Talk is cheap and li...

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ZAYN'S POV

Ero seduto in macchina, al posto guida, parcheggiato nel solito posto in centro, con il finestrino abbassato, mentre fumavo una sigaretta. Avevo i minuti contati, se così si può dire, ma non avrei concluso nulla se non avessi aspettato ciò che dovevo aspettare. Qualche minuto dopo, vidi la persona che stavo cercando uscire da Clinton Cards.

"Stan...?", lo chiamai, continuando a fumare la sigaretta, rigorosamente appoggiato alla portiera della mia macchina. Non so perché, ma faceva figo interagire con la gente stando appoggiato alla carrozzeria fumando una sigaretta. Decisamente, avevo visto troppi film!

Si girò, sentendosi chiamare, e sbarrò gli occhi, facendo cascare a terra lo zaino che teneva sulla spalla.

"Ancora tu? Cosa vuoi? Ti ho detto che sarei sparito..."

"Non ti voglio fare niente, coglione...ho solo bisogno che vieni con me...fai l'ultimo sforzo...d'altronde, è per colpa tua se è successo tutto questo..."

"Senti, lasciami stare..."

"Forse non mi sono spiegato molto bene...", dissi, facendo l'ultimo tiro e buttando violentemente la cicca della sigaretta a terra, "tu ora, volente o nolente, sali su questa cazzo di macchina e vieni con me in quel cazzo di posto dove devo andare...intesi?"

Fui particolarmente convincente, a quanto pare, perché Stan, senza dire a o b, annuì e salì in macchina, al posto del passeggero. Assentii a me stesso, avrei dovuto anche darmi una pacca sulla spalla da solo per quanto fossi convincente. Salii in macchina, e mi squillò il telefono.

"Pronto?"

"Amore, dove sei?"

"Perrie, tesoro, ciao! Sono in macchina, sto andando ad Holmes Chapel..."

"A Holmes Chapel? A fare cosa, scusa?"

"A recuperare Harry...è di sicuro tornato a casa..."

"Oh, allora non ti trattengo...ciao amore, chiamami quando hai risolto..."

"Certo tesoro...ah, probabilmente dovrai anche tu aiutarmi..."

"Tu chiama, e io ti aiuto...ciao amore..."

Chiusi la chiamata, appoggiai il telefono sul cruscotto e impostai il navigatore che mi avrebbe portato nel Cheshire. Vedevo che Stan era abbastanza in soggezione, ma non mi preoccupai più di tanto. L'unico motivo per cui l'avevo costretto a salire in macchina e a venire con me era per risolvere tutto quel disastro. Quindi, sia che avesse intavolato una discussione, sia che non avesse spiccicato parola, non me ne sarebbe importato un fico secco.

"E' tanto che stai con lei?", mi chiese, ad un certo punto, continuando a guardare davanti.

"Cosa ti interessa?", risposi, con aria strafottente.

"Senti...se devo venire con te, almeno non vorrei farmi seccare la gola stando in silenzio tutto il viaggio..."

"Passami una sigaretta...", gli indicai il portaoggetti, che aprì e fece come gli chiesi. Mi accesi l'ennesima sigaretta, e pensai che in effetti stare in silenzio mi avrebbe messo particolarmente in soggezione, perciò forse sarebbe stato meglio parlare.

"Di solito non sono uno che parla molto...preferisco agire...ma in questo caso, se agissi, sarebbe come scagliare una bomba...", feci un tiro, "comunque no...è più o meno due mesi e mezzo...ed è un record assurdo per me..."

"Come mai?"

"Perché prima di incontrare Perrie, a me interessava solo scoparmene quante più possibile...e la lista è lunga...Perrie...non so...quella ragazza mi ha trasformato..."

Pensavo Di Averti Perso- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora