Capitolo 4 - baci rubati.

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Sorride sempre

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Sorride sempre. Anche quando stiamo parlando di cose semplici lui e sempre col sorriso stampato in faccia. Lo adoro.
«Dove mi porti?» chiedo accendendo una sigaretta.
«Non dovresti fumare fa male.» mi dice infastidendomi.
«Dove mi porti?» ignoro ciò che ha detto con un tono diverso di prima.
«A fare un giro.» dice.
«Sì ma dove?» rido.
«Non lo so. Camminiamo finche non troviamo una panchina.» ride grattandosi il lobo.
Non voglio per niente sedermi. Mi metterebbe imbarazzo.
Lui e molto bello. Credo che l'avrò pensato troppe volte.
Ha una t-shirt nera che spicca sulla sua carnagione abbronzata.
Jeans stracciato con delle scarpe di non so quale marca abbinate.
Camminiamo per una lunga mezz'ora.
Non so dove sono.
Lui si guarda intorno e lo vedo andare verso un muretto basso.
Si siede ed io rimango in piedi.
«Siediti mi farai venire il torcicollo.» dice con la testa alzata sorridendo.
Faccio ciò che mi ha detto e sistemo essendo scomoda.
«Come mai mi hai chiesto di uscire?» gli dico.
Mi fa un sorrido ma non capisco cosa vuole dire.
«Dico ieri non mi hai degnata di una parola. Mi fissavi solo.» dico con il mio solito sorriso di sempre.
«Come? Non posso chiederti di uscire?» Dice scherzoso.
«Certo che puoi ma.» non mi lascia finire perché ribatte scherzosamente dicendo.
«Come faccio a non fissarti? Sei bellissima» arrossisco come un peperone, mi sento andare in fuoco, non potevo credere che mi definiva bella. Anzi bellissima mi definisce.
Il mio cuore e schizzato dal mio petto.
Credo che non se ne sia accorto che sono arrossita per la scarsa luce che c'è in quella piazzetta desolata.
«Sembri un peperone.» dice ridendo facendomi arrossire ancora di più.
«Dai finiscila.» dico accendendo una sigaretta per sfogare la mia vergogna.
«Dai sul serio perché mi hai chiesto di uscire?» dico gettando via il fumo dalle narici.
«Non lo so mi andava di uscire con te oggi.» dio l'apparenza inganna.
«Domani con chi ti andrà di uscire! Fammi sentire.» dico ridendo sotto i baffi.
«Boh con te?»
«In cosa ti sei diplomato?» dico cambiando discorso. «C'è sei diplomato?» dico facendo un tiro dalla sigaretta
«Sono diplomato nello scientifico.» dice orgoglioso.
«Bello lo scientifico.» dico alzando le sopracciglie.
«Che c'è?» dice.
«Boh il fatto che dall'apparenza sembri stronzo, e credevo che non avessi nessun titolo di scuola. Invece sei diplomata.» dico con sincerità.
«Lo so, lo hanno detto un paio di persone.» dice orgoglioso.
Getto il mozzicone calpestandolo con il piede destro.
«Sei così bella.» dice senza vergognarsi.
«Oh grazie.» faccio un lungo respiro e gli dico. «Anche tu lo sei.» lo guardo e provo una vergogna assurda.
«Posso baciarti?» mi dice ed io mi sento il cuore salire esplodere.
Voglio letteralmente baciarlo. Ma non posso dirgli di sì. Crederà che sono una facile. «No mi dispiace. Per ora no
Si avvicina a me e sento il suo respiro sulla mia pelle.
«Per adesso?» sento le sue labbra bollenti appoggiarsi alle mie con tutta la dolcezza che può avere uno stronzo come lui.
Oppongo resistenza mettendogli le mani sul petto per staccarlo da me.
La sua lingua tocca la mia facendomi venire i brividi per tutto il corpo.
Le mani che una volta stavano sul petto sono salite fino alla nuca senza accorgermene.
Muovo la mia lingua che compiace perfettamente con la sua.
Si stacca da me per riempire i suoi polmoni.
Mi guarda negli occhi e lo ribacio. Stavolta sono stato io a baciarlo. Non potevo non farlo.
Il suo alito di mentolo si mischia col mio alito di tabacco. Ci stacchiamo tutti e due allo stesso decimo di secondo.
«Hai detto che non volevi baciarmi per ora.» ride a due centimetri dal mio viso.
«Sì infatti non so cosa mi sia venuto per la mente.» abbasso gli occhi.
Lo riguardo e nota che fissa le mie labbra.
Si attacca sulle mie labbra e subito lascio che la sua lingua trafora la mia.
Dopo diverse ore che siamo rimasti a baciarci e a raccontarsi mi accompagna a casa lasciandomi un ultimo bacio.
Entro in casa e subito corro alla finestra per vedere cosa stia facendo.
Sorride.
Mi sento una dodicenne che ha la prima cotta.
