CAPITOLO 7

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L'ISOLACHENONCÈ

- Tieni stretta la mia mano e non lasciarla per nessun motivo! - urlò Peter a Helena.
Stavano volando nel cielo di Londra ormai da qualche minuto, ma per Helena era come se il tempo si fosse fermato. Chi l'avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe trovata a librarsi nel cielo, mano nella mano con in ragazzo stupendo che invece di guardare il meraviglioso spettacolo che offriva la vista di Londra di notte non faceva altro che guardare lei. I suoi occhi erano di un verde così intenso che si riuscivano a vedere anche al buio, e poi avevano qualcosa di strano, era come se brillassero di una luce propria...
Ad un certo punto Peter alzò la testa di scatto verso l'alto, spezzando così quello strano legame che si era creato tra di loro.
- Adesso chiudi gli occhi -disse il ragazzo a Helena. La ragazza ubbidì e subito dopo cominciò a percepire intorno a sé una forte luce bianca, non riuscì a resistere quindi socchiuse gli occhi: "oddio, moriremo!''  - pensò.
Si stavano avvicinando sempre più velocemente a due punti di luce che emanavano una luce così intensa che Helena dovette chiudere di nuovo gli occhi. Quando la ragazza riaprì gli occhi si ritrovò circondata da una coltre di nuvole bianche e soffici che non le permettevano di vedere cosa ci fosse oltre il suo naso.
- Non vedo niente! - esclamò la ragazza. Si girò e si accorse si essere sola.
-Peter! -cominciò a chiamare- PETER!
- Che cè? Già ti mancavo?- disse il ragazzo sbucando alle sue spalle.
- Non lo fare mai più!- strillò Helena-e levati quel sorriso soddisfatto dalle labbra! - concluse imbronciata.
-perché? Non ti piace? - disse Peter avvicinandosi ancora di più alla ragazza.
Helena posò il suo sguardo sulle labbra del ragazzo. In effetti, il suo sorriso così beffardo e dolce allo stesso tempo le piaceva... e come se non le piaceva, ma di certo non poteva dirglielo...
- Io...io...-riuscì solamente a dire.
- Tu? - replicò Peter posandogli una mano sulla guancia e avvicinando il suo viso a quello di Helena. Ormai eramo vicinissimi quando...
"BOOM"
- Lo hai sentito? -domandò la ragazza staccandosi da Peter.
- Si...- disse il ragazzo con tono deluso
- ma non so co...- ma non riuscì a terminare la frase perché una palla di cannone squarciò la nuvola su cui si trovano sbalzando il ragazzo verso l'alto e facendo precipitare Helena verso l'isola.
-PETER! PETER!- gridò la ragazza. Ma Peter non la vedeva da nessuna parte. Helena, intanto, continuava a precipitare sempre più velocemente.
-Pensieri felici. Devo pensare a qualcosa di allegro!- si disse tra sé e sé, ma l'unica cosa che le veniva in mente era che presto si sarebbe sfracellata al suolo. Poi vide un nastro nero spuntare da sotto il suo braccio destro. -lo zaino!- esclamò. Ebbe giusto il tempo di sfilarselo dalle spalle e premerselo sul viso."Mamma, papà, aiutatemi voi..."
Heleba si schiantò su una radure dell'isola e perse conoscienza. Nel frattempo Peter era riuscito ad uscire dalla coltre di nubi e stava cercando la ragazza senza sosta non riuscendo, però, a vederla da nessuna parte.
-Helenaaa! Helenaaa!-cominciò a gridare, ma della ragazza non c'era traccia. Fu in quel momento che Scintilla gli saettò davanti al volto, il ragazzo l'afferrò con entrambe le mani, in modo da avere la sua completa attenzione.
-Scintilla! Alscoltami bene! Vai alla tana è ordina a tutti i bimbi sperduti di cercare Helena, CORRI!- Scintilla si liberò dalla presa del ragazzo e, capricciosa com'era, cercò di opporsi dicendogli che non riceveva ordini da nessuno,ma appena vide la rabbia esplodere sul volto di Peter partì a razzo in direzione della Tana. Rimasto solo, il ragazzo cominciò verso il punto in cui pensava fosse caduta Helena, ma si arrestò di colpo quando vide, tra gli alti scogli della splendida laguna delle sirene, ergersi, in tutto il suo tenebroso splendore, il Jolly Roger.
- Dannato Uncino...ecco chi ha sparato la cannonata...- Peter fu tentato di catapultarsi sulla nave e farla pagare a quel farabutto, ma in quel momento aveva qualcosa di più importante a cui pensare, doveva ritrovare Helena, e al più presto. -"Non finirà come l'ultima volta...'' - Ripeteva tra sé e sé mentre si dirigeva verso l'isola - "...stavolta non la perderò".
Intanto, sul ponte del Jolly Roger, Capitan Uncino scrutava attentamente il cielo...
- Capitano! Capitano! -esclamò Spugna correndo goffamente verso Uncino,
- abbiamo individuato la ragazza, posso dare l'ordine di portarla a bordo?
-Non serve Spugna...- disse il capitano senza staccare gli occhi dal cielo -sarà lei a venire da noi... com'è sempre successo.




Ciao a tutti :3, come sempre ringrazio tutti voi che leggete la mia storia e soprattutto quelli che nei commenti mi invitano a continuare, voi soprattutto fate nascere in me la voglia di continuare a scrivere. Mi raccomando fatemi sapere se anche questo capitolo vi è piaciuto ;)
 

Il RITORNO DI PETER PANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora