sua. Sua perché l'aveva lasciata, sua se i propri sudditi la odiavano, sua se suo padre aveva sposato una megera, sua se aveva un fratello viziato e odioso.

L'odio che provava per lei era scemato, andato, via in quell'ultima settimana.
Pensare che la madre fosse scappata a causa di suo padre aveva scemato il suo odio. Rachele aveva cercato di mettersi nei suoi panni, aveva immaginato la paura iniziale in un mondo diverso dal suo. Ma in quel momento, Rachele, la odiava. La odiava più di quanto avesse fatto in tutti quegli anni.
Ginevra era scappata dai suoi obblighi, si era rifatta una vita: aveva un figlio e in marito e poi era scappata anche da loro; lasciando il figlio in balia di un dolore immenso che lei stessa aveva provato.
Pensava di aver saputo tutta la verità, ma a quanto pareva i suoi genitori nascondevano ancora segreti. Chissà quante cose, il re, aveva nascosto durante il racconto.
Si sentiva spiazzata più che altro.

Poteva accettare di avere un fratello da un momento all'altro? Un fratello che forse aveva qualche potere?
Certo che poteva!
Poteva essere umiliata anche da quell'essere privo di intelligenza propria.
Poteva scappare anche da lui.
E poteva anche tornare da Ian, il potente capo pazzo dei Faon.

Odiava quella situazione, odiava Tristan, il suo fratellastro viziato, la sua matrigna, suo padre, Ginevra, Sophia, Ian e tutti quelli che avevano contribuito a far diventare un incubo la sua fuga.

In quel momento voleva solo prendere quello stupido, ma meraviglioso, quadro e romperlo.

"Rachele so che è difficile ma-" iniziò a dire Tristan. La ragazza lo interruppe.

"No, tu non sai niente. Non sai quello che ho dovuto subire dalla nascita, non sai quello che è successo solo a causa di una madre che non ha avuto il coraggio di svolgere il suo compito!" esplose lei.

Tristan tirò un sospiro e si accorse che quello era tutto vero. Lui non sapeva niente di lei, del perché si trovava in quel posto, o del perché era così tanto arrabbiata.

"Senti, so che hai appena fatto una scoperta abbastanza sconcertante, ma io so del tuo mondo e potrei aiutarti...sempre se vuoi, ovvio."

Rachele non lo sentiva realmente, stava guardando ancora quel quadro con rancore e rimorso e fu in quel preciso istante che si accorse di una cosa.
Iniziò ad alzarsi da terra, sotto lo sguardo di Tristan e Sophia (rimasta in disparte), e avvicinarsi al quadro con estrema lentezza.

Posò le mani sulla tela delicatamente e iniziò a spostarle come se avesse voluto trovare qualcosa con un passaggio segreto. Iniziò anche a tastare e dal centro si spostò sul lato sinistro, sui filamenti. Si avvicinò sempre più ai due ragazzi che la guardarono scettici.

Rachele dopo qualche minuto si spostò sul lato destro e successivamente si inginocchiò sotto il quadro.

Iniziò, anche lì, a toccare questa volta il muro dal basso verso l'alto fino ad arrivare alla base della cornice.
Decisa come non mai Rachele cercò di alzarla, ma come si aspettava non ci riuscì.

"Aiutatemi a togliere il quadro!" esclamò vicino ai due. Sophia guardò Tristan in cerca di un cenno di assenso. Nonostante tutto, aveva sempre più paura di restare in quella casa con lui.

Tristan si avvicinò al quadro di corsa e Sophia fece lo stesso. Tutti e tre cercarono di spostare il quadro. Lo sollevarono e dopo diverse indicazioni di Tristan, lo portarono in salotto e lo appoggiarono allo schienale del divano.

Ritornati nel lungo corridoio rimasero colpiti da un particolare che prima non aveva notato. I filamenti non erano fissati al quadro, nè al muro e al posto del quadro non c'era la parete.

Rachele si avvicinò ancora, attratta da quella cosa fuori dal normale.

Al posto della parete c'era una cassaforte ricoperta dai filamenti dorati.
Sorprendentemente Rachele si scansò e si allontanò.

Fu allora che vide. Tutti quei filamenti non erano attaccati alla parete ma fluttuavano come per proteggere la cassaforte. E cosa ancora più inquietante, formavano, nel complesso, una rosa. Una rosa che pian piano stava diventando nera.

Fu allora che capì. In quella cassaforte c'era qualcosa appartenente alla rosa.

In quella quella cassaforte c'era qualcosa che le apparteneva. Le apparteneva di diritto.

 Le apparteneva di diritto

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Spazio Autrice.
Un anno.
Il 31 luglio di un anno fa, tornata da una vacanza, stavo leggendo una storia su wattpad senza essere iscritta. Il giorno dopo, per problemi che non sto a spiegare, mi iscrissi e inizia a cercare di capire come funzionasse la piattaforma.
Il giorno seguente alla stessa ora di adesso inizia a scrivere il prologo della mia primissima idea e la pubblicai. Ormai il prologo è troppo diverso, ma ho ancora la copia originale.
È passato un anno. Ho conosciuto persone magnifiche che oltre a leggere le mie storie e viceversa mi sono entrate nel cuore. In un anno sono successe tante cose, nuove conoscenze e vecchie si sono mischiate e hanno dato origine a quello che oggi chiamo vita estiva. Un anno fa non avrei mai pensato di arrivare così a tanto. Di arrivare a un punto che avevo segnato come mio traguardo e questo lo devo anche, e forse solo, a voi. Grazie di tutto, so che il mio stile si deve ancora formare, e modificare negli anni... e grazie a tutti consigli che mi date e che mi continuate a daRe. Grazie di cuore a tutte le persone che hanno votato, commentato, ma anche a chi ha solo letto. GRAZIE! Grazie anche di supportarmi e sopportarmi( so che a volte per fare una cosa posso essere davvero rompiscatole).

Scusate gli errori che ci saranno. Votate e soprattutto commentate. Io vi aspetto al prossimo capitolo.

A presto
-lucy387❤

Rachele Kal -Uno Spirito Libero- //Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora