Capitolo 4

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Essere una creatura magica in un mondo senza magia non era il massimo, anzi neanche il minimo. Non si poteva proprio sentire. Le orecchie si rifiutavano. Eppure molti, dopo la scomparsa della regina, avevano raggiunto l'Altro Mondo alla ricerca di quest'ultima o per vivere in santa pace. La prima opzione non sempre andava a buon fine. Col passare del tempo queste persone iniziarono a nutrirsi di sentimenti a loro prima sconosciuti. Uno dei sentimenti negativi più forte era l'odio tanto che molti avevano plasmato il loro potere per essere servitori di questo sentimento.
Questa era la Terra: un mondo dove i cattivi venivano chiamati Faon, gli illusi; e quelli spensierati Rian, i ribelli. Loro avevano deciso di non sottostare al re, ma vivere la propria vita senza nessun vincolo.
Rachele pensò se anche a lei, adesso, sarebbe stata chiamata Rian. Sperava vivamente di no. I guai erano abbastanza.
Prima di aprire gli occhi, Rachele, se li stropicciò. Un calore la accarezzava, mentre il suo corpo aderiva a qualcova di morbido. Iniziò a tastarlo scoprendo che era un prato verde.
Il luogo in cui si trovava somigliava al suo giardino reale, solo che questo era di grandezza ed estensione maggiore.
Decise di avventurarsi in quel luogo abbandonato dalle streghe, da stregoni o chiunque avesse un potere.
In torno a lei sentiva fruscii come se qualcuno o qualcosa la seguisse.
Una cosa che non aveva calcolato era che lei non conosceva per niente l'Altro Mondo, e neanche chi lo abitava. Sapeva per certo che ci fossero uomini senza poteri, ma quel mondo aveva qualcosa in più?
In che razza di posto era finita?
Poi successe tutto all'improvviso, velocemente qualcuno si parò davanti alla sua visuale.
-Allora è vero, sei scappata!- Esclamò lui quasi sorpreso.
-Come scusate?- domandò Rachele stizzita. Come si permetteva un individuo del genere a darle del tu? La bionda gli lanciò un'occhiataccia e nel farlo osservò l'abbigliamento dell'elemento davanti a lei.
Aveva una specie di calzamaglia blu con diverse sfumature, una camicia che usavano i contadini nel suo Regno e ai piedi aveva del scarpe apparentemente comode non come le sue.
Storse il naso. Che abbigliamento era mai quello? Certo, odiava le gonne e tutto, ma quel ragazzo davanti a lei aveva un'aria del tutto bizzarra e inquietante, incluso il suo modo di vestirsi.
-E così nel Regno si portano ancora questi scomodissimi cosi.- disse alludendo alla sua gonna e facendo uno sguardo disgustato. La ragazza cercò di non far trapelare la sua rabbia, ma era quasi impossibile.
-Cosa intendete dire?- chiese ancora.
-Ah! Non mi dare del voi per favore, queste sono cose da vecchi come quei barboni del Regno!- rispose risentito il ragazzo.
-Ma chi siete voi? E come osate offendere il Regno!?- urlò lei. Okay, addio controllo.
-Scusami, scusami! Solo che odio quelli lì! Allora dimmi chi sei?- chiese ancora mettendosi le mani davanti a mo' di scuse. Lo faceva per farla perdere la pazienza, ovvio.
-Ma come? Prima dite che sono scappata, e poi vuoi sapere chi sono? Tks.-
-Hanno detto che qualcuno aveva varcato il portale! No, chi era!- rispose antipatico. Forse era la sua c'era personalità quella. Rachele nn se ne sarebbe meravigliata più di tanto.
Rachele lo guardò con sfida: non si sarebbe mai fatta mettete i piedi in testa tanto meno da lui!
E poi che cosa ne sapeva lui del suo Regno? Aveva letto in qualche libro proibito che gli umani non sapevano niente di loro. E allora le possibilità erano solo due: l'individuo faceva parte o dei Faon o dei Rian. Forse era un Rian da come parlava e la giudicava, ma non era del tutto sicura.
Così, invece, di rispondere alla domanda che lui aveva porto lei se ne uscì con una domanda.
-Chi siete voi? Un Rian? Un Faon? Come fate a sapere che qualcuno ha varcato il portale? Ah, e già che ci siete ditemi come vi chiamate, di grazia!- disse.
-Allora, mia cara nobile- iniziò lui, mentre iniziava a girarle intorno come se la tenesse sotto controllo -Io mi chiamo Ian, ma per tutti il sono signore della paura, della sventura e della rivoluzione. Ho il potere di far cessare o iniziare una lite eccetera eccetera- sorrise maligno -sono un Faon- fece una pausa quando vide che la ragazza fece per allontanarsi, ma lui -più scaltro- la prese per i fianchi e la fece appoggiare al suo petto - e no signorina, ora che abbiamo iniziato con le presentazioni, non credi che dovresti presentarti? Ah, e tanto per intenderci tu ora vieni con me!-
-Ma come ti permetti? Lasciami! In nome di mio padre lasciami! Sono la principessa Rachele.-
Silenzio. Ecco cosa si sentì nell'aria. Ian allentò la presa, ma non tanto per lasciare libera Rachele.
-Continua- ordinò.
Rachele sbuffò per come quello screanzato la trattava. In fondo, ma proprio in fondo, aveva paura di quel tipo. Era un Faon.
-Dovevo essere incoronata il giorno del mio diciottesimo compleanno, ma sono scappata...la corona, non la volevo.- cercò di essere il più credibile possibile. In fondo parte della verità la aveva detta.
-Mi stai nascondendo qualcosa, eh?- sorrise Ian mentre le stringeva il piccolo braccio.
-Mi fai male.- rispose subito la bionda.
-A quando ne so, la principessa non dovrebbe avere nessun potere, allora perché sento una forte presenza magica?- chiese ancora il ragazzo.
-I-io non lo so, lasciami- Rachele iniziò a piangere. Il Faon le strinse ancora di più il braccio. Si sarebbe divertito a torturarla: sapeva bene come far male a una ragazza nobile -quasi regina- del Regno. Aveva già un'idea di come farlè rimpiangere la sua fuga. In fondo era figlia di Ginevra. Ian sapeva che Rachele mentiva e questa bugia le sarebbe costata molto cara.
Ian si ridestò dai suoi pensieri per i lamenti che emetteva la ragazza. Era lei la presenza magica. Lei aveva il potere. Lei era la Darnos. E sarebbe stato zitto finché lei non avrebbe deciso di dirglielo.
E sarebbero bastati un paio di giorni, non di più.

-Andiamo!- ordinò serio per poi rimettersi a camminare tra le foglie con il braccio di Rachele tra le sue mani.

La ragazza, sconfitta, si fece trascinare.
Cosa le sarebbe successo?

Spazio Autrice.
Lo so.
Lo so.
Lo so.
So che dovevo pubblicare ieri, ma vi sono stati vari impegni scolastici e personali che hanno influito negativamente sul pomeriggio di ieri.
Quindi mi son trovata costretta ad aggiornare oggi anziché ieri.
Spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto e da come avrete capito c'è un nuovo personaggio: un Faon, anzi il capo di tutti i Faon. Diciamo che sarà un pochino crudele a entrare nella testa di le-... okay non dico più niente.
Scusatemi gli errori di battitura e stesura. E come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciate un voto e soprattutto un COMMENTO (ma anche due).




A presto
-lucy387❤




Rachele Kal -Uno Spirito Libero- //Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora