Un rumore. Uno solo. Uno solo le ronzava nelle orecchie.
La pioggia.
Il cielo nuvoloso, la pioggia scrosciante che si abbatteva con forza su quello che pareva essere cemento.
Il vento che piangeva, le piante che si muovevano a ritmo, i lamenti delle foglie che staccate dal proprio ramo danzavano in cerchio, i fruscii del bosco all'orizzonte davano al luogo qualcosa di spavento, di terrore.
La stanza era maledettamente in disordine, niente a che vedere con la sua stanza alla reggia sempre pulita e ordinata. Quella aveva delle pareti - pareti rosso sangue - e su esse erano pogiate delicatamente piante di edifici tutte fatte a matita. Alcuni fogli erano sparsi a terra, altri sulla scrivania attaccata alla parete ormai bianca a causa dei disegni. Girò lo sguardo dalla parte opposta: due poltrone rosse erano posizionate vicino a un termosifone - così Ian l'aveva chiamato - anch'esso, rosso. Il pavimento, per quel poco che si notava era in legno mentre la restante parte era ricoperta da tappeti rossi.
Il letto, per finire, era tutto bianco, posizionato più o meno al centro faceva contrasto con tutte quelle tonalità di rosso che la circondava. Lei non era da meno. La sua pelle, i suoi capelli,i suoi occhi, il suo vestito, tutto di lei risplendeva in quell'immensa oscurità. Aveva dormito tanto, altre due volte da quando aveva scoperto che la sua essenza Darnos si era rivelata al mondo. Per la terza volta era di nuovo lì, nello stesso letto, nella stessa stanza. I suoi occhi scrutavano curiosi la stanza e al di fuori della finestra. Ecco cosa l'aveva svegliata! La pioggia. Sorrise. Amava quel tempo. Era tutto confuso dal vento e in un certo senso anche lei era confusa dal vento. I suoi occhi, ormai di un celeste quasi inesistente, videro qualcosa diverso quella volta, qualcosa di impressionante. Davanti c'era una ragazza uguale a lei. Aveva letto qualcosa, una delle poche cose che sapeva sull'Altro Mondo, a riguardo. Se non errava era il suo riflesso. Certo,uno specchio! Ian sicuramente lo aveva messo lì per farle notare le differenze in lei. Aveva i capelli intrecciati in una treccia. Un vestitino davvero corto per il galateo ed era scalza. Si guardò più attentamente, avvicinandosi fino a sfiorare quello specchio con la mano. Si diede un sguardo, un altro ancora ma c'era qualcosa in lei di diverso, anzi più cose! I suoi capelli erano completamente bianchi, i suoi occhi quasi vitrei e il vestito non era bianco come aveva immaginato. No, aveva dei ricami in nero come filamenti. Si guardò allo specchio fino a che il suo sguardo arrivo all'altezza del busto che era fasciato da una cintura nera dive in mezzo era situata una rosa, la rosa nera, o perlomeno un suo simbolo.
-Devo dire che il tuo nuovo look assomiglia più a quello terrestre- disse Ian che era comparso da dietro lo specchio facendo arretrare Rachele. La aveva spaventata, non voleva parlare, però la curiosità ebbe la meglio.
-Terrestre?- chiese corrugando le sopracciglia chiare. Ian rise.
-Sì, terrestre. Vedi, quello che tu chiami "Altro Mondo"- fece le virgolette con le dita - in realtà si chiama Terra. Di conseguenza i loro abitanti si chiamano terrestri, ma hanno altri nomi, essere umani o semplicemente umani ad esempio- le spiegò. Beh almeno era stato più gentile e non la aveva spaventata.
-Quindi noi siamo sulla Terra?- chiese ancora. Ian annuì.
-E quanto è grande la Terra?- chiese ancora lei.
-Beh, non saprei esattamente quanto è grande, ma calcola che ci sono circa sette miliardi di persone in tutto il mondo- rispose lui.
-Mondo?-
-Altro modo per definire la Terra- spiegò ancora lui.
-Ah- disse sola la ragazza.
Rimasero in silenzio fin quando lui non si buttò sul morbido letto facendo quasi saltare la Darnos.
-Ti ho spiegato un po' di cose, che ne dici se adesso parli tu?- chiese Ian con in ghigno sul volto.
-Cosa?- chiese lei facendo finta di niente.
-Oh andiamo, non mi inganni. Dimmi chi sei veramente.-
Rachele tentò ancora una volta.
-Sarebbe troppo lungo da spiegare...-
-Ho tutto il tempo- la fermò subito.
-Oh...ehm...non vorrei che ti annoiassi- disse ancora. Ian allora perse la pazienza e sbatte una mano sul morbido materasso. Anche se non fece quasi rumore la Darnos sobbalzò. Le fece un sorriso, un sorriso inquietante. Rachele prese un grande respiro.
Non voleva, ma aveva paura, molta.
Ian, impaziente, la guardò e anche lui se ne accorse. I suoi occhi, i suoi occhi vitrei, i capelli bianchi e tutto il resto. Come aveva fatto a non notarlo prima? La guardò ancora s'accorse che anche il vestito non era più come cinque minuti fa, era più luminoso. Non era più quello che lui aveva definito "vestito terrestre". Come era possibile? Quando si era nascosto dietro allo specchio - e anche dopo - aveva i capelli di un biondo pallido e gli occhi azzurri, anch'essi pallidi. Già, lo specchio, non lo aveva fatto apposta, no, lo aveva fatto solo per farla spaventare ancora un po' ma non aveva funzionato. Pazienza.
La Tevs! Certo! Ma come era possibile?, si chiedeva ancora. Aveva visto la vera Rachele solo quando il processo era finito. Per lui era cambiata in un battuto di ciglia. Sapeva in fondo che lei era la Darnos ma non sapeva che durante il processo si diventava un'altra persona. Totalmente un'altra persona.'Beh, una cosa in più d'aggiungere all'elenco su una Darnos', si disse.
Poi le sorrise e riguardandola di nuovo negli occhi vitrei le disse
-Inizia, io ti ascolto-Spazio Autrice.
Oggi non mi soffermo troppo. Ultimamente sono molto impegnata ma il tempo per girovagare su Wattpad lo trovo sempre e che dire, grazie ancora per i voti e i commenti!
Spero che il capitolo vi siamo piaciuto e scusate gli eventuali errori. Sopra ci sono i capelli della nostra protagonista. Anzi c'è l'acconciatura di Rachele:)A presto
-lucy387❤
STAI LEGGENDO
Rachele Kal -Uno Spirito Libero- //Wattys2016
FantasíaMomentaneamente SOSPESA. Rachele è sempre stata l'ultima in ogni cosa. È la figlia del Re ma questo no avvera tutti i suoi desideri. La sua è una disgrazia: non ha un potere ed è erede al trono. La plebe dice che è nata sotto una maledizione, la ste...