Capitolo 1 - nuova vita.

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Sento un fastidiosissimo rumore che mi  rompe i timpani

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Sento un fastidiosissimo rumore che mi rompe i timpani.
Non mi abituerò mai a quel rumore odioso che produce la sveglia.
I raggi del sole attaccano brutalmente il mio viso. Di istinto mi copro per la luce fastidiosa.
I miei piedi toccano quelle gelide mattonelle, i brividi mi percorrono il corpo velocemente.
Voglio solo dormire.
Sento la maniglia scricchiolare e di istinto mi alzo.
«Dai sù fai presto
«Dio mamma sono le 6:31» alzo gli occhi al cielo sbuffando. «Devo stare alle 8:30 lì.» dico tutto ad un fiato. «come credi che possa fare tardi.» dico.
«Sì lo so Rì, ma lo sai.» respira profondamente. «Per me non e semplice tutto ciò lo sai, hai costruito una piccola vita a Londra.» faccio un piccolo sorriso, ma ciò non la fa sentire meglio.
Cammino fino ad arrivare alla cucina, l'odore del caffè mi entra nelle narici.
E il mio primo giorno di scuola nella mia nuova città. Muoio dalla voglia di fare nuove conoscenze.
Accendo una sigaretta per rilassarmi un po' ma non fa nessun effetto. Voglio ritrovare la gioia che ho perso 8 mesi fa.
«Vai a prepararti.» sento dire da mia madre dall'altra parte della casa.
Anche se queste quattro mura traballanti così piccole che mi circondano non aiutano, nonostante la casa fosse piccola mi sentivo tremendamente strana.
Non sono triste, neanche felice. Non so come mi sento.
Faccio un lungo tiro dalla sigaretta che scaccia i miei pensieri per pochi istanti.
Sblocco il mio iPhone. Come al solito nessun messaggio, nessuna notifica.
Sono sola. E così che mi sento.
«Fai presto che fai tardi.» dice mia madre prima di entrare in cucina.
Mia mamma odia vedermi fumare.
Non so perché non mi abbia detto le sue solite parole "non fumare" o "in questa casa non si fuma".
Faccio l'ultimo tiro dal mozzicone spegnendola in una posacenere.
«Vado a prepararmi.» dico.
Controllo l'ora dall'orologio appeso nella mia camera tutta verde.
Prendo dell'intimo pulito dal cassetto.
Faccio una doccia molto rapida e calda. Nonostante e settembre e il caldo afoso si fa sentire.
Asciugo i capelli con l'asciugamano.
Apro il mio armadio. Inizio a fissarlo, ma non penso a cosa mettere. Penso alla nuova vita che mi aspetta.
Abito a Nizza da poco più di un mese. Non ho fatto nessuna conoscenza.
Non sono quasi mai uscita dalla mia casa. Volevo delle nuove amicizie. Volevo delle amiche. Volevo rivivere.
Scaccio i pensieri sentendo il frastuono che sta facendo mia madre in cucina.
Alla fine indosso un paio di jeans stracciati sulle ginocchia con una t-shirt gialla che si abbina perfettamente al pantalone.
Indosso delle converse nere e bianche alte.
Faccio la piastra ai capelli. prendo la cartella con un paio di quaderni e penne dentro e schiocco un bacio sulla guancia di mia madre.
Sono le 8:02 credo che arriverò al cortile della scuola in anticipò.
Collego le cuffie all'iPhone ed inserisco il casuale.
In pochi minuti mi ritrovo davanti la mia nuova scuola. Percorro l'enorme cortile cercando un posto per cui sedermi.
Adocchio una panchina di legno vicino alla soglia della scuola.
C'è una ragazza sulla panchina.
Ha una massa di capelli lunghi biondo platino, di sicuro siano stati tinti. Un fisico smagliante.
Cammino verso la panchina e mi siedo dove la bionda tinta mi squadra.
«Ciao.» sorride.
Le faccio un finto sorriso. Credo se ne sia accorta che mi sta antipatica.
«Sono Iggy azalea.» mi porge la mano. Ed io la stringo rendendosi ancora più antipatica.
«Abito alla casa difronte a te.» sorride.
Tolgo le cuffie e sorrido anch'io.
«Rihanna Robyn Fenty, ma puoi chiamarmi Riri.» sorrido. «Che anno frequenti?»
«» mi risponde ancora sorridendo. «tu?»
«Sì anch'io.» arrotolo le cuffie e le inserisco nella tasca dei jeans.
«Molto bella la tua casa.» mi dice sistemandosi la coda.
Vorrei dirle che la mia casa fa letteralmente schifo, ma gli dico un semplice "grazie".
«Anche la tua e molto bella, direi che e enorme.» gli dico.
«Grazie.» mi dice. si alza e mi dice «Che fai non entri?» sorride.
«Sì aspetta
«Com'è che ti chiami scusa.» gli dico ridendo.
«Sempre Iggy.» ride.
Annuisco. «Iggy sai qual'è la 3Dpm
«Mitico» sorride entusiasta.
«Che c'è?» gli dico curiosa.
«Sei capitata proprio nella mia classe.» ride. «Non preoccuparti ti farò sentire a tuo agio.» dice tutto ad un fiato.
«Lo spero.» faccio un piccolo sorriso.
«Ciao signora Frast.» sorride agitando la mano in segno di saluto.
«Lei e la persona più infame e crudele su questa terra.» rido
«Perché?» dico
«Il voto più alto che mi ha messo e il 2.» dice toccandosi i capelli. Credo sia una fissazione toccarsi i capelli.
«Ma sono tutti così felici di tornare a scuola?» domando.
«Sì. Questa scuola e uno sballo. Tutti sono felici di venire a scuola.» dice con aria furba.
Annuisco.
«Salve ragazzi sono la professoressa Katia Forn, insegno spagnolo. Sono nuove in questa scuola. Vedo che siete tutti un po' euforici.» dice la signora dall'aria goffa.
Le 5 ore passano con presentazioni.
Arrivo a casa nel giro di due minuti. Mi ha dato un passaggio Iggy.
Credo sia stata molto gentile.
Diceva bene mia nonna "l'apparenza inganna." Non e affatto antipatica. Ha tutta un'aria snob da principessa ma e perfettamente l'incontrario.
Entro in cucina e leggo un post-it attaccato al frigorifero "cucinanti qualcosa. Torno stasera. Ciao".
Ho fame, troppa fame.
Non potrei mai cucinare, mi annoio tremendamente.
Scorro la home del mio profilo Facebook.
Le solite cose, post di ragazze depresse per le rotture con ragazzi.
Post di gente che ballano credendosi Justin Bieber. Ma ciò li rende solo ridicoli.
Amavo la danza. Credo che la danza sia arte. Puoi liberamente mostrare ciò che senti dentro.
La notte della morte di mio padre mi misi a ballare tutta la notte. Sentivo di liberare il mio dolore ad ogni passo. Ma quasi come di scatto tutto il dolore mi sotterrava appena mi fermavo. Nom avevo più forze. Ma continuavo a ballare, la mia tristezza, la mia rabbia, la mia infelicità continuava a rimanere lì.
Dopo 8 mesi lunghi ma nello stesso tempo corto le mie tristezze, infelicità e le mie rabbie erano ancora lì.
Sono ancora qui. Tutto ciò mi rosica la mia anima ancora ora.
Ho cercato di dimenticare, ma non si può dimenticare. Quindi ho deciso di far finta che non sia successo nulla. Sono consapevole che non mi rende al fatto più forte. Ma e l'unica ancora in questo oceano di tristezza.
L'unica via di scampo.
Accendo una sigaretta scacciando tutti i pensieri oscuri che mi abbagliano la vita.
Iggy e decisamente simpatica, credo che potrebbe nascere una buona amicizia.
Mi ha spiegato come sopravvivere 5 ore in quella struttura che dovevo affrontare ogni mattina.
Per lei e odio profondo verso la scuola.
Io credo di adorarla, tantissime persone, con il loro passato. Con il loro presente, con il loro futuro, con la loro personalità che combatte per essere migliore.
Mi terrorizza il fatto che in quella scuola ogni settimana si siano almeno due risse.
Annie mi ha detto di stare lontano dai ragazzi, i ragazzi come Genny Junior, Robyn Powerman, ed altri ragazzi che non ricordo i noni.
Direi che ho conosciuto vari ragazzi della mia classe. Ma non ho permesso a nessuno di farmi corteggiare. Odio i ragazzi stronzi. Amo i ragazzi romantici, che ti aprono la portiera della macchina, che chiude la zip che contiene il vestito della propria donna.
Non ho mai trovato una persona così, anche se ho 17 anni volevo iniziare ad avere una vita con una persona che mi potrebbe dare la gioia di vivere.

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