|Capitolo 17|

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"Louis, alzati, non lo ripeterò ancora" urla mia madre salendo le scale, posso sentire il rumore delle sue ciabatte. Guardo la sveglia sul comodino e, con grande orrore, vedo che sono le quattro del mattino. Ma le si è folgorato il cervello!?

"Mamma, sono le quattro del mattino!" mi lamento mettendo la testa sotto il cuscino.

"Anne ed Harry saranno qui fra mezz'ora; alzati pigrone!" possibile che ci voglia così tanto ad arrivare in montagna!

Sbuffo contrariato, incoerente con il mio togliere le coperte dal mio corpo e alzarmi. Vado diretto in bagno, mi lavo; così poi posso mettere il mio spazzolino nella borsa.

Quando torno in cameretta per vestirmi trovo un jeans nuovo sul mio letto. Mi avvicino prendendoli in mano, sono stretti, troppo stretti. Ma sicuramente li ha comprati la mamma per mettermi alla prova, se la offendessi rifiutandoli? C'è anche una soffice pelliccina dentro, per mantenere il calore. Mordendomi il labbro inferiore, li indosso insicuro. Mi entrano precisi, mi fanno il culo di Niki Minaj, sono orribile. Sono troppo grasso per questo tipo di abiti. Poi la felpa grande di Harry mi cattura la visuale con il suo colore scarlatto. La provo sopra i jeans e un sorriso mi spunta spontaneo. L'indumento è abbastanza grande da coprire le mie cosce e il mio sedere rendendo quei pantaloni indossabili anche con il mio peso.

Soddisfatto scendo giù con il borsone.

"Tesoro, sei una favola, sapevo che ti sarebbero stati una meraviglia" mi loda mia madre; non che non gli creda, ma lei mi vuole bene a prescindere e non direbbe mai una cattiveria, quindi prendo il suo complimento un po' con le pinze. Sono felice che si stia avvicinando a me, è l'unico parente che ho su questo mondo.

"Grazie" gracchio sorridendole, poi il campanello suona; così mi appresto ad aprire.

La faccia di Anne è sorridente e dolce, proprio come il suo abbraccio. Dietro di lei c'è Harry che, appena mi nota, mi sorride furbamente.

"La mia roba ti dona troppo Loueh, dovrei prestarti più volte le mie cose" fa un occhiolino facendomi divenire paonazzo. Forse non avrei dovuto indossarla quella felpa. Si avvicina, poi, lasciandomi un bacio sulla guancia bianca. Mi viene la pelle d'oca ogni volta. Ma non dovrebbe. Per niente.

"Pronti a partire?!" ci sprona mia madre afferrando borse e buste alla random. Io e il riccio annuiamo aiutandola prendendo anche la mia borsa. Infiliamo tutto in auto, per poi accomodarci anche noi nell'abitacolo. Io ed Harry siamo dietro mentre le nostre madri davanti che chiaccherano. Sarà un lungo viaggio, infatti mi sono procurato delle cuffiette. Lungo viaggio per la presenza di qualcuno accanto a me, non per altro, di certo.

***

"Ehy Louis" sussurra qualcuno al mio orecchio; non riconosco la voce restando ancora nel mondo de sogni. "Svegliati" continua; mugolo qualcosa di strano e mi accoccolo ancora di più al mio cuscino con una consistenza strana, sembra fin troppo marmoreo.

"Lou siamo arrivati" solbalzo quando la voce parla più forte vicino al mio timpano. Appena mi alzo la faccia di Harry è la prima cosa che vedo. Mi sta sorridendo con quelle sue fossette della morte.

"Sei un dormiglione! E smettila di fissarmi in quel modo." gracchia ridendo poco dopo. Arrossisco togliendo subito lo sguardo da lui. Ora che ci penso non vedo nessun cuscino.

"Comode le mie gambe, eh?" ghigna mentre io divento più rosso, se possibile. Tossisco per spegnere l'imbarazzo (cosa del tutto inutile) e farfuglio delle scuse.

"Ragazzi ce la fate a scendere dalla macchina o volete accamparvi qui?" trilla mia madre aprendo il porta bagagli. Harry apre subito la porta scendendo. Lo seguo a ruota chiudendo lo sportello e mentre lui aiuta mia madre a far scendere le valigie, io vado verso Anne.

The Dirty Blood Wings |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora