Eccomi qua, qui pubblicherò diverse One Shot (per lo più riguardante scene hot o fluff), di personaggi inventati o tratti da anime/manga ¢:
Aggiornerò ogni qualvolta vedrò il mio neko amoreggiare con un altro neko (maschio ovviamente u.u).
Buona le...
Il suono dell'infrangersi delle onde sugli scogli è il suo battito, il vento che soffia increspando la superficie il suo respiro, il sole che si infrange su di esso all'orizzonte i suoi occhi, gli esseri che lo attraversano, sferzando la corrente, le sue membra.
Quanto ho bramato unirmi a quel quadro di armonica libertà, diventare parte di quella musica perpetua ed eterea. Chiudere gli occhi, aprire la mente, focalizzare in essa ogni elemento, essere un tutt'uno con l'ambiente che mi circonda. Ecco a cosa aspiro ogni volta che la mia pelle incontra l'acqua, mentre questa la avvolge, abbracciandola a sé. Ricerco quell'emozione di leggerezza assoluta, quella sensazione di vuoto e di pienezza allo stesso tempo, mentre nuoto nell'acqua clorata della piscina.
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Solo stile libero, non riuscirei ad esprimere la mia anima in modo diverso: senza costrizioni, senza limiti, solo il movimento incondizionato del nuotare in quel cielo rovesciato sulla la terra.
Quando nuoto è come se il resto non esistesse, come se quel blu si propagasse in ogni direzione annullando ogni interferenza e fu così per anni, fino al giorno in cui condivisi quella piccola porzione di cielo, con il ragazzo che cambiò la mia vita per sempre.
Rin è il suo nome.
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Il suo carattere estroverso ed esuberante era in forte contrapposizione con il mio pacato e taciturno, così come la sua voglia di vincere. Quando quella volta da bambini mi chiese di gareggiare, io accettai, nonostante non fosse la vittoria l'obbiettivo a cui aspiravo e fu proprio questo quello che condannai al mio cuore. Vincere senza aver avuto davvero il desiderio di farlo, renderla una semplice conseguenza del mio andare, fu ciò che ferì ancora di più della sconfitta il suo animo.
"Io... Io non voglio più nuotare..."
Mi tormentò quella frase, perseguitandomi ogni volta che entravo in una piscina per gareggiare, occupando i miei pensieri tutte le volte che tagliavo l'acqua con le braccia: a causa mia, una delle persone a cui tenevo di più, aveva abbandonato quello che ci aveva unito fin dal primo istante. Non riuscivo a sopportarlo, non volevo che fosse reale e continuò così, fino al giorno della rivincita per quell'incontro.