Mi piace alla follia.
Cosa devo fare adesso? Mandargli un messaggio? Aspetto un suo messaggio?
Calmati mi ripeto.
Mi ha lasciata solo pochi minuti fa. Quando andrà a casa sua mi manderà un messaggio di sicuro. Come lui ha detto mi sembra che vuole continuare ad uscire con me. E sono veramente felice di quello che ha detto.
Accendo una sigaretta e cammino per andare a rilassarmi un po' in camera mia.
Mia madre dovrebbe tornare a minuti.
Decido di chiamare Iggy per raccontargli tutto.
Al primo squillo come al solito mi urla nell'orecchio «Riri mia» dice urlando.
«Non puoi capire cosa e successo. Justin mi ha chiesto di uscire oggi, ci siamo baciati.» dico tutto ad un fiato.
«Riri non dire nulla a Selena. Erano fidanzati pochi mesi fa. Lei e ancora innamorata finirete per litigare di continuo se glie lo dici.» dice.
«Si ok ma hai capito? Sono felicissima
«Si sono felice anche io per te. Come mai ti ha baciata.» ride. «lui e uno cosí timido
«Ma quale timido, mi ha detto che sono bellissima, adorabile, sua e molto altre cose.» dico presuntuosa.
«Cosa?! Davvero
«Sì allora non capiscì?! Mi ha baciata!» dico urlando sempre di più.
«Che figata.» dice ridendo.
«Vieni da me dai. Mangi qui da me.» le dico supplicandola non conoscendo ancora la risposta.
«Sì ok tanto sono sola e non mi va di stare sola.» dice e sorrido alle prime due sillabe che caccia dalla sua bocca.
«Ok! Ciao fai presto.» riattacco senza nemmeno farla parlare.
Corro a sistemare il bagno.
La mia camera e un disastro mi ripeto. Do una sistemata veloce e sento bussare alla porta.
«Cazzo sei un razzo!» gli dico dandole un bacio sulla guancia.
Nonostante la conoscessi solo da ieri stiamo legando molto.
«Dimmi tutto voglio sapere.» dice entrando.
Gli racconto tutto e inizio a domandarmi come mai ancora non sia tornata mia madre.
Faccio per chiamarla ma sento bussare il campanello e mi rilasso all'istante.
Racconto quasi tutto al di fuori del bacio a mia madre e lei subito fa amicizia con Iggy.
Nonostante la morte di mio padre lei non mi ha mai mostrato la sua tristezza che la divora.
I suoi occhi sono tristi ma tutto il resto sorride.
Sembra che Iggy sia amica di mia madre non mia.
Stanno parlando da sole da più di 20 minuti ormai.
«Cosa mangiamo?» dico alle bionde.
«Non so.» dice mia mamma
«Opto per una pizza.» subito ribatto.
«Sì per me va bene.» dicono in coro.
«Adesso dite anche le stesse cose.» dico ridendo.
«Siamo migliore amiche dovresti saperlo.» fa l'occhiolino a mia madre e mia madre subito ricambia.
«Sì ma chi ha un numero di una pizzeria a domicilio?» domando.
«Io ne ho uno di una pizzeria a pochi km da qui.» dice Iggy.
Chiamiamo e prenotiamo 3 pizze margherite.
Dopo quasi tre quarti d'ora arrivano le benedette pizze e la divoro come fossi un cannibale.
Loro stanno ancora mangiando, parlano del lavoro della madre di Iggy.
«Come e stato baciarmi?» mi invia un messaggio facendomi subito brillare gli occhi.
«Direi bello credo.» gli dico cercando di nascondere il sorriso che si forma sul mio viso.
«Guarda come sorride. Ti ha solo inviato un messaggio.» dice mia madre Ad Iggy riferendosi a me in modo scherzoso.
«Non capite.» sbuffo sorridendo pienamente.
Ridono coinvolgendomi.
«Andiamo in camera voglio rilassarmi un po'» dico ad Iggy. accendendo una sigaretta poco dopo aver finito la frase.
Chissà se quando ha detto che sono bella lo diceva sul serio.
«Metti qualche canzone.» dice Iggy facendo un tiro dalla mia sigaretta.
Subito dopo la vedo ballare sulle note di "Super Bass" di Nicky Minaj.
Amo profondamente Nicky. Sono profondamente innamorata della sua musica, è il mio punto di riferimento dove posso sfogarmi. Ogni sua canzone sembra risolvere ogni mia tristezza.
Inizia a fare del twerk facendomi strapazzare dalle risate.
«sei una frana.» appoggio la sigaretta nel portacenere. «guarda e impara.» inizio a fare del vero twerk.
Passiamo la serata a ridere e a scherzare.
Verso mezzanotte lei si reca a casa sua per fare un bagno.
Mi addormentai pochi minuti dopo che senti chiudersi la porta di ingresso accompagnata da mia madre che le dice che e la benvenuta in questa casa.
Sprofondai in un lungo sonno senza mandare la buonanotte al mio adorato.

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