Mi sono svegliato da poco, è l'una passata del pomeriggio e io come al solito ho fame. Apro il frigo cercando qualcosa che non mi faccia aggiungere kili, prendo uno yogurt bianco e vado a mangiarlo sul divano.
In casa come al solito non c'è anima viva, ma poco dopo mi arriva un messaggio da mia madre, che mi avverte che tornerà domani mattina. Bene, tanto non faceva alcuna differenza oramai.Sono stato tutto il giorno a girare per casa come un'anima in pena, ora sono le due di notte e non ho per niente sonno.
Guardo la tv, finchè non sobbalzo a causa di un forte tonfo alla porta. Mi alzo in fretta, quasi a cadere, e guardo dallo spioncino al di fuori. Harry? Cosa ci fà Harry alle due di notte fuori casa mia? Soprattutto come sà dove abito?Non voglio aprirgli, ma potrebbe arrabbiarsi e sarebbe peggio. Ma se vuole farmi del male? Infondo posso sempre dirgli che stavo dormendo. Ma poi sarei una cattiva persona.
Un altro tonfo mi riscuote dai miei pensieri, mi mordo il labbro nervosamente, mentre piano apro il portoncino.Il riccio entra dentro barcollando, è
praticamente ubriaco fino all'osso del collo. Lo guardo preoccupato, si siede a terra incrociando le gambe, per poi scoppiare a ridere."Quei cazzoni dei miei amici mi hanno lasciato lì da solo" ride "ho trovato casa tua qui vicino Louis, tu sai perchè mi hanno lasciato lì?" ride ancora, ride così forte che gli schiamazzi si trasformano in singhiozzi.
Sono rimasto immobile tutto il tempo, poi mi accascio alla sua altezza e senza dire nulla asciugo alcune delle sue lacrime.
"Perchè non mi rispondi? Non mi parli mai. Nemmeno loro mi parlavano, ma io non ho mai fatto nulla" lo guardai perplesso, a chi si stava riferendo?
"Loueh, sai che dietro di te c'è una gallina enorme? spostati." dice tirandomi su di lui.
Divento rosso, mi alzo subito da sopra di lui e mi sposto."Sei così piccolo, tipo un cereale. Non hai le corde vocali, io lo so, sono un dottore"
Non sapevo che fare, se fosse rimasto qui il mattino dopo mi avrebbe picchiato.
Così, titubante, gli chiedo dove abita."Ma allora parli!" ride "Voglio dormire sul frigo di casa tua, non portarmi via" cosa stava farneticando.
"T-ti accompagno i-io a c-casa.." dico titubante.
"Poi resti da me? Non vuoi uscire da solo di notte, vero?" dice fin troppo serio "Ci sono i ragazzi malati, anche gli uomini che non sanno stare al loro posto con le mani" ma tu mi picchi sempre Harry..."per non parlare dei mostri delle fogne" dubitavo avesse preso un momento di lucidità.
Ho praticamente costretto il riccio a dirmi il suo indirizzo, è appena entrato in casa. Sto tornando indietro, le strade sono veramente buie, ma per fortuna non è molto lontano, in 20 minuti dovrei essere a casa.
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Entro a scuola e vado subito verso il mio armadietto, strano che io non abbia ancora visto Harry. Forse è rimasto a casa dopo ieri, sembrerà cattivo, ma lo spero tanto..
Non vorrei dirlo, e non so perchè mi sta venendo da piangere, ma mi fa male il petto solo a pensarci, perchè non posso mettere fine a tutto questo!Vado nell'aula di psicologia e mi metto seduto all'ultimo banco.
"Ehy"
"Oi ci sei" una mano sventola sulla mia faccia."Oh sc-scusa, ti riferivi a m-me?" chiedo titubante.
Un ragazzo moro seduto vicino a me mi sorride, ha gli occhi neri bellissimi, ma non hanno quell'alone strano che contengono quegli occhi verdi."Chi altro sennò?" ridacchia.
"S-si hai rag-ragione, ma ne-nessuno parla mai con m-me" dico abbassando il volto dalla vergogna torturandomi il labbro inferiore.
"Perchè mai?" chiede perplesso. Come, non mi ha visto ?
"N-no, n-nulla."
"Piacere Bryan" si presenta allungando la mano.
La stringono leggermente, "L-louis".
"Allora piccoletto, che ne dici se a pranzo ci sediamo nello stesso tavolo?" era un sogno? Lo hanno pagato o qualcosa del genere?
"S-sicuro?" balbetto.
"Ovvio, mi sei simpatico" dice sorridendo e, dopo un tempo che non ricordavo così lungo, sorrido anche io.
Ci mettiamo a seguire la lezione, per poi separarci nelle altre ore di studio.Sono in mensa, ma di Bryan non c'è nemmeno l'ombra. Sapevo che non dovevo illudermi; così, faccio dietro front e sto per andarmene.
"Ehy Louis, vai via?" oh, è lui.
"i-io..n-no"
Ci sediamo ad un tavolo un po' lontano e iniziamo a parlare, più o meno."Tu non mangi?" mi chiede. Ora cosa mi invento!
"I-io non ne h-ho bi-bisogno" dico abbassando la testa imbarazzato.
"Come? Sei così piccolo che anche il vento potrebbe romperti" afferma perplesso.
Ma cosa sta dicendo! Secondo me ha problemi alla vista."Tieni" mi porge metà del suo panino, ma io rifiuto immediatamente.
"Almeno la metà della metà? Dai fammi felice, mh?" chiede sorridendo.
"o-ok" dico titubante, forse dopo farò una corsetta per smaltirlo.
Esco da scuola un po' più leggero del solito, sono felice, più o meno, cioè io non dovrei ma lo sono. Mi sento un po' meglio?
"Ciao Lou, ci vediamo domani" va via sorridendomi Bryan.
Ricambio il saluto e vado a casa anch'io.Sto facendo i compiti quando una notifica dal mio cellulare mi distrae, è Bryan. Oggi a pranzo ci siamo scambiati i numeri.
Apro il messaggio che recita:Da Bryan
'Lou ti andrebbe di uscire, possiamo prendere un cornetto, se ti va? Mi annoio!!'
Non so perchè sto sorridendo, ma accetto ed inizio a sistemare la scrivania.
Apro l'armadio e prendo un jeans non tanto stretto, una felpa e le mie vans. Vado in bagno per sistemarmi
i capelli, aggiugno un po' di profumo sul mio collo, scendo di sotto afferando le chiavi di casa ed esco.Percorro la strada per arrivare al punto d'incontro, sul marciapiede intravedo Harry. Dove mi nascondo ora? Non posso farmi vedere, io voglio uscire con l'unico amico che ho.
Non posso far nient'altro se non affrontarlo."Oh Louis ti sei conciato per bene, dove vai?" dice con un ghigno cattivo.
Abbasso lo sguardo torturando le maniche della felpa.Poi in un lampo di coraggio punto i miei occhi nei suoi e..merda. Sono sempre più belli..Lui mi scruta senza cattiveria e poi distolgo subito lo sguardo.
Lui continua a fissarmi, poi senza dire nulla va via. Cos'è successo? Non mi ha insultato, non ha detto nulla. Spero stia bene...
Riprendo il mio cammino un po' più preoccupato.
Spero non gli sia successo nulla. So che mi fa del male, ma io gli voglio bene e non voglio che stia male, io lo amo..
Voglio che sia felice, almeno lui.
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The Dirty Blood Wings |Larry Stylinson|
FanfictionAssorbire gli insulti come una spugna, senza rilasciare nulla, lasciando che questi permangano nella sua mente, ricordando ogni suo singolo sbaglio. La spugna riesce ad espellere il suo contenuto quando viene stretta tra le mani, e forse lui aveva s...