epilogo

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Quattro mesi dopo (Louis' pov)

"Harry, tesoro!", gridò mia madre, correndogli incontro.

"Jay, ciao! Ti trovo molto bene...", rispose Harry, abbracciandola forte.

"Bel tentativo di sviolinamento, riccio, ma guarda che non so se ti ho già perdonato..."

"E dai, mamma, l'ho perdonato io...", dissi, ancora con il braccio attorno alle spalle di Lottie.

"Uff, va bene, va bene...qualche punto l'hai recuperato, solo perché sei bello come il sole..."

"Dai, poi mi imbarazzo..."

"Bè, ha ragione...", risposi io arrossendo.

"Uaaaahhh, sei proprio un rammollito innamorato cotto, Lou...", mi prese in giro mia sorella. Di tutta risposta le sfregai i capelli con la mano.

"Tu stai zitta!", continuai con una buona dose di solletico, che la fece ridere fino alle lacrime, essendo particolarmente sofferente.

Eravamo tutti nel mio appartamento, e avevamo invitato le rispettive famiglie, per un annuncio importante che dovevamo fare. Anne e Gemma non erano ancora arrivate, ma la confusione che c'era in quella casa tra le gemelle che si attaccavano alla schiena di Harry per giocare, mia madre che continuava a fargli complimenti e Lottie che urlava per il solletico, era delle peggiori. Poco dopo, suonarono alla porta.

"Harry, apri tu? Aarghh...", urlai a Harry, troppo impegnato a divincolarmi dalla presa di Lottie, che nel frattempo si era alleata con Fizzy.

"Si, amore...", mi rispose, alzandosi dal divano e dirigendosi alla porta, "MAMMA!", e la abbracciò, "GEMMA! VECCHIA STRONZA, FATTI STRITOLARE..."

"CIAO FRATELLO BASTARDO!", e lo abbracciò a sua volta, stretto. Quasi non si lasciarono per almeno dieci minuti. Quella scena mi fece una tenerezza assurda, erano un sacco di mesi che Gemma e Harry non si vedevano, ed erano molto legati.

"Dai, ora mollami, fammi salutare quel figo del tuo fidanzato!", disse, avvicinandosi a me, "ciao bel figo!"

"Ciao meraviglia, come stai?", la baciai sulle guancia.

"Bè, dai, bene, se solo il mio ragazzo non mi avesse appena lasciato, facendosi palesemente la mia migliore amica...e pensa che volevamo sposarci! Bastardo!"

"Oddio, mi dispiace..."

"Ma va, era solo un coglione! Uno così, meglio perderlo che trovarlo..."

In poco tempo, tutti ritornarono a far quel qualcosa che ristabilì una buona dose di confusione. Io parlavo con Gemma, che mi raccontava nei dettagli delle sue ultime serate in letti diversi, completamente ubriaca. Harry si pavoneggiava indirettamente mentre mia madre e Anne gli facevano un sacco di complimenti. Le mie sorelle si erano messe tutte sul tappeto a guardare un cartone animato con Dan. Quando ci liberammo io di Gemma e Harry delle mamme, ci avvicinammo.

"Vieni con me un attimo...", Harry mi trascinò in camera.

"Harry, ma che...", ma non finii di dire la frase, che chiuse la porta e mi appoggiò con forza, per baciarmi sulle labbra.

"Finalmente, cazzo...avevo voglia di darti un bacio da ormai un sacco di ore..."

"Non riuscivi ad aspettare?"

"No, piccolo bastardello...non riuscivo, non riesco mai quando si tratta di te..."

"Quanto ti amo...senti, ma...", lo abbracciai posando le mie braccia attorno al suo collo, "glielo dici tu?"

"La sorte ci è comune...potresti dirglielo tu..."

"Se glielo dici tu, avrai una sorpresa..."

"MMh, che tipo di sorpresa?", mi chiese, scettico. Mi avvicinai alle sue labbra ancora di più, leccandogliele e mordendogliele passionalmente.

Pensavo Di Averti Perso- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora