1 - Benvenute ad Ibiza.

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ESTATE.
La pelle che prende colore e ringiovanisce, le giornate che si allungano, le notti passate a danzare sulla spiaggia, la musica in auto a tutto volume e il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli mentre tu seduta sul bagno asciuga con una sigaretta fra le dita, ti godi l'alba o il tramonto, tanto son belli entrambi. A me piace di più il tramonto, se devo dirla tutta, però.

Perché vi parlo dell'estate? Perché è finalmente arrivata, e per me sta a significare niente lavoro, niente preoccupazioni ma solo relax.

Quest'anno io e Mare abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, di nuovo, che non avevamo mai fatto insieme, seppur conoscendoci da sette anni. Abbiamo deciso di partire, finalmente insieme. Destinazione? Ibiza. Abbiamo raccolto un po' di denaro negli ultimi due anni e finalmente ci stiamo facendo un regalo. Passeremo i prossimi tre mesi li.
Perché proprio Ibiza? Semplice, siamo due ragazze che amano il mare e il sole;  seppur abitando a New York, tutte e due nella nostra infanzia avevamo una casa al mare dove i nostri genitori ci portavano d'estate, lei alle Maldive ed io in Italia. Siamo nate d'estate, la amiamo e vogliamo viverla a pieno in un'isola pazzesca come questa e soprattutto vogliamo farlo insieme.

E siamo proprio arrivate al giorno della partenza.
Prima di recarmi a casa sua sono passata a casa di mia mamma e del suo compagno a salutarli.
"Mi raccomando, Kara, chiamami sempre e stai attenta che lì non puoi mai sapere com'è... lo sai!" dice mia madre.
"Mamma, nessuna città è più pericolosa di New York, eppure ci viviamo. Ormai so come devo comportarmi in qualsiasi situazione."
"Lo so, sei grande ormai... fatti abbracciare nanetta!" e mi stringe in un abbraccio fortissimo che quasi mi toglie il respiro.
"Ti voglio bene" le dico sotto voce e mi risponde "Anche io, tanto."
Passo nelle braccia di Fred, compagno di mia mamma che ormai per me è come un secondo papà.
"Se ci sarà qualcosa che non andrà, se avrete dei problemi, chiamami. Ti voglio bene amore!"
"Lo farò! Anch'io, Fred."

All'improvviso sento tirarmi un braccio da una mano minuscola, abbasso la testa ed è lui, il mio gnomo.
"Cris" lo prendo tra le mie braccia e lo stringo forte a me. È il mio fratellino, ha 3 anni ed è l'uomo della mia vita.
"Mi mancherai" cerca di dirmi seppur ancora non sappia parlare perfettamente.
"Anche tu, tantissimo. Non far arrabbiare la mamma, lo sai che è già esaurita."
Lui ride sotto i baffi e mi dice che già lo sa guardando la mamma, che aveva capito tutto e ci guardava indispettita.

"Bene, è il momento di andare. Vi chiamo appena mi sistemo in hotel." un ultimo abbraccio di gruppo, le ultime raccomandazioni e via, fuori dalla mia casa di infanzia e dritta all'aeroporto.

Con papà mi ci ero già sentita per telefono, anche lui mi aveva raccomandato molte cose, ma non era lo stesso da uno stupido cellulare, non ho potuto abbracciarlo. Lui vive a Londra con la sua compagna, si è trasferito lì subito dopo la separazione con mamma. Mi chiama sempre, certo, ma mi manca averlo accanto a me. A volte vado a Londra a trovarlo ma ormai non c'è più il rapporto che c'era un tempo, nonostante io gli voglia un bene immenso. I miei genitori sono separati da 9 anni, quindi ormai ci sono abituata. Più o meno.

Arrivo alle dieci in punto in aeroporto. C'è Mare ad aspettarmi all'entrata con i suoi grandi occhiali da sole e la sua valigia rigorosamente rosa.

Prendo la mia, rossa, dal porta bagagli, chiudo la macchina e mi incammino verso di lei. Ci stritoliamo felici.

"Come stai?" mi domanda euforica.
"Eccitata!"
"Bene, anch'io. Non vedo l'ora di salire su quell'aereo."
"Io non vedo già l'ora di atterrare." dico un po' agitata dall'idea di volare. Non è la prima volta che prendo un aereo ma ho fatto pochi viaggi con esso, mentre la mia amica è più esperta nel settore, essendo anche più grande di me di due anni.

Entriamo in aeroporto, è immenso e c'è tutto ciò che serve per passare il tempo nell'attesa della partenza. La prima cosa che facciamo è recarci al bar per la colazione.
"Quanti km circa sono da qui ad Ibiza?" le chiedo mentre immergo il mio cornetto al cioccolato nel cappuccino.
"Precisamente 985.7 km" mi risponde fiera, consapevole di avere sempre la risposta pronta a tutto.
Io sorrido ed alzo gli occhi al cielo "La mia sapientona."
"Il viaggio sarà un po' lungo, hai portato qualcosa con cui passare il tempo?"
"Ovviamente!" ed esco un libro dalla mia borsa "Cinquanta sfumature? Davvero Kare?" alza un sopracciglio "È per impiegare il tempo, non per vincere il premio Nobel per il miglior libro letto in aereo." le dico sbuffando. Lei, divertita mi risponde "Amo prenderti in giro, lo sai!"

Love in Ibiza. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora