|Capitolo 2|

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Cammino lungo il corridoio per arrivare alla mensa, la campanella è suonata da poco, ho una fame da lupi, non mangio da ieri.
Mi metto in fila e appena finisco il mio turno cerco un posto dove sedermi.

"Oh Tomlinson" non faccio in tempo ad arrivare al tavolo, che Harry mi si para davanti con i suoi due amici " hai di nuovo fame per caso? Ma quanto mangi si può sapere? Di questo passo a scuola verrai rotolando, non credi? Facciamo così ti dò una mano, il tuo pranzo lo prendo io, tanto tu hai mangiato abbastanza." dice con un ghigno perfido, mentre Zayn e Liam ridono divertiti.

Ha decisamente ragione, se non mangiassi così tanto potrei finalmente portare una taglia più piccola, magari arrivo alla 32 e poi mi fermo. La 34 è da obesi, lui ha ragione, devo smettere di ingozzarmi. Ignoro il mio stomaco che brontola ed esco fuori dalla mensa a testa bassa dalla vergogna. Chissà che schifo per gli altri vedere il mio grasso..

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Sto tremando, oggi è 17 ottobre e questo equivale ad una sola cosa...

Sono solo in palestra che aspetto con terrore ed ansia, è passata quasi un'ora ma del mio compagno non c'è ombra viva. Decido di iniziare a sistemare da solo; così tolgo la felpa, anche se mi vergogno della maglietta quasi aderente, mi si vede la pancia. Per fortuna che la tuta larga non mostra le mie coscie.

Dopo ciò che a me sembra un'infinità, sento la porta della palestra sbattere, di conseguenza mi giro e vorrei non averlo mai fatto.

"Oh, bene, mi hanno messo con la checca obesa, fato del cazzo." sbraita il riccio appena mi vede "Bhe" sbuffa "ci sarà da divertirsi" e la sua espressione cambia in un secondo, ora ha un sorriso furbo sulle labbra.

Non potevo essere più sfigato di così, non avrò mai pace, non avrò mai amici e sarò deriso anche nell'unico giorno che potevo reputare decente.
Abbasso il volto dispiaciuto di avergli rovinato la giornata e mormoro un flebile scusa balbettando.

"Cristo, sei proprio una checca. Mi chiedo quando sparirai da qui." crak.

"E poi per favore copriti, non sei un bello spettacolo con quella maglia." crak.

Corro negli spalti per recuperare la felpa e nell'indossarla quasi non cado.

"Sai che io non farò nulla qui dentro, se non dirti la verità, quindi metti in ordine. Lo faccio per te, ovviamente, almeno bruci qualche grammo e ti alleggerisci." dicendo questo se ne va a sedersi sugli spalti a giocare con il suo cellulare.

Forse devo ringraziarlo, così facendo mi aiuta ad essere meno brutto, e magari chi lo sa, potrei iniziare a piacergli. Ma cosa dico? Io non piaccio a nessuno, ne ora ne mai.

Inizio a sistemare tutto, fa davvero caldo in questa palestra, ma non posso togliermi la felpa o lui si metterebbe paura. Prendo un materassino che per me è troppo pesante, ma non chiederò il suo aiuto, io..io posso farcela.

Come non detto, sono caduto con tutto l'oggetto su di me, prendendo una storta alla gamba. Sentendo il boato Harry si gira e inizia a ridere beffardo. Poi con tutta la lentezza del mondo si alza e viene ad alzare il materasso, mi stava facendo un male tremendo la gamba.

"Ouch" dico piano per il dolore.

"Non avevo mai sentito la tua voce così bene, e devo dire che anche quella è molto da checca Louis, forse questo era un segno, avrei dovuto lasciarti lì sotto." alza gli occhi al cielo e se ne va.

Dopo 7 ore di lavoro, vado a casa per farmi una lunga doccia. Evito la cucina come la peste e mi metto a dormire stanco, se avessi mangiato a quest'ora avrei ripreso tutto quel poco che avevo perso.

Mi sveglio poco dopo, con mia madre che mi chiede di andare a comprare il latte. Indosso un jeans più stretto del solito, purtroppo fascia il mio enorme sedere ma non ho tute pulite. Esco di casa, prendendo i solidi sul bancone della cucina, e vado verso il supermercato.

"Louis bei pantaloni" poi una risata, alzo la testa e Styles blocca la strada che stavo percorrendo.
Deglutisco, per poi abbassare la testa pieno di vergogna.

"Non sapevo avessi un culo così bello" continua, so che mi sta prendendo in giro, ma è il commento meno offensivo che mi abbia mai detto.

Gioco con le mie dita, aspettando che se ne vada, ma lui continua a fissarmi, e in questo momento vorrei essere ancora più basso, di quanto già non sono, e sparire dalla sua vista.

"Dimentico sempre che oltre ad essere orribile, sei anche muto." sbuffa, per poi passarmi accanto e darmi una spallata.

"Oh scusa Lewis, ci vediamo a scuola" dice ghignando e andandosene.
Io sono orribile..

Alcune lacrime scendono sul mio viso, possibile che anche andare a fare la spesa sia così doloroso? Il dolore è quotidiano, sempre lo stesso, sempre da lui.
Mi asciugo le guance e vado a prendere ciò per il quale sono uscito.

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Esco dalla classe di musica e vado dritto in palestra per l'ora di educazione fisica. Mi cambio quando tutti sono usciti dallo spoiatoio e metto una delle mie tute e la felpa.

Stavo facendo uno degli esercizi di basket quando mi sono sentito poco bene. Ora sono in infermeria e la signora Milly sta dicendo che devo mangiare qualcosa, perchè ho avuto un calo di zuccheri.

Con tutta l'insicurezza del mondo mi diriggo verso le macchinette, non posso mangiare, ma sono quasi svenuto, ma io non posso!
Mi avvicino cautamente quando qualcuno si appoggia al distributore.

"Louis, queste cose sono piene di grasso, ora capisco perchè sei così" mi guarda dall'alto verso il basso "se mangi sempre questa merda. Se vuoi ti faccio smaltire un po'" dice con un sorriso che non promette nulla di buono.

Infatti due secondi dopo sono accasciato per terra dolorante, mi ha sferrato un pugno allo stomaco, e continua calciando il mio petto, fa così male, il mio stomaco sarà pieno di lividi. Mi copro la faccia quando inizia a picchiarmi anche lì, poi smette e se ne và senza dire nulla. Piango copiosamente, non riesco nemmeno ad alzarmi e svengo qui a terra privo di forze.

Mi risveglio con un suono strano, intorno a me c'è un ambiente neutro bianco, una stanza d'ospedale?

"Oh Louis" mia madre prende posto nella mia visuale "non fare mai più una cosa del genere. Sono dovuta andare via dal lavoro per venire qui! Il mio tempo non è una gioco. Ho cose serie da fare che stare dietro ad un diciasettenne con i bulli alle calcagne." oh..

"Sc-scusa ma-mamma non succederà m-mai più." dico abbassando il capo colpevole.

"Bene, ora vado visto che ti sei svegliato. Casa non è molto lontana da qui, puoi fartela a piedi, tesoro." mi da un 'bacio' leggero e poi in meno di un secondo è già fuori dalla porta.

Mi dimettono qualche ora dopo consigliandomi di restare a casa almeno domani. Appena entro vado a bere dell'acqua e mangio una mela, quella non mi dovrebbe far ingrassare. Poi corro in stanza e vado sotto le coperte, dormire in ospedale è stato davvero impossibile dopo tutto quello che è successo con lei..





Ecco a voi il secondo capitolo, spero che vi piaccia. È più 'interessante' del primo.

Niky! Xx.

The Dirty Blood Wings |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora