Peacemaker.

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ZAYN'S POV

Ero agitato. Parecchio agitato. Sia per l'esame di fine quadrimestre, sia per le ultime cose da organizzare per la festa. Sarebbe risultato un party parecchio figo, ai miei occhi e agli occhi di tutti quelli che l'avevano organizzata con me. E sicuramente la gente si sarebbe divertita un casino. Avevamo messo un palco all'interno della palestra, adornato con decorazioni tipicamente natalizie e spostato verso il fondo, in modo tale che tutt'intorno ci stessero i tavoli con il cibo e le bevande. E poi qualche divanetto qua e là, per creare posti dove la gente si sarebbe potuta appostare se si fosse sentita stanca di ballare. Magari mi ci sarei appostato anch'io per rubare qualche bacio violento ma passionale alla mia Perrie.

Si, esatto, la mia Perrie. Avevamo deciso di frequentarci costantemente. E io non avevo più visto nessuna ragazza all'infuori di lei. Sembra strano, vero? Bè, si è vero. Ma lei mi faceva stare bene. In un certo senso ci completavamo. Lei era calma e riflessiva, io irascibile e impulsivo. Di conseguenza, quando c'era da agire d'impulso, la aiutavo io. E quando c'era da ragionare e stare calmi, lei era la mia spalla. E mai aveva fallito nelle sue imprese. Riusciva sempre a far uscire il meglio di me, e io le ero molto grato.

La vidi che mi stava raggiungendo dal fondo della palestra, in tutta la sua bellezza, con la sua camminata sensuale e quei capelli biondi platino legati in una treccia a spiga sulla spalla. Quell'eyeliner pesante sugli occhi che le faceva risaltare le sue iridi cerulee. E quel fisico eccitante che si ritrovava. Le mani rigorosamente nelle micro tasche della sua aderente felpetta viola.

"Ciao gnocco!", mi sorrise, posando leggermente le sue labbra sulle mie.

"Ciao meraviglia!", eh si, ero completamente sotto per quella ragazza. Non avevo mai chiamato nessuna con un soprannome di quel genere.

"Allora, come procedono i preparativi?"

"Fantasticamente, grazie!"

"La prova intermedia?"

"Fatta! Speriamo di aver ottenuto un buon risultato!"

Poi mi abbracciò e mi baciò ancora sulle labbra, questa volta più convinta, per salutarmi meglio. La baciai e tenendola ancorata alle mie braccia, le sorrisi. Lei mi sorrise di rinvio. E, giustamente, mentre mi stavo godendo quel bel momento con Perrie, mi sentii chiamare.

"Zayn, vieni subito qui!"

"Che cazzo vuoi, Jimmy?"

"E' importante...sai cosa intendo...", mi disse mentre continuava a farmi segno con la mano di seguirlo.

Dissi a Perrie di aspettarmi lì che sarei tornato in un battibaleno, e lei annuì, dicendomi che mi avrebbe atteso con ansia. E girò le spalle verso la porta d'ingresso. Lo raggiunsi molto velocemente, per concludere la cosa altrettanto velocemente. Stavo pensando solo a Perrie in quel momento. A stare con lei tutto il pomeriggio, tutta la sera, tutta la notte. Fino al giorno dopo. Non avevo tempo per farmi rompere i coglioni da una matricola.

"Che vuoi?"

"Guarda qua...", e Jimmy mi fece vedere una foto di Louis e Harry che si stavano baciando contro la betulla. Eroticamente anche.

"Perfetto! Non potevo chiedere di meglio!"

"Domani sera a metà festa la proietteremo sul megaschermo e li sputtaneremo per tutto il college"

"Andata!", ci battemmo il pugno in segno d'accordo. Poi io tornai finalmente da Perrie. Era ancora girata di spalle e guardava sempre verso la porta d'ingresso.

"Eccomi, tesoro...", ma non si girò a parlarmi, anzi mi indicò verso l'ingresso.

"Guarda là...", continuando ad indicare, l'altra mano sempre rigorosamente nella tasca della sua felpa. Alzai il capo per rivolgerlo dove mi stava specificando Perrie, e vidi Louis. Stava battendo i pugni sopra il cofano della sua macchina, parcheggiata lì davanti, e tirando calci agli pneumatici anteriori, il tutto imprecando ogni due parole.

Pensavo Di Averti Perso- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora