Akakuro (red)

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The Savior of My Soul...

{Il video in alto è stato creato appositamente per la OS, fatemi sapere se ne gradite altri per le future😉}

Chi sono io?

Per quale motivo esisto?

Che cos'è che dovrei fare?

Perché sono bloccato qui, in quest'oblio senza tempo?

Sono queste le domande che io, o almeno una parte di Akashi Seijuro, si pone continuamente.

Non ricordo quando di preciso sono diventato un fantasma di me stesso, un uomo diviso a metà nella sua mente. Forse dalla morte di mia madre, la luce della speranza che mi ha guidato nel tortuoso cammino della vita, che il mio animo iniziò a sgretolarsi, sotto gli occhi impassibili e duri di mio padre.

Non potevo concedermi di vacillare, non potevo permettermi di allentare la presa sui miei doveri. Continuare il gioco, che lei mi aveva lasciato, era l'unica cosa che ero in grado di definire "la mia volontà", anche se neanche lì, mi era consentito di commettere errori.

"Finché continuerai a prendere il massimo nelle materie e a vincere tutte le partite, potrai giocare a Basket".

Erano queste le condizioni necessarie per praticare lo sport tanto amato da me e mia madre.
Finché vinci, non c'è problema...
Nonostante sembrassero parole buttate lì così alla leggera per lui, per me, invece, segnarono l'inizio della mia misfatta.

Quando sfidai Murasakibara ero sul punto di crollare: sentivo la sua forza investirmi il corpo, infrangendo lentamente il già sottile e scheggiato vetro della mia anima.
Era come se, ad ogni canestro segnato, sferrasse un pugno a quella superficie delicata, lasciando linee scomposte, prove del suo passaggio.
Uno... Due... Tre... Quattro... Erano tutto colpi inferti a me, Akashi Seijuro, i quali diedero una mano ad uscire dal guscio nel quale era rinchiuso, a colui che sarebbe diventato l'Akashi senza scrupoli, alimentato solo dalla convinzione che la sconfitta non era contemplata e la vittoria, solo una certezza.

Lo specchio della mia anima si ruppe, riducendosi in pezzi impossibili da ricomporre, smembrandosi in due metà distinte, permettendo ad una di dominare, mentre l'altra attendeva inerme, seduta su quel blocco di roccia, nella speranza di poter vedere un giorno, la luce della libertà.

Sentivo solo echi lontani, placidi suoni di una realtà, alla quale però, non mi era concesso di prenderne parte.

"Chi sei tu?"

Era il sussurro che più di tutti udivano le mie orecchie.
Già... Chi ero... Un'illusione o una persona? Una mera fantasia della mia mente o un prigioniero di essa?

Cingevo le mani alla testa, pregavo che finissero di tempestarmi di quelle domande perpetue, alle quali non avevo la più che minima risposta.
Nei miei occhi continuavano a vorticare visioni di quella che era stata la mia esistenza: il sorriso di mia madre, le cene con mio padre, il rimbalzo della palla sul campo, i volti di coloro che ritenevo miei compagni.

Le immagini scorrevano nitide una dietro l'altra, ricordandomi di ogni cosa che avevo perso, che avevo abbandonato, che avevo in un qualche modo tradito, ma il mio cuore era come divenuto insensibile.
Dopo anni nel rivivere quelle scene, avevo imparato a proteggermi da quelle stesse, ma proprio quando stavo per perdere quell'ultima scintilla di umanità, quell'ultima cosa che dimostrava che ero ancora vivo, ecco che i suoi occhi cobalti, il suo sorriso sincero, la sua voce esile, mi vennero a salvare.

"K-Kuro-ko..."

Sospirai trattenuto tra le labbra, strozzando i singhiozzi nella gola.

~One Shot~ Sex And Love YaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora