La luce che proviene dalla finestra mi infastidisce gli occhi, così sono costretto ad aprirli, per poi richiuderli.
Mi guardo intorno non riconoscendo subito la stanza, scoprendo subito dopo che sono ancora a casa di Styles. E i ricordi della sera prima si fanno vividi nella mia mente. È stata la serata più bella che io abbia mai passato in vita mia.
Con un enorme sorriso sul volto mi alzo, scendo le scale, incontrando un Harry, ancora in pigiama, in cucina."Buongiorno nano, dormi sempre così tanto?" mi chiede sorridendo, mentre versa il caffè in una tazza.
"Che ore sono?" chiedo strofinandomi un occhio, ignorando la domanda del riccio.
"Le 9:30" e lui pensa che le nove e mezza sia tardi? Ma su quale pianeta vive.
"Cosa vuoi per colazione?" dice poggiandosi al mobile della cucina sorseggiando il suo caffè, è così bello. Vorrei fargli una foto ed incorniciarla. Cioè, no, ma cosa vado a pensare.
"Io n-non faccio m-mai colazione" dico titubante sedendomi su di una sedia.
"Bene, oggi la farai" mi fa l'occhioino.
Arrossisco come di consuetudine, mi riformula la domanda di prima ed io imbarazzato rispondo: "The".
Mette a riscaldare l'acqua, per poi girarsi di nuovo dalla mia parte."Louis, lo sai che dormi in una posizione proprio strana?" ridacchia il riccio.
"Emm, si lo so, n-non so, è comodo" dico giocherellando con le mie dita.
Non so perchè sono così nervoso, abbiamo solo dormito insieme, nello stesso letto...con una sua maglia...con le sue braccia che mi stringevano.."Louis"
"Louis" mi richiama Harry.
Sussulto come un ladro preso in flagrante."Tieni il the, scemo" ride, per poi salire di sopra, forse per cambiarsi.
"Grazie mille Anne. La prossima volta sarà da noi, ed Harry, sei il benvenuto anche tu" dice mia madre, salutando la sua amica.
"Jay, tranquilla, sai che puoi venire quando vuoi, cara. Ovviamente, parlo anche per il piccolo Lou" sorride dolcemente Anne.
"Allora alla prossima settimana" fa l'occhiolino mia madre ridacchiando.
Le due donne vanno rispettivamente una in casa e l'altra in macchina."Ciao, gnomo" dice Harry con un ghigno, scompigliandomi i capelli.
"Ciao Har" sussurro sorridendo, massaggiandomi il braccio con puro imbarazzo, tanto da farmi colorare le guance di un rosso brillante.
Poi vado in auto, visto che mia madre sta suonando il clacson. Infondo, mi dispiace, e non poco, lasciare questo momento, io, io sono stato benissimo con Harry. E vorrei passare più momenti come questi, ma so che non si può, è impossibile. È impossibile smettere di odiare una persona, soprattutto in così poco tempo.----------------------------------------------------------------------------------
"Buongiorno Lou" dice baciandomi la guancia.
" 'Gio-giorno Bry" dico arrossendo. Lui mi scruta un attimo in puro silenzio.
"Di chi è questo gicchetto?" chiede perplesso rompendo il ghiaccio.
"U-un mio amico" dico in preda al panico. Fa che mi creda, fa che mi creda.
"Louis, tu non hai amici, oltre me" dice indurendo la mascella. Certo che bella faccia tosta che ha. Io ho altri amici, si, bhe, più o meno.
"Dimmi di chi è" dice serio.
"Si bhe, n-non è pro-oprio mio amico, di-diciamo quasi?" dico io facendomi sempre più piccolo tra lui e l'armadietto. Non capisco quale sia il suo problema, siamo usciti solo una volta.
"Dimm-"
"Louis ti stavo cercando da più di mezz'ora, ti sei dimenticato del progetto?" dice Harry guardando male Bryan, per poi prendermi da un braccio portandomi via, senza dare il tempo al moro di dire qualcosa.
"Che stava facendo?" chiede tranquillo, continuando a guardare difronte a se.
"Volev-va sapere di c-chi era la giacca; a proposito t-tieni" dico porgendogliela.
Lui mi guarda qualche secondo "Tienila fino alla fine delle lezioni nano" afferma "La prossima volta che ti chiede qualcosa con tale arroganza, digli ch'è del tuo ragazzo, e anche che gli spacca la faccia quando lo vede."
"C-cosa?" chiedo stupito dalla sua affermazione.
"Hai capito, ora andiamo in cortile, le foglie ci aspettano" mi sorride, poi scappa furtivo nel cortile suggerendomi di seguirlo. Peccato che le sue gambe siano quelle di una giraffa.
"Oltre che nano, sei anche lento" nota il riccio facendomi la linguaccia.
Metto il broncio, Harry mi osserva sorridendo divertito."Ora non fare il musone, altrimenti ti chiamerò per tutta la vita Brontolo." dice scompigliando i miei capelli lisci.
"Io non sono lento, sei tu che hai le gambe lunghe e arrivi prima!" dico con ovvietà.
"Tieni, Brontolo" mi passa un rastrello, sbuffo per il soprannome e mi metto a raccogliere il fogliame.
"Il nomignolo ti si addice proprio" dice ricopiando il mio sbuffo per imitarmi.
Lo guardo male e poi mi giro dal lato opposto."Stavo scherzando stupido" dice mettendo delle foglie secche sopra di me e alcune nella maglia.
"Harrehh!" sbraito scuotendo la testa e allargando la maglietta "questa me la paghi"
Insomma, alla fine il giardino era messo peggio di prima.
Mi rigiro nel letto per la centesima volta, volevo fare un sonnelino, ma nulla.
Prima Bryan mi ha inviato un messaggio di scuse, sembrava veramente dispiaciuto, lo spero per lui. Non voglio persone false intorno a me, che poi me la prendo tanto per un po' di gelosia, quando dovrei essere felice. E poi parlo con Harry dopo tutto quello che ha fatto e ora vorrei prendermela per una cosa oltretutto non così cattiva, anzi, dimostra di tenerci a me, l'ha fatto con un po' troppa brutalità, ma non fa nulla. In sintesi l'ho perdonato, anche se non ha praticamente nulla di cui scusarsi, mentre qualcun'altro si, ma non lo fa.Alla fine mi alzo dal letto e vado in soggiorno, accendo la tv e guardo le mie serie tv di 'lupi mannari' come dice mia madre.
"Ehy tesoro" parli del diavolo e spuntano le corna.
"Si mamma?" chiedo concentrato sulla tv.
"Io sto uscendo, non so a che ora torno, in caso ordina una pizza, ho lasciato i soldi sul mobile dell'ingresso." dice, per poi andare via. Non spenderò quei soldi.
Mi alzo dopo ore di progammi e mi vado a fare una, bellissima e calda, doccia.
L'acqua calda d'inverno è la cosa più spettacolare dell'universo, rimarrei qui sotto per l'eternità, se non fosse per il campanello che continua a suonare. Senza pensarci metto l'accapatoio e scendo le scale, facendo attenzione a non scivolare.Apro la porta e
Perchè?
Divento rosso per l'assurda scena in cui un fantastico Harry mi vede in accapatoio.
"Cos-cosa ci fai qui?" Chiedo insicuro.
"Sai un certo nano brontolone si è dimenticato le chiavi di casa nella mia giacca" dice lui divertito, scrutandomi da la testa ai piedi. Io ancora più imbarazzato cerco di coprirmi di più.
"Oh" ecco dov'erano finite! Sono stato a cercarle per un'intera ora.
"Grazie mille" dico imbarazzato "Vuoi entrare?" chiedo, è il minimo che posso fare, si è fatto tutta la strada per un mazzo di chiavi quando poteva darmele a scuola.
Gli faccio spazio e lui entra, lo faccio accomodare sul divano."M-mi vado a ve-vestire e torno, ci m-metto poco, pro-romesso" balbetto in preda all'ansia, per non so cosa, e sparisco di sopra.
***
Ciao a tutti! Spero che la storia vi stia piacendo♡ Se volete lasciate qualche commento e votate!Niky! Xx.
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The Dirty Blood Wings |Larry Stylinson|
FanfictionAssorbire gli insulti come una spugna, senza rilasciare nulla, lasciando che questi permangano nella sua mente, ricordando ogni suo singolo sbaglio. La spugna riesce ad espellere il suo contenuto quando viene stretta tra le mani, e forse lui aveva s...