Capitolo 6

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L'aria aveva iniziato a farsi pensante. Pesante come quel macigno che Rachele si sentiva in petto.
Paura.
Terrore.
Egoismo.
Curiosità.
Queste erano le parole per descrivere quel suo petto. Si meravigliava come fosse ancora viva con quel terrore addosso.
Irresponsabile, avrebbe detto suo padre. Ma era proprio questo il bello: suo padre non c'era. E solo per quell'unica volta se ne rammaricò. Lui solo avrebbe potuto salvarla da quel casino, ma chi le avrebbe assicurato che il Re avrebbe alzato un solo dito per lei? Non la aveva fatto con Ginevra, sua moglie, figurarsi per sua figlia che non era accettata come figlia.
Si trovava in un casino più grande di lei. Tutto, in pochi giorni, era precipitato: le sue certezze annullate, il suo odio aumentato, i poteri della Darnos acquisiti, la visita della rosa nera, il suo compleanno, la fuga, l'Altro Mondo, i Faon e il loro capo avevano travolto la ragazza in un mare di confusione rendendo ciò che lei credeva leggende, realtà.
Ian sapeva, aveva dubbi certo, ma sapeva.
Come sapeva lei, sapeva Ian, difficile da ammettere, ma Rachele aveva capito che il capo dei Faon voleva che lei, e solo lei, sputare il rospo.
Al contrario di Ian, però, Rachele pensava che lui aveva già perso. Lui aveva iniziato una guerra già vinta da lei in partenza
Durante il viaggio la ragazza aveva avuto l'opportunità di specchiarsi sul letto di molti laghi e aveva constatato che stava diventando sempre più chiara fisicamente, come se si stesse ammalando di una grave malattia.
Ian, facendo la parte del finto tondo, aveva chiesto cose del tipo "-cosa ti sta succedendo?, hai gli occhi più chiari...- e li Rachele aveva capito tutto, grazie anche all'insistenza di Ian.
Aveva saputo, inoltre, che il tempo nell'Altro Mondo  passava molto più lentamente.
Ora si ritrovava legata e seduta su un fredda pavimento in una stanza al dir poco schifosa. Con quel poco di luce che filtrata da una minuscola finestra, Rachele aveva notato che, anche il suo vestito stava diventando più chiaro, quasi bianco.
Non poteva succedere; questo avrebbe solo alimentato i sospetti di Ian su di lei.
Sospetti.
Stentava a crederci. Quella stessa parola aveva dominato la mente della Darnos per molte notti e molti giorni. Sapeva cosa significava non dormire perché molti dubbi ronzavano in mente. Eppure non voleva dire niente a Ian sulla sua vera natura. Non poteva, non voleva e non doveva dirglielo. Semplicemente no, doveva rimanere muta. Ian non sapeva completamente tutto, lo sapeva anche Rachele quindi, fin quando faceva finta di niente, tutto poteva andare a posto. Cambiava tutto però, se le iniziavano a schiarirsi gli occhi e i capelli, la gote e l'intera pelle, e per finire in bellezza, i sospetti aumentavano, se anche i vestiti si schiarivano.
Non poteva fare niente, non doveva fare niente per due motivi: non sapeva come fare e non voleva neanche fare niente perché forse i Faon sapevano qualcosa di sua madre. Poteva estrapolare delle informazioni,  poteva utilizzare questa situazione a suo vantaggio. Aveva letto in qualche libro che, secondo alcune leggende, la Darnos aveva il potere di ammaliare qualsiasi essere. Il punto era che non sapeva se i suoi poteri si erano del tutto risvegliati, attivati.
Sentì un colpo di chiavi e smise di pensare a qualsiasi piano di fuga o altro. Aveva saputo che Ian, oltre a tutti i poteri terrificanti che aveva, poteva leggere nel pensiero.
Entrò nella cella in tutta la sua eleganza. Si era cambiato, constatò Rachele.
-Allora che ne dici, mi fai uscire da questa cella? Io non ho fatto niente.- si lamento lei cercando di non pensare al fatto che era andata lì per cercare sua madre e tutti le altre cose.
-No Rachele, non ti lascerò andare fin quando non mi dici chi sei o cosa sei veramente.-  disse infine Ian. Incuteva terrore.
Molti brividi di paura attraversarono la colonna della Darnos.

E adesso, cosa sarebbe successo?

Ian, cosa le avrebbe fatto?

Spazio Autrice.
Suspense😍. J'adore le suspense😍.
È tipo il mio asso nella manica. (Lo sa bene chi ha letto The Return Of Nightmare: vi facevo soffrire per tutti i colpi di genio che mo venivano, beh almeno lì era puntuale e aggiornavo due volte a settimana!)

Quanto tempo fa dovevo aggiornare?
Quasi una settimana fa, ebbene non ci sono riuscita.
So che il capitolo è corto, ma chi mi conosce bene e chi conosce il mio modo di scrivere sa bene che queste sono le mie tipiche uscite.
Vi devo svelare che, non so bene il perché, ma non ho fonte di ispirazione e per questo vado un po a rilento. Ma non preoccupatevi! È già tornata! Mi scuso per il capitolino ma era necessario.
Aspetto i vostri voti e soprattutto i vostri commenti (sono quelli che amo di più), scusate gli errori di grammatica e sappiate che domani dalle 9.00 a.m alle 2.00 p.m circa sarò poco attiva (andrò a teatro) quindi chi ha voglia di contattarmi che so per qualcosa lo faccia dopo quest'orario perché poi io, sbandata come sono, le notifiche le salto e non leggo più le chat.
Detto questo, detto tutto.

A presto
-lucy387❤

Rachele Kal -Uno Spirito Libero- //Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora