Capitolo uno.

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Capitolo uno.

Dovrei prepararmi per andare a scuola, ma eccomi qui, come sempre, seduta sul water a distruggermi lentamente mentre penso e ripenso alle cose che non vanno in me e nella mia vita. Sono infelice? sono infelice perché non sono psicologicamente in equilibrio con me stessa? comunque sia, in quel water, penso di averci sputato anche l'anima.

Una chiamata mi fa ritornare sul pianeta terra e alzo gli occhi al cielo quando vedo illuminarsi lo schermo con la scritta "mamma" . Ah bene, ha deciso di farsi viva.

"Pronto mamma? che cosa vuoi?" rispondo più acida che mai.
"Perché  devi rispondermi sempre cosi? quand'è che inizi a darti una calmata e a portare rispetto?" Non mi lascia neanche il tempo di parlare che inizia con le solite scuse del "perdonami ma non ci sarò per tutta la giornata, ho delle nuovi missioni, uno straordinario, mille casi da risolvere" così poggio il telefono sul lavandino ed inizio a lavarmi i denti, continuo a farmi gli affari miei fin  quando non la sento praticamente urlare, ma quant'è fastidiosa?

Sento il sangue salirmi in testa dalla rabbia, afferro il cellulare e sbotto "Questa chiamata potevi anche evitartela, ormai questa storia del "uh non posso tornare a casa mi dispiace" la sento fin troppo spesso, la so quasi a memoria, che devo dirti? dimmi che devo risponderti" scandisco bene le ultime parole e sento che potrei esplodere.

Una voce di sottofondo chiama con urgenza il nome di mia madre, che, scusandosi chiude la chiamata dicendo di aver del lavoro da fare.

Inspiro e respiro profondamente. Perché deve essere così egoista? perché non fa altro che lasciarmi sola?

Il cellulare squilla di nuovo, questa volta però è un messaggio whatsapp della mia migliore amica Emily.

Messaggio da Emily:
"Ho avuto un piccolo imprevisto, oggi arrivo in ritardo e quindi salto letteratura, ci vediamo in mensa"

Guardo l'orario e quasi mi metto ad urlare per quanto sono in ritardo, è la volta buona che il professore mi uccide.

Sono impalata da più di cinque minuti a guardare l'armadio non sapendo che cosa mettermi così decido di mandare a fanculo tutto prendendo le prime cose che mi capitano tra le mani e mi dirigo a scuola.

Le lezioni passano lentamente e oggi tutti non fanno che bisbigliare tra di loro. Oggi a letteratura il professore ha annunciato l'arrivo di un nuovo ragazzo, non proprio nuovo perché è già stato in questa scuola.. in realtà non ho ben capito la situazione. Ammetto che quando l'ho visto entrare sono rimasta quasi incantata dalla sua bellezza ma Cristo..non sono rimasta a guardarlo con la bocca aperta e la bava che scolava sui libri come la maggior parte delle ragazze in quest'aula! che cagne, stavo quasi per lanciare i croccantini a tutti.

Mi sto dirigendo in mensa e prego tutti i Santi di questo mondo di non incontrare quella faccia di culo di Allison perché è la volta buona che se continua a stuzzicare Julie la desintegro.

Vedo Emily, Julie e Thomas seduti attorno al tavolo che mi fanno cenno di andare lì... ma.. ma aspetta! quello non è il ragazzo nuovo?che ci fa seduto lì? come fa a conoscerli? ha già stretto amicizia con tutti loro? e perché tutti gli studenti  non fanno altro che guardare verso il tavolo, bisbigliare ed indicare il tizio che è appena arrivato? le ragazze quasi urlano dalla felicità e posso giurare di aver visto molte di loro aggiustarsi il reggiseno per mettere in risalto le tette. Prima o poi donerò croccantini a tutti.

Ti trattengo e ti respiro .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora