CAPITOLO 30- CI SPOSIAMO!

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Ed ecco che è arrivato il fatidico giorno.
Stanotte non ho chiuso occhio.
Sono felice, impaurita, confusa, curiosa...
Sono le 8:00. Scendo dal letto, mi faccio una lunga doccia e poi mi asciugo.
Preparo i bambini, Cristina ha una gonna bianca e una maglia rosa e delle scarpette nere, mentre Leonardo ha le solite Nike e dei jeans con una polo.
Ora Erika mi sta truccando, e ho appena indossato il vestito da sposa.
È il classico abito bianco lungo, cade fino alla caviglia perfetto. Ha il corpetto a cuore di brillantini. Le scarpe sono bianche e la pochette che prenderò per il matrimonio invece è argentata.
Sono le 10:10 e sto uscendo di casa per andare alla Chiesa.
La messa inizierà alle 10:30, ma ci vuole un po' ad arrivarci.
Sono esattamente la 10:30, sto entrando in Chiesa da sola, eh già di solito si va a braccetto col padre ma bisogna avercelo! Comunque non voglio rovinare uno dei giorni più belli e indimenticabili della mia vita per colpa sua.
La musica di sottofondo inizia e tutti si voltano, mi guardano con un sorriso fino alle orecchie e io non posso che ricambiare.
Ho scelto come testimoni Erika e Bea. Oggi è vestita benissimo, ha un abito nero di pizzo fino al ginocchio che le sta d'incanto. Tutti mi guardano e dire che sono un pomodoro è poco!
Arrivo all'altare e Leo è in tutta la sua bellezza: ha uno smoking nero che gli sta benissimo e delle scarpe sempre eleganti nere.
La cerimonia inizia e io immersa nei miei pensieri non ne ascolto nemmeno una parola. Stiamo arrivando alla fine.

<Tu, Leonardo Cecchi, vuoi prendere come tua sposa, Eleonora Gaggero, e amarla e onorarla finché morte non vi separi?>

<Sì, lo voglio> Disse guardandomi negli occhi e infilandomi la fede

<Tu, Eleonora Gaggero, vuoi prendere come tuo sposo, Leonardo Cecchi, e amarlo e onorarlo, finché morte non vi separi?>

<Sì, lo voglio> Dissi sorridendogli e mettendogli la fede

<Può baciare la sposa> e mi baciò.

La giornata proseguì benissimo.
Uscimmo dalla Chiesa e facemmo moltissime foto. Poi salimmo su una carrozza per andare al ristorante e restammo tutto il pomeriggio.
Tagliammo la torta e ricevemmo i regali.
Alla fine del pranzo, ballammo tutto il giorno.
Tra balli, regali e chiacchiere, si erano fatte le 23:00.
Tutti andarono a casa e alle 2:13 arriva mo anche noi a casa.
I bambini andarono a dormire e prima ci diedero il loro regalo, era un disegno bellissimo dove c'eravamo io e Leo.
Ci mettemmo il pigiama e ci coricammo, eravamo sfiniti. Mi abbracciò.

<Sai, è stato il caso più bello della mia vita>

<Eh?> Dissi non capendo

<Ci siamo conosciuti per caso. Magari se tu non ti fossi inciampata quel giorno sul treno, saremmo solo amici a distanza, io a Torino e tu a Genova. Non avremmo avuto due fantastici figli. Non saremmo sposati e non ti starei abbracciando e pensando che sei finalmente mia moglie.
Sono contento che siamo insieme per caso.>

Fine.

SPAZIO AUTRICE:
piango troppo. La storia è finita ragazze, presto ne inizieró una nuova storia e vi comunicheró il titolo.
Adesso metterò i "ringraziamenti" per tutti coloro che hanno partecipato alla lettura della storia.
Decideró in questi giorni il nome della storia e ve lo farò sapere.
Grazie davvero a tutti,
Buonanotte. Lasciate tanti commenti, sono curiosissima di sapere cosa ne pensate siccome siamo alla fine!
Un enorme bacio,
Sofia❤

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